“NEL DNA LA RISPOSTA ALLE
CAPACITÀ PSI?”
“Il più grande mistero della Scienza è la natura della
Coscienza. Non è che possediamo teorie scadenti o imperfette sulla
Consapevolezza umana; semplicemente non abbiamo affatto teorie del genere. Più
o meno tutto quello che sappiamo della Coscienza è che ha qualcosa a che fare
con la testa, piuttosto che con il piede.”
Nick Herbert, fisico.
ABSTRACT: Le ricerche dei biologi quantistici russi,
Poponin e Gariaiev sul DNA Fantasma, e sulla decodifica del 90% del Dna
attraverso l’uso del linguaggio, nonché gli studi di Fosar e Bludorf e del
microbiologo William Brown, sembrano suggerire una base biologica delle facoltà
Psi. Si ipotizza che attraverso cunicoli spazio-temporali magnetici il DNA si
connetta ai Campi Morfogenetici e all’Iperspazio, rendendo così possibile la percezione
di cognizioni anomale, ma anche connettendo tutta l’umanità in rete. Si accenna
anche a una possibile spiegazione delle NDE (Near Death Experiences) sulla base
di quanto proposto da uno scienziato giapponese, Saitou Tadashi, sui cunicoli
spazio-temporali. Inoltre si fa un parallelo con quanto affermato nelle antiche
scritture, come la Kabbalah e il Sefer Yetzirah, mostrando che la Scienza e la
Religione stanno convergendo verso un punto di vista unificato.
Per chi ancora credesse che i racconti inerenti le capacità
psi o parapsicologiche siano storie per persone ingenue e sprovvedute, non
supportate da alcun dato scientifico, devo disilluderlo. Negli ultimi anni sono
stati compiuti in tutto il mondo, anche per conto di Prestigiose Università (in
primo luogo Statunitensi e Sovietiche) e Istituti di Ricerca, alcune
decine di migliaia di studi scientifici, rigorosi, documentati, seri e
soprattutto RIPETIBILI.
Tali studi dimostrano in modo inconfutabile che la mente
(umana ma anche animale), possiede capacità di precognizione, telepatia,
chiaroveggenza,psicocinesi, guarigione, e tutta una serie di capacità in grado
di attingere conoscenze attraverso canali diversi e sconosciuti, che non sono i
normali sensi fisici.
In particolare, ricordiamo i rigorosi ed interessanti studi
riguardo alla telepatia, alla precognizione, alla visione a distanza, del
biologo inglese Rupert Sheldrake , il quale ha
ipotizzato per la prima volta , l’esistenza di “Campi Morfici” o “Campi
Morfogenetici”, ed ha formulato una “Teoria della Risonanza Morfica”, in grado
di spiegare tutta una serie di “anomalie” e di fenomeni che gli attuali
paradigmi scientifici non sono in grado di spiegare. Tale teoria è in grado di
rispondere a domande quali: “Come può un seme di trifoglio dar vita ad una
pianta di trifoglio, piuttosto che ad una quercia?” oppure: ” Come è possibile
che alcune scimmie confinate in un’isola del Pacifico, avessero imparato a
lavare le patate in mare per togliere la sabbia prima di mangiarle, dopo che un
numero considerevole di altre scimmie (con le quali non solo non erano in
contatto alcuno, ma dalle quali distavano centinaia di Km) avevano imparato a
farlo?” Ed ancora: “Come possono cani, gatti ed altri animali domestici
prevedere con assoluta precisione il ritorno dei proprietari?” (Sheldrake,
R., “La Mente estesa”, Urra, 2006)
Degni di nota, sono anche gli studi di Dean Radin,
autorevole scienziato dell’Istituto di Scienze Noetiche di Petaluma,
California, che ha indagato telepatia, telecinesi, esperienze fuori dal corpo,
reincarnazione, precognizione, chiaroveggenza, ed ha condotto inoltre un
monumentale, rigorosissimo , documentato studio, denominato “The Consciousness
Project”, che studia gli effetti della coscienza di campo. Tali studi sembrano
suggerire che la Coscienza di molti individui, orientata nella stessa
direzione, possa addirittura alterare i fenomeni meteorologici.
Inoltre, recentemente sono stati declassificati migliaia di
rigorosi studi scientifici, condotti per oltre un ventennio da prestigiose
Università Statunitensi, per conto della Cia, riguardo la visione a distanza.
Di tali numerosi studi è stata commissionata una Meta-analisi, che fosse in
grado di dare un verdetto definitivo. Queste sono le parole dei Professori
Universitari incaricati della revisione e della Meta-analisi:
“La cognizione anomala è possibile ed è stata
dimostrata.
Questa conclusione non è basata sulla credenza, ma
piuttosto su criteri scientifici comunemente approvati. Il
fenomeno è stato replicato in varie forme in diversi laboratori e culture …
Credo che sarebbe uno spreco di preziose risorse continuare a
cercare delle prove.
Nessuno che abbia esaminato tutti i
dati di tutti i laboratori, considerati come un insieme complessivo, è
riuscito ad indicare problemi metodologici o statistici per spiegare i
risultati costanti e in continua crescita ottenuti fino a questo momento”.
Queste, le parole a conclusione dello studio, della
D.ssa Jessica Hutts, Docente di Statistica presso l’Università
della California di Davis , cui fanno eco le conclusioni del Dr. Ray
Hyman dell’Università dell’Oregon:
“Concordo con Jessica Hutts sul fatto che le dimensioni
dell’effetto riferite nei recenti studi ganzfeld … non possono
essere respinte come casuali, né appaiono
spiegabili da esperimenti multipli, distorsioni dovute al
problema del file-drower, verifiche statistiche inadeguate, o altri
usi erronei della deduzione statistica… Pertanto, accetto
l’affermazione della Professoressa Hutts secondo cui i
risultati statistici degli esperimenti Saic e altri test
parapsicologici ‹‹sono ben al di là dell’aspettativa casuale›› ”
(Radin, D., “The Conscious Universe. The Scientific Truth of Psychic Phenomena”,
Harper Collins Publisher, 2009, tr. It, “Fenomeni impossibili”,
Macro Edizioni, 2012)
Pertanto, non ci soffermeremo ad analizzare se i fenomeni
ESP siano dimostrati o meno, in quanto assumiamo come veri i risultati degli
studi scientifici condotti in tutto il mondo da qualificati Enti di Ricerca,
nei precedenti venti anni, e ai quali rimandiamo per ulteriori approfondimenti;
piuttosto, cercheremo di dare una risposta alla domanda “Esistono basi
biologiche o ipotesi sui meccanismi di azione di tali fenomeni?” In altre
parole, tutto ciò che sappiamo sulla nostra biologia è in grado di spiegarci
come tutto ciò possa avvenire?
Sorprendentemente la risposta è SI!
Vediamo come.
Negli anni che vanno tra il 1985 e il 1995, 2 biologi
quantistici russi, Vladimir Poponin e Piotr Gariaiev, fecero una
importante scoperta. Applicando le regole del linguaggio e della semantica al
DNA, riuscirono a decifrare quel 90% del DNA, precedentemente ritenuto DNA
spazzatura, in quanto non si sapeva bene a cosa servisse, pertanto era ritenuto
inutile.
Inoltre, i due biologi russi osservarono un curioso effetto,
che denominarono “DNA Fantasma”. Scoprirono che un campione di DNA in vitro,
ossia dentro una provetta, aveva la capacità di attirare ed utilizzare una luce
laser coerente, inducendola ad avvolgersi a spirale sull’elica del DNA. Dopo la
rimozione del campione di DNA e di tutto il materiale, i fotoni continuavano ad
avvolgersi a spirale come se il DNA fosse ancora li. L’effetto durava sino ad
un mese. (Gariaev. P., Poponin, V., “Vacuum DNA phantom effect in vitro
and its possible rational explanation”,Nanobiology,1995)
Queste scoperte diedero il via a tutta un’altra serie di
scoperte scientifiche.
Una parte cospicua del nostro DNA “spazzatura” è composta da
elementi genetici mobili (trasposoni e retrotrasposoni) detti anche “DNA
Saltellante”, in grado di riscrivere e attivare – o disattivare- dei codici
genetici.(Gage, F.H. e A.R.Muotri, “What Makes Each Brain unique” Scientific
American, Marzo 2012). Un’altra parte delle regioni del genoma che non codificano
proteine, comprende delle sequenze di numero variabile che si ripetono in
tandem, denominate “DNA Satellite”.
Il microbiologo William Brown ritiene che
attraverso specifiche disposizioni conformazionali, il DNA Satellite si
interfacci con il “Campo Morfico” (un campo di informazioni scoperto dal
biologo inglese Rupert Sheldrake). Varie conformazioni hanno una risonanza
specifica con questo e, dunque, sono in grado di sintonizzarsi su diversi
programmi di informazioni. Poiché il Dna satellite è molto specifico per ogni
individuo, ciascuno di noi si sintonizza su un modello morfogenetico distinto
ed esclusivo. Appare probabile che sia il DNA Saltellante, sia il DNA Satellite
si interfaccino con il campo Morfico, rispondendo così alle alterazioni dello
stato di coscienza dell’individuo… come un’antenna frattale, il DNA interagisce
con il vuoto/etere/campo del punto zero, trasducendo l’energia di punto zero
che interagisce con la nostra coscienza. Una maggiore interazione fra il nostro
DNA e le forze di torsione e/o scalari nel vuoto potrebbe equivalere ad una
coscienza espansa, mentre una minore interattività darebbe luogo a una
consapevolezza contratta. Così “Certe disposizioni modulari del DNA
favorirebbero maggiormente la consapevolezza cosciente”. (Brown, W.,
“Risonanza Morfica e biologia quantistica”, Nexus n. 97, vol. 2, aprile-maggio
2012; Murphy, B., “Il DNA spazzatura: una porta verso la trasformazione”, Nexus
n. 100, vol. 5, ottobre-novembre 2012).
Questo significa che il nostro DNA è in grado, attraverso
meccanismi quantistici, di accedere a vari campi di informazioni, ricevendo
quelle che sono state definite dagli scienziati “cognizioni anomale”. E questa
capacità varia da individuo ad individuo, in base a stati diversi di coscienza.
Il fisico finlandese Matti Pitkänen ha formulato
una teoria dell’Universo a otto dimensioni, la geometrodinamica
topologica (TGD), che crea un legame tra la fisica e la biologia.
Secondo la sua teoria, I cunicoli spazio-temporali magnetici si fissano su
sequenze del DNA fungendo da canali di comunicazione, attraverso il meccanismo
dell’ipercomunicazione. (Pitkänen,
M., “Whormholes and possibile new physics in biological length scales”,
Helsinki,1997)
Ricordiamo che l’ipercomunicazione è una trasmissione di
informazioni mediante l’utilizzo di cunicoli spazio- temporali attraverso
l’iperspazio ( che è uno spazio sovradimensionale definibile dal punto di vista
matematico, di cui il nostro universo quadridimensionale costituisce una parte.
Nell’iperspazio non esistono né spazio, né tempo al di fuori del continuum
spazio-temporale). (Fosar G., Bludorf F., “Vernetze Intelligenz. Die
Natur geth Online”, Omega Verlag, 2001, tr..It. “L’intelligenza in rete
nascosta del DNA” Macro edizioni, 2006)
L’importanza del ruolo dei cunicoli spazio-temporali
magnetici per il DNA del resto appare anche negli studi di Luc
Montagnier, premio Nobel per la Medicina, il quale ha dimostrato che il DNA
è in grado di teletrasportarsi attraverso campi magnetici fissati nell’acqua. E
un campo magnetico che trasporta una informazione può essere anche un cunicolo
spazio-temporale magnetico. (Montagnier L., Aïssa J., Ferris S., Montagnier J.-L., Lavallee
C.,“Electromagnetic Signals Are Produced by Aqueous Nanostructures Derived from
Bacterial DNA Sequences”. Interdiscip Sci Comput Life Sci, 2009; 1:
81-90).
Per Grazyna Fosar e Franz Bludorf, il DNA è
anche in grado di aprire dei fori nello spazio-tempo, spalancando una finestra
e creando dei cunicoli magnetizzati nel tessuto dello spazio, “dei tunnel che
collegano aree completamente diverse dell’Universo e attraverso cui si possono
trasmettere informazioni al di fuori dello spazio e del tempo. Il DNA attrae
queste informazioni e le trasmette alla nostra coscienza” (Fosar G.,
Bludorf F., “Vernetze Intelligenz. Die Natur geth Online”, Omega Verlag, 2001,
tr..It. “L’intelligenza in rete nascosta del DNA” Macro edizioni, 2006)
Per questi autori, il Dna è in grado di comunicare
direttamente con i cunicoli spazio-temporali. “Tutti i risultati indicano che,
rispetto alla comunicazione, il DNA non è soggetto a nessuna limitazione.
L’ipercomunicazione… costituisce un’interfaccia con una rete aperta – una rete
di coscienza o di vita. Proprio come Internet, Il DNA può immettere i propri
dati in questa rete, richiamare dati da questa rete ed entrare in contatto con
altri utenti della rete…
ma non è affatto limitato alla propria specie … anche esseri viventi diversi
possono scambiarsi le informazioni genetiche. L’ipercomunicazione è quindi una
prima interfaccia scientificamente dimostrabile tramite la quale le diverse
forme di intelligenza dell’universo sono collegate fra loro”. (Fosar
G., Bludorf F., “Vernetze Intelligenz. Die Natur geth Online”, Omega Verlag,
2001, tr..It. “L’intelligenza in rete nascosta del DNA” Macro edizioni, 2006)
Ciò sarebbe in grado di spiegare, oltre che la ricezione di
“cognizioni anomale”, quali la percezione di eventi futuri o precognizione ad
esempio, anche i fenomeni che sono stati riferiti da persone che hanno avuto
una NDE o Esperienza di Premorte.
Secondo uno scienziato giapponese dell’Università di
Hiroshima, Saitou Tadashi, quando moriamo ci spostiamo
in un altro Universo, attraverso cunicoli spazio temporali o buchi neri di
Kerr, il che spiega la percezione di cadere velocemente dentro a un tunnel e il
rumore percepito dalle persone che hanno avuto una esperienza di premorte,
simile a un fischio o a un sibilo. (Saitou, Tadashi, “Through the wormhole into the other universe. : On
tunnels in near death experiences”, Hiroshima Departmental Bulletin Papers,
2006).
Queste ipotesi scientifiche e ricerche, confermano quanto
sostenuto nella Kabbalah, quando si afferma che il comportamento
di ognuno di noi può contribuire alla salvezza o alla dannazione di tutta
l’umanità. (Dan, J., “La cabbalà”, Mondolibri, Milano, 2006),
Infatti, essendo tutti noi collegati “in rete” attraverso le emanazioni
elettromagnetiche dei nostri DNA, che, secondo Brown agirebbero come antenne
frattali e antenne elicoidali, mediante questa connessione elettromagnetica,
ognuno di noi può immettere dati nel campo unificato della coscienza umana e al
contempo, ognuno di noi è influenzato dai dati che altri esseri umani, tramite
il loro DNA hanno immesso nel medesimo campo. Inoltre sembra degno di nota il
fatto che nel Sefer Yetzirah, il libro della creazione, si afferma
che tutto il mondo è stato creato attraverso le lettere dell’alfabeto: “Le
ventidue lettere Fondamentali, le incise, le plasmò, le combinò, le soppesò, le
permutò e formò con esse tutto il Creato e tutto ciò che c’è da formare nel
futuro. Le ventidue lettere Fondamentali, le incise con la Voce” (“Sefer
Yetzirà, libro della formazione”, Atanor, 2000). Quest’ultima affermazione
è veramente sorprendente, se si considera che gli scienziati hanno dimostrato
che il DNA si riproduce, produce le proteine ed agisce, attraverso il
suono ed è da esso modificato e influenzato (in un incredibile
esperimento, Poponin e Gariaiev hanno trasformato un embrione di rana in una
salamandra, inviando dei suoni specifici al DNA. (Gariaev, P:, Volnovoj
genetičeskij kod,Mosca,1997). Inoltre, inviando delle Radiofrequenze a
cellule di cuori infartuati, in Italia il Professor Carlo Ventura è stato in
grado di indurre cuori danneggiati a ricreare le parti necrotizzate lese (Maioli,
M., Rinaldi,S., Santaniello,S., Castagna,A., Pigliaru,G.,Gualini,S., Fontani,V., Ventura,
C., “Radiofrequency Energy Loop Primes Cardiac, Neuronal, and Skeletal Muscle
Differentiation in Mouse Embryonic Stem Cells: A New Tool for Improving Tissue
Regeneration”, Cell Transplantation, Volume 21, Number
6, 2012 , pp. 1225-1233(9)). Inoltre, ad ulteriore conferma di quanto
asserito nel Sefer Yetzirah, ricordiamo che i linguisti russi guidati da
Gariaiev hanno dimostrato che il DNA usa ed è influenzato dal linguaggio, ossia
dalle lettere dell’alfabeto.
Lentamente, ma inesorabilmente la Scienza sta avvicinandosi
sempre più a dare spiegazioni per fenomeni che, tutto sommato, sono piuttosto
comuni. Si stima che nel mondo parecchi milioni di persone abbiano sperimentato
percezioni paranormali (Secondo la Gallup & Proctor
Foundation il 5% della popolazione
Nordamericana ha avuto una NDE, il che corrisponde a otto milioni
di persone, nella sola America del Nord, (Gallup G., Proctor
W., “Adventures in Immortality: A look Beyond the Threshold of Death”, Mc
Graw-Hill, New York, 1982) , stiamo parlando di uno studio compiuto
prima del 1982 e solo per quanto riguarda le NDE, senza considerare tutti gli
altri fenomeni e una data più recente!)
Le ultime ricerche sul DNA sembrano essere le più
promettenti in tal senso.
Per concludere con le parole di Fosar e Bludorf:
“L’ipercomunicazione definisce un’interfaccia con una rete aperta,
cioè in linea di principio illimitata, che include tutte le forme di
intelligenza dell’Universo… Se riuscissimo a vivere con maggior consapevolezza
la coscienza di gruppo della nostra specie – quella umana – potremmo ricevere
queste informazioni in maniera sempre più autentica… Le prestazioni di cui sono
capaci in gruppo gli animali… ci danno solo una pallida idea di cosa potrebbe
raggiungere un giorno l’umanità se unisse le sue forze” .
http://www.neuroscienze.net/?p=3027
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