
«La sinistra e la destra non ci sono più: c’è, invece, una corsa verso il centro e un atteggiamento di deferenza nei confronti dei colonizzatori da parte di tutte le forze politiche attualmente esistenti», dichiara Loretta Napoleoni a Rodolfo Monacelli per un’intervista su “Critica Letteraria” in occasione dell’uscita del libro-denuncia “Democrazia vendesi”. «Non c’è un dibattito in questo paese: sul tema dell’Europa e dell’euro nessuno dice qualcosa di diverso: sono tutti schierati dalla stessa parte, e la sinistra non ha una visione economica alternativa». Motivo: «Tutte le nazioni della periferia sono dipendenti da quelle del Nord (il Nord ci manda gli aiuti, i crediti)». Senza questa dipendenza «dovremmo fare una politica vera, una politica alternativa», ma purtroppo «nessuno lo sa e lo vuole fare». Questo discorso «vale per tutta quanta la periferia», perché quello che sta accadendo all’Italia «è ciò che succede quando i popoli vengono colonizzati».

Altra favola: l’isolamento internazionale in caso di uscita dalla moneta della Bce: «Svezia, Danimarca e Inghilterra non sono nell’euro, la Norvegia neanche nell’Unione Europea: uscire dall’euro non vorrebbe dire diventare i paria internazionali», dice Loretta Napoleoni. Peccato che, su questo, in Italia «non c’è dibattito», ma solo «propaganda e terrorismo economico», aggravato da una manipolazione totale dell’informazione: «C’è un’ignoranza abissale, la gente non sa nulla perché chi dovrebbe fare informazione, in realtà, in questo paese fa disinformazione». L’euro? «E’ un sistema monetario che non funziona», perché è stato creato «senza tener conto dei principi della teoria economica e della teoria monetaria». A parte l’Eurozona, nel resto del mondo non esistono monete senza Stato o Stati senza moneta: «Gli inglesi lo avevano predetto e, per questo motivo, non sono entrati nell’euro».

Mentre il resto del mondo considerava l’euro una follia – e gli inglesi si guardavano bene dall’aderirvi – noi invece «abbiamo svalutato il patrimonio nazionale, per entrare nell’euro». Motivazione: «L’euro è stato usato per motivi politici», ovvero la transizione tra Prima e Seconda Repubblica», con i nuovi equilibri di potere, fino all’attuale «erosione della democrazia», che in Italia è interpretata da Mario Monti, al potere col pretesto dell’emergenza ma, in realtà, pronto ad eseguire gli “ordini” di Bruxelles. Ovvero, le politiche del rigore: scelte come quella del Fiscal Compact, «che hanno cambiato la Costituzione senza che questo avvenisse con un dibattito pubblico e attraverso una consultazione con la popolazione». Chi auspica “più Europa” fa solo cattiva propaganda: «La verità è un’altra: i mercati finanziari hanno ricominciato a comprare il debito pubblico dei paesi della periferia, che ha un tasso d’interesse molto elevato, e questo sta spingendo gli spread verso il basso. Questa politica di austerità, quindi, ha funzionato per ridare fiducia al mercato finanziario, e noi ci indebiteremo ancora di più: invece di risolvere il problema del debito, abbiamo creato le condizioni per allungare questo ciclo debitorio».
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