All'indomani dell'abdicazione di Benedetto XVI, alias, Joseph Ratzinger, avevamo avuto il sospetto che più che di dimissioni, si trattasse di un vero e proprio licenziamento. Scavando tra le notizie, abbiamo malignato che nella decisione del papa ci fosse lo zampino del Sovrano Militare Ordine dei Cavalieri di Malta. Pochi giorni prima, infatti, Benedetto aveva partecipato alle celebrazioni per la fondazione della potente organizzazione finanziario-politica-religiosa. Potete leggere il post se avete malignato anche voi: Ma Benedetto XVI si è dimesso o è stato licenziato?
Alla fine, scopriamo che il nuovo presidente della Banca del papa è proprio un cavaliere dell'Ordine di Malta. Coincidenze? Possibile. Fatto sta che non è mistero che Benedetto XVI, durante il suo pontificato, abbia tentato disperatamente di moralizzare l'istituto bancario pontificio. Questa storiaccia conferma che chi tocca i fili elettrici muore (o viene licenziato!).
Ne
sa qualcosa il povero Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani, il quale,
tentando la stessa operazione di Ratzinger, ci rimise amaramente le penne.
Quindi, nessuno scandalo sulla pedofilia, carte rubate o divisioni tra
cardinali: si tratta di money... una montagna di money! Ma chi è Ernst von
Freyberg? Nato il 26 ottobre del '58, avvocato con robusta formazione
finanziaria. Abbastanza noto in Germania, von Freyberg è cofondatore e managing
director della Dc Advisory Partners, dopo aver operato, da giovane, come
analista presso la Three Cities Research (Bemberg Group) fra Londra e New York.
Von Freyberg, d'altronde, fa parte del vertice della Deutsche-Melteser Gmbh,
cioè del ramo tedesco del Sovrano Militare Ordine di Malta. Pare si tratti di
un cattolico praticante, infatti è uno dei leader dell’Associazione per i
pellegrinaggi a Lourdes dell’Arcidiocesi di Berlino (un banchiere pio...
commovente!).
A dare la notizia della nomina è stato don
Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, che ieri aveva dovuto
smentire la nomina numero uno dello Ior del belga Bernard De Corte. “Il
Papa ha espresso il suo pieno consenso alla decisione della Commissione
cardinalizia” ha affermato il portavoce della Santa Sede.La Santa Sede ha inoltre comunicato che “gli altri quattro membri del Consiglio di Sovrintendenza mantengono il loro incarico. Tale decisione - prosegue la nota - è il risultato di profonda valutazione e di diverse interviste che la Commissione Cardinalizia ha compiuto (bla, bla, bla...), sempre con il supporto del Consiglio di Sovrintendenza”. Ora è possibile un avvicendamento dei cardinali che fanno parte della commissione di vigilanza sullo Ior, ha spiegato padre Federico Lombardi.
Un pò di malignità le diffonde anche il Sole24Ore:
Forse è stata una coincidenza, ma l'ultima udienza concessa da Papa Benedetto XVI prima della clamorosa rinuncia è stata proprio ai potenti «cavalieri» maltesi: sabato 9 febbraio in San Pietro, nel nono centenario del privilegio accordato da Papa Pasquale II all'ordine ospedaliero a Gerusalemme. Nel board dello Ior, Von Freyberg è entrato a sostituire il vicepresidente vicario Hermann Schmitz (banchiere tedesco di provenienza Deutsche Bank) e qui ritroverà Carl Anderson: il businessman americano esponente dei «Cavalieri di Colombo», di cui sono noti i rapporti non calorosi con quelli «maltesi».
Più difficile da dissipare l'alone di mistero che avvolge la banca vaticana dai tempi del crac del Banco Ambrosiano e del conto "Omissis" di Giulio Andreotti. Ci aveva provato due anni fa l'ex presidente Ettore Gotti Tedeschi, che da vent'anni cura gli interessi del Santander in Italia - la banca spagnola che cedette per 9,3 miliardi l'istituto padovano a Mps - con l'introduzione dell'Aif, l'autorità di vigilanza finanziaria presieduta dal cardinal Attilio Nicora, già presidente dell'Amministrazione del patrimonio della Santa Sede. Lo scatto in avanti che avrebbe consentito allo Stato della Città del Vaticano di entrare nella white list dei Paesi Ocse in materia di norme antiriciclaggio.
Il nuovo corso subì un'accelerazione per volontà dello stesso Ratzinger, che firmò la legge 127 Motu Proprio del 2010. Ma poi arrivò una progressiva frenata, fino a quando, il 26 maggio 2012, Gotti Tedeschi venne sfiduciato dal Consiglio di sovrintendenza, l'organo di gestione dello Ior. L'uscita forzata del banchiere piacentino - «Tutto è cominciato quando ho chiesto di avere notizie sui conti che non erano intestati ai prelati» ha scritto Gotti Tedeschi nel suo memoriale.
In fin dei conti, “Sine pecunia non cantantur missae”! Ancora una volta è il danaro a creare sconquasso nella istituzione religiosa bimillenaria. E, scusandoci per il narcisismo e chiedendo perdono per il cattivo pensiero, crediamo che stavolta ci abbiamo azzeccato!
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