martedì 12 febbraio 2013

SFIDIAMO LE ELEZIONI TRUFFA!




Nonostante i tanti strumenti informativi che noi sosteniamo, con i nostri soldi e il nostro ascolto, i mass-media stanno censurando e manipolando informazioni elettorali, elementari e decisive. Capire questo “maledetto imbroglio” non significa astenersi o rassegnarsi. Al contrario, ci deve spingere a votare ed a votare “bene”, contro coloro che hanno organizzato la mega-truffa e non intendono cambiarla.

Le elezioni italiane – nonostante siano l’unico e principale momento di espressione della nostra sovranità popolare delegata  ed asse portante della nostra Costituzione – sono state sempre più o meno truccate a beneficio dei poteri dominanti, con un doppio inganno politico e mediatico. E tuttavia la impostura attuale non era mai stata raggiunta: oggi  milioni di elettori sono privati di informazioni elementari e corrette. Dobbiamo essere capaci, ragionando e mobilitandoci, di contrastare tanta manipolazione pianificata.

Nonostante i tanti strumenti informativi che noi sosteniamo, con i nostri soldi e il nostro ascolto, i mass-media stanno censurando e manipolando informazioni elettorali, elementari e decisive. Non solo le liste in competizione, i loro programmi, i loro candidati, la loro storia, ma anche qualsiasi altro dato che consenta di capire il meccanismo anticostituzionale di queste elezioni-truffa, organizzate e reclamizzate secondo lo schema ideologico personale di 4-5 leader accreditati. Questi monopolizzano con i loro slogan vuoti, ipocriti e fuorvianti, gli spazi urbani, i luoghi di ritrovo, gli schermi televisivi, le radio e i giornali di grande tiratura. Li vediamo ogni giorno: sono Monti, Bersani, Berlusconi, e poi Casini, Vendola, Maroni. Esistono solo le loro liste e le loro esternazioni fasulle, tutte le altre, seppure vengono nominate, vengono irrise e calunniate.



Sfidiamo le elezioni truffa!

E’ del tutto evidente che i nostri imbonitori non riescono a realizzare in toto il loro sogno: “legalizzare” il regime montiano con il sostegno o del PD/SEL o del PDL (più infido per Monti ed UE), eliminando ogni altro soggetto. E tuttavia grazie alla loro potenza mistificatrice riescono a portare milioni di cittadini, disinformati e pilotati, verso i loro eterni “sponsor”. Se non fosse così, i numeri dei sondaggi e quelli dei voti reali sarebbero ben diversi dagli attuali.

Come abbiamo scritto, queste elezioni sono un pronunciamento popolare, sia pure truccato nei numeri e nelle regole (porcellum) a vantaggio dei potenti, pro o contro Monti ed i suoi alleati, di ieri e di domani. Due sole nuove liste – M5S di Grillo e “Rivoluzione civile” di Ingroia – sono antitetiche a Monti e alla UE. La prima, quella di Grillo, viaggia intorno al 18% ed è quindi sicura di superare gli “sbarramenti” truffaldini; l’altra, quella di Ingroia neonata, avanza a fatica tra gli “ostacoli” di sistema. Un motivo in più per votarla e portare in Parlamento e nel Paese reale sia l’esercito di Grillo che la pattuglia di Ingroia. Tralasciando qui la comparazione necessaria tra i programmi ed i candidati delle due liste anti-Monti, discussa in testi precedenti, fornisco qui alcuni dati elementari sui meccanismi elettorali e le conseguenze.

Per la Camera come per il Senato, sia pure con riferimenti territoriali diversi (collegi o Regioni), vale la regola maggioritaria: il partito o la coalizione che conquista la maggioranza relativa, ottiene un premio di maggioranza che lo fa diventare  più che maggioranza assoluta (voti rubati ad altre liste minori, anche antagoniste). Alla Camera 340 seggi su 640 totali (53%). Per il Senato i seggi vengono assegnati su base regionale, ma sempre vale il premio di maggioranza. Esempio: se ad una Regione (in base alla sua popolazione) sono attribuiti 20 seggi in totale, il 55% di questi (11 seggi) vanno d’ufficio alla coalizione o alla lista di maggioranza relativa (PD o PDL?).

Il “porcellum attuale”, introdotto nel 2005 dal governo Berlusconi e mai modificato, è un sistema maggioritario, con premio di maggioranza, collegi e sbarramenti imposti a tavolino. Per la Camera gli sbarramenti sono: 10% per le coalizioni, 4% per le liste non coalizzate, 2% per le liste aderenti ad una coalizione (es. Lega Nord o SEL). Al Senato la situazione è ancora più truffaldina, rispettivamente, su base regionale: il 20% (coalizioni), l’8% (liste non coalizzate: Grillo e Ingroia), il 3% (per liste entro coalizioni). Inoltre le liste dei due rami del Parlamento sono bloccate, cioè l’elettore vota solo la lista (o il capo-lista). In questo modo sono 3-4 leader dei partiti a stabilire chi e dove debba essere eletto. Anche l’area dei collegi (per la Camera) è pianificato per favorire i “grossi”. Ma il Parlamento è nazionale, non servono i collegi, i seggi si dovrebbero ripartire in proporzione ai voti totali ottenuti su tutto il territorio!

Si può dire quindi  che il “porcellum” è peggiore delle leggi Acerbo (Mussolini 1923), Andreotti (1953) e “Mattarellum” (1993). Quella di Andreotti, introdotta per premiare la DC (maggioranza relativa) sanciva che chi arrivava al 50% dei voti, otteneva una maggioranza del 64,4%. La DC ebbe solo il 49,8%, il premio non scattò, e la legge-truffa (così definita allora) fu abrogata nel 1954. Come si capisce, sono tutte leggi elettorali radicalmente anti-costituzionali: infatti la nostra Costituzione sancisce un sistema proporzionale puro (una testa = un voto), senza “trucchi e premi”. Perciò il sistema in vigore produce questi effetti di “regime”:

  • viola alla radice la volontà e la sovranità popolare, asse portante costituzionale;
  • regala a chi ha la maggioranza relativa, per es. il 29%, la maggioranza assoluta dei seggi;
  • trasferisce , illegalmente , ai partiti maggioritari voti e seggi di altri partiti, anche antagonisti.

Truffe perverse che si sommano a quelle derivanti da altre violazioni : la differenza di visibilità mediatica e di potere economico, la censura dei partiti minori ed innovativi,la censura su programmi e candidati, la possibilità di far eleggere i fiduciari del leader,  su liste bloccate. Questa valanga di truffe a catena , induce molti cittadini indignati ad astenersi. Un comportamento irrazionale, in quanto favorisce ancora di più le coalizioni e le liste più potenti e gettonate (le peggiori, che li spingono appunto ad indignarsi).

Della scandalosa gestione mediatica abbiamo già detto: basta guardare la TV o leggere i giornali per capirne tutta l’impostura pianificata. Diciamo ora qualcosa dei “sondaggi elettorali”: sono affidati a Enti privati, invece che a soggetti pubblici, indipendenti e controllabili. Non sappiamo nulla di come siano impostati e gestiti (dimensione e tipologia del campione, impostazione, ecc.), per cui possiamo desumere che siano fatti più per “orientare” gli elettori che per documentare una realtà concreta. Inoltre risulta sempre molto alto il numero degli indecisi e degli astensionisti (che possono poi cambiare idea all’atto del voto).

Ma c’è di più: per il Senato i seggi sono ripartiti su base regionale, quindi i sondaggi dovrebbero essere fatti e resi noti, Regione per Regione, in modo da poter prevedere i seggi presunti delle varie liste elettorali. Non ho potuto trovare dati di questo tipo neppure su Web, se non per 1-2 Regioni ”in bilico” per PD-PDL. Così se, ad es., “Rivoluzione civile” sta sopra la soglia minima richiesta per la Camera (4%), dovrebbe conquistare deputati, ma nulla posso sapere sui senatori. Se in tutte le Regioni stesse sotto l’8% non avrebbe senatori; se invece, come in Campania e Sicilia, superasse questa soglia,  avrebbe alcuni senatori.

Un’ultima notazione: gli elettori potenziali sono almeno 48 milioni, detratto un 20% di astensionisti, rimangono circa 38,5 milioni di elettori. Il 4% di questi equivale a 1,54 milioni di voti che vengono rubati alla lista che non raggiunge il quorum per la Camera. L’8% equivale a un furto di più di 3 milioni di voti. Si tratta di numeri ingenti, soprattutto per le nuove liste che, per forza di cose, nascono piccole e deboli. In un sistema proporzionale, una lista al 4% avrebbe 25 deputati. Con l’8% avrebbe 25 senatori.

Dunque non solo un sistema elettorale anticostituzionale ampiamente truffaldino, ma anche un sistema che premia il “vecchio ed il peggio”, a tutto vantaggio del duetto neoliberistico di alternanza: PDL e PD. Ci raccontato che questa mega-truffa è fatta per assicurare stabilità al governo del Paese: una favoletta. La stabilità si garantisce con accordi programmatici “popolari” tra partiti diversi. Il maggioritario non garantisce stabilità , ma inciuci, cambi di lista, furbizie e trasformismi.



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