Era nell’aria. Ci siamo, i vertici di Saipem – Eni
sono inquisiti.
Cacciata dalla Libia e dall’Iran, l’Eni, con la
controllata Saipem, conservava i piedi dentro all’Algeria. Il mercato del gas è
per noi strategico e non potevamo certo esserne messi fuori. Oggi noi non
abbiamo più alcuna sovranità energetica da quando la nostra più grossa centrale
termoelettrica quella di Porto Tolle è stata chiusa con la allucinante
motivazione di ridotta convenienza. Come se la sicurezza di una nazione si
possa misurare con il parametro della convenienza.
La realtà è che siamo depredati dalla finanza
anglosassone e incaprettati dalla Francia, una nazione nuovamente ostile e
guerrafondaia con mire egemoniche, guidata da un filoisraeliano,
invasore, che detiene la maggior parte del nostro debito pubblico e dalla quale
compriamo l’energia elettrica.
E’ una questione strategica di sopravvivenza nazionale
anche lo stoccaggio di gas algerino in Emilia, nei giacimenti di metano
dismessi. Questo stoccaggio aveva la funzione di renderci autonomi
energeticamente per almeno sei mesi in caso di emergenza, ma, ahimè siamo stati
come abbiamo visto dolosamente o magicamente terremotati e poi i soliti poteri
giudiziari italiani hanno decretato che lo stoccaggio nei giacimenti dismessi
non s’ha da fare!
(IL GAS IN ITALIA - In Italia, la prima estrazione di gas naturale risale al 1938, a Podenzano, vicino a Piacenza. Tra il 1946 e il 1950 la produzione italiana passò da 20 a 305 milioni di metri cubi all'anno e la rete di distribuzione fu estesa da 354 a 1.266 chilometri. Da allora a oggi, le scoperte di nuovi giacimenti si sono moltiplicate, mentre le riserve già sfruttate sono state via via trasformate dall'Eni in stoccaggi, essenziali per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, in caso di interruzioni del flusso dall'estero, ma anche per comprare gas a buon mercato d'estate e rivenderlo a prezzi più alti durante l'inverno, quando la domanda cresce.
STOCCAGGIO - Il centro nevralgico del sistema gas italiano, dove convergono la rete dei gasdotti e il sistema degli stoccaggi, si trova a Minerbio, a una trentina di chilometri da Finale Emilia, dove appena a nord è stato localizzato l'epicentro del terremoto del 20 maggio. Sotto a Minerbio c'è il più grande sito italiano di stoccaggio di gas. Altri sono nelle vicinanze, per esempio a Sabbioncello San Vittore, 18 chilometri a est di Ferrara. Più a sud l'Eni ne ha un altro in via di realizzazione: ad Alfonsine, tra Ferrara e Ravenna, in un un giacimento esaurito di gas naturale. Sempre nell'area dell'epicentro c'è anche un altro sito preso in considerazione in anni recenti per farne uno stoccaggio: Rivara, nel territorio di San Felice del Panaro. Il progetto è della società Erg Rivara Storage (Ers) e che, secondo le valutazioni dei geologi, dovrebbe essere ancora più adatto e sicuro ai fini dello stoccaggio del gas.
PARERE NEGATIVO - Il 24 aprile 2012 la Regione Emilia Romagna aveva espresso formalmente parere negativo sul decreto emesso dal ministero dello Sviluppo economico e dal ministero dell'Ambiente, che autorizzava Ers ad avviare gli accertamente tecnici preliminari alla realizzazione dello stoccaggio. Nonostante il parere negativo della Regione, Ers si era dichiarata intenzionata ad avviare ugualmente la fase di accertamento, su cui aveva già ricevuto una positiva Valutazione d'impatto ambientale (Via) dal ministero. Ma non ha fatto in tempo a dare il primo colpo di piccone, che è arrivato il terremoto. Sisma che ha scatenato anche le accuse più fantasiose, fra cui quella di aver causato il terremoto scavando di nascosto e di aver utilizzato il fracking. Il primo a tirarsi indietro è stato il ministero dell'Ambiente, che il 31 maggio ha chiesto un supplemento d'indagine. Il ministero dello Sviluppo economico lo ha seguito a ruota e ha avviato la procedura di rigetto dell’istanza di stoccaggio di gas naturale presentata dalla Ers.
Risultato: oggi per far chiudere l’Azienda Italia basta abbassare un interrutore su un elettrodotto e tac per magia l’Italia si
bloccherebbe ed in poco tempo diventeremmo una folla immensa di disoccupati e di accattoni.
(IL GAS IN ITALIA - In Italia, la prima estrazione di gas naturale risale al 1938, a Podenzano, vicino a Piacenza. Tra il 1946 e il 1950 la produzione italiana passò da 20 a 305 milioni di metri cubi all'anno e la rete di distribuzione fu estesa da 354 a 1.266 chilometri. Da allora a oggi, le scoperte di nuovi giacimenti si sono moltiplicate, mentre le riserve già sfruttate sono state via via trasformate dall'Eni in stoccaggi, essenziali per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti, in caso di interruzioni del flusso dall'estero, ma anche per comprare gas a buon mercato d'estate e rivenderlo a prezzi più alti durante l'inverno, quando la domanda cresce.
STOCCAGGIO - Il centro nevralgico del sistema gas italiano, dove convergono la rete dei gasdotti e il sistema degli stoccaggi, si trova a Minerbio, a una trentina di chilometri da Finale Emilia, dove appena a nord è stato localizzato l'epicentro del terremoto del 20 maggio. Sotto a Minerbio c'è il più grande sito italiano di stoccaggio di gas. Altri sono nelle vicinanze, per esempio a Sabbioncello San Vittore, 18 chilometri a est di Ferrara. Più a sud l'Eni ne ha un altro in via di realizzazione: ad Alfonsine, tra Ferrara e Ravenna, in un un giacimento esaurito di gas naturale. Sempre nell'area dell'epicentro c'è anche un altro sito preso in considerazione in anni recenti per farne uno stoccaggio: Rivara, nel territorio di San Felice del Panaro. Il progetto è della società Erg Rivara Storage (Ers) e che, secondo le valutazioni dei geologi, dovrebbe essere ancora più adatto e sicuro ai fini dello stoccaggio del gas.
PARERE NEGATIVO - Il 24 aprile 2012 la Regione Emilia Romagna aveva espresso formalmente parere negativo sul decreto emesso dal ministero dello Sviluppo economico e dal ministero dell'Ambiente, che autorizzava Ers ad avviare gli accertamente tecnici preliminari alla realizzazione dello stoccaggio. Nonostante il parere negativo della Regione, Ers si era dichiarata intenzionata ad avviare ugualmente la fase di accertamento, su cui aveva già ricevuto una positiva Valutazione d'impatto ambientale (Via) dal ministero. Ma non ha fatto in tempo a dare il primo colpo di piccone, che è arrivato il terremoto. Sisma che ha scatenato anche le accuse più fantasiose, fra cui quella di aver causato il terremoto scavando di nascosto e di aver utilizzato il fracking. Il primo a tirarsi indietro è stato il ministero dell'Ambiente, che il 31 maggio ha chiesto un supplemento d'indagine. Il ministero dello Sviluppo economico lo ha seguito a ruota e ha avviato la procedura di rigetto dell’istanza di stoccaggio di gas naturale presentata dalla Ers.
Risultato: oggi per far chiudere l’Azienda Italia basta abbassare un interrutore su un elettrodotto e tac per magia l’Italia si
bloccherebbe ed in poco tempo diventeremmo una folla immensa di disoccupati e di accattoni.
Poi per un altro miracolo è arrivato un tornado
proprio giusto giusto sull’Ilva di Taranto, la più grande azienda siderurgica
italiana ed europea, che i soliti noti del solito Potere Giudiziario non erano
ancora riusciti a far chiudere con motivazioni di carattere salutistico
ambientale. La cosa incredibile è che lo stabilimento è stato in parte fatto
saltare o è magicamente saltato per aria da solo con una grande esplosione,
proprio come successo con le Torri gemelle del WTC e la terza torre di
cui nessuno parla, come Fukushima… Accidenti che coincidenze, e che
sfiga vero!?
Bene adesso siamo proprio conciati male, messi
all’angolo dal potere giudiziario che ci vuole perdenti nelle partite
internazionali per l’energia, mentre Sorgenia di De Benedetti gongola con nil
suo mercato in esclusiva delle forniture di energia da presunte energie
rinnovabili, senza scorte di combustibili fossili, senza industra siderurgica,
imbrigliati dalla libera mafia del commercio cinese. Ci rimane solo la
soddisfazione di andare a venderci l’oro di famiglia in un Compro Oro, per poi
andare a puttane nei casini della mafia albanese o nei locali di lap dance dei
rumeni, o nei barazzi zeppi di slot
machine gestiti dai cinesi. Costoro hanno il monopolio
dell’intrattenimento degli italiani che non si sollazzano più o solo su You
Porn la multinazionale del sesso a pagamento o giù di lì. Milano e Roma
detengono il record mondiale delle masturbazioni on line! http://www.pivari.com/video/litalia-al-top-per-lutilizzo-di-internet-youporn-23230/
Mentre i polli di Renzo della politica italiana
starnazzano nel pollaio elettorale contendendosi le briciole del banchetto dei
nostri dominanti (i voti) le volpi UE ed Usraeliane ci stanno divorando vivi.
La stupidità ride grassa fra le unte frittelle di carnevale di tanti utili
idioti di sinistra, centro e anche di destra, compreso un numero enorme
di blogger con il puzzo al naso, che non ha capito un ca… di nulla. Non hanno
capito che solo di una cosa abbiamo bisogno, ovvero del Partito Unito
d’Italia che difenda i diritti di libertà e sovranità di una nazione ormai
allo sbando contro gli avvoltoi atlantici.
Ma poveri illusi non ci ricordiamo più di avere uno
Stato senza nemmeno uno straccio di banca che possa agire finanziariamente e a
sostegno della nostra patria economia. (Si può ancora dire patria senza essere
accusato di essere fascista, nazista o antisemita?)
Germania e Francia se la ridono, loro le banche di
Stato ce l’hanno e quante ne hanno! Mentre da noi il perfido Draghi e tutti gli
uomini di Goldman Sachs con il contributo in primis di Monti, del traditore
guerrafondaio D’Alema e del flaccido Prodi sono riusciti a vendere i nostri
Istituti bancari di eccellenza per una pipata di tabacco. Sono riusciti a
distruggere la nostra sovranità economica e quindi la nostra libertà di un
futuro di benessere.
Fingiamo di non ricordarci che tutti i traffici
finanziari e bancari, tutte le movimentazioni su titoli di borsa, tutti i
telefoni, sono controllati dagli Angli. Echelon ascolta poi tutti anche
con il grande orecchio dallo spazio. Non ci rendiamo conto che tutte le
politiche economiche intraprese dagli Usa e dall’UE sono contro l’Italia. Non
ci rendiamo conto che solo parlare di nazione o sovranità veniamo accusati di
essere fascisti, nazionalisti, da una cricca di finti cretini, veri criminali
al servizio di potenze straniere? Berlusconi ha osato dire che Mussolini ha
fatto anche qualcosa di buono ed è diventato un antisemita! C’è un esposto a
Roma nei suoi confronti in seguito a questa frase. Una frase che si sente
in ogni Bar Sport d’Italia. Allora proporrei un campo di concentramento per
tutti gli esseri pensanti, con un muro alto 5 metri lungo 700 Km, proprio come
hanno fatto gli israeliani a Gaza. Per guardiani ci mettiamo gli stessi che
gestivano i gulag russi. Sono gli stessi che si stracciano le vesti se qualcuno
osa non essere omologato al potere mondialista.
Mentre la Finocchiaro con l’aiuto di Furio Colombo
obrobriosamente invoca il delitto di libertà di pensiero. Vedi La
Finocchiaro ci infinocchia http://www.stampalibera.com/wp-admin/post.php?post=46185&action=edit
, un branco di criminali dell’informazione si è appropriato dei
media italiani a partire dall’Ansa che foraggia di notizie tutti i giornali e
dalla Rai, della quale invito i lettori a leggerne la provenienza del
presidente!
La verità ci sarà negata per sempre. Emergeranno solo
le informazioni che alimenteranno la logica perfida di un sistema che ci vuole
servi, divisi litigiosi e dominati. Divisi e in solitudine fin dentro alle
nostre case, negli ospedali di morte certa, nelle scuole dove si uccidono i
cervelli, dentro alle nostre famiglie, nelle comunità paesane, fra generazioni,
razze obbligate ad odiarsi ed a competere sul teritorio, categorie
professionali, appartenenze geografiche diverse. Questa è la dimensione
allucinante di questa squallida guerra di divisione che fa da contraltare alla
guerra economica, facciamocene una ragione.
Il sangue e le grida che si levano terrifiche dalla
Siria antica dignitosa e colta, dal Medio Oriente devastato ed occupato,
dalla martoriata Africa, non ci toccano. Checcefrega a noi, noi c’abbiamo
Ingroia che vuole fare una rivoluzione con gli “americani” di sinistra e Monti
che ha la sua pubblicità infestante su You Tube pagata da chi? Cavolo ma quanti
soldi gli ha dato Goldman, l’Uomo d’Oro?
Lo sterminio di quei popoli che hanno costruito la
civiltà dell’uomo non ci interessa, siamo presi solo dalle nostre miserie.
Mentre l’arte e la cultura scompaiono inesorabilmente, l’abbruttimento di un
popolo analfabeta di ritorno è salutato con gioia da papponi, puttane, segaioli
e checche da Gay Pride, tutti presi dal loro deviato delirio alla ricerca di
una diversa uguaglianza di diritti. Eh si, la giustizia deve imperare e ad un
fotografo, Corona, che ha venduto delle foto non autorizzate siano dati 8 anni
di carcere. Agli assassini ed ai bombardatori di popoli diamo medaglie e
cerimonie di Stato. Tutto accade nel silenzio terrifico di istituzioni come la
Chiesa ed il nostro povero Capo dello Stato che soffia sul fuoco della guerra
ed ignora volutamente il dolore e la morte dei nostri vicini in Africa e medio
oriente.
Poveri noi, obesi, conflittuati, smarriti,
indaffarati, ignoranti, disinformati, venduti, gabbati, obnubilati, disperati.
Povera Italia.
Se non si leverà alta una voce comune di protesta che
raggruppi tutti i patrioti italiani in un solo schieramento contro i globalisti
miserevoli che ci hanno azzannato, allora sarà per noi la fine e la sofferenza
sarà grande e lunga.
Condividiamo il messagggio e poi via dalle tastiere,
torniamo in strada e uniamoci nelle piazze per far conoscere a tutti la
verità.
Qualcuno disse che chi cerca la verità cerca Dio e
qualcun altro ha ribadito che la verità è sempre rivoluzionaria. Bene, allora
sosteniamola questa Verità con impegno, con forza e senza timore! Domani
potrebbe essere troppo tardi.
Lino Bottaro
Qui un articolo del 10 dicembre 2012 di ETLEBORO, che
con grande anticipo sui giornalacci di regime aveva pubblicato la notizia di
Saipem e altro.
Gasdotto
del Baltico-Adriatico: Qatar conferma interesse. Saipem nell’occhio del ciclone
Fonte:
http://etleboro.blogspot.it/
Zagabria – Mentre la Croazia ha appena annunciato il
progetto del terminale GNL sull’isola Krk, del valore di circa 600 milioni di
euro, aspettando la risposta dal Qatar, se sarà solo un fornitore o un
investitore, i lavori sulla costruzione del terminale per il gas liquefatto
naturale in Polonia sono già in stato avanzato. Come è stato annunciato, questo
terminale ha la stessa capacità di quello previsto in Croazia, e dovrà essere
messo in funzione nel 2014. I funzionari degli Operatori del sistema di
trasmissione del gas croato e polacco, le società Plinacro e Gaz System, nel
mese di settembre hanno firmato una dichiarazione che mostra l’intenzione di stabilire
un corridoio di trasporto del gas tra il Baltico e l’Adriatico, quindi il
collegamento del terminale GNL polacco e il futuro terminale GNL sull’isola di
Krk. Il terminal GNL di Swinoujscie è il primo progetto
infrastrutturale nell’Europa centrale e orientale, al quale cerca di far parte
anche la Croazia.Il Presidente del Consiglio di amministrazione della società
Polskie GNL, Rafal Wardzinski, ha informato che appoggiano il progetto per
la costruzione del terminal Adria GNL, per il quale si auspica che
contribuisca alla sicurezza energetica europea. “Crediamo che c’è ancora spazio
per i nuovi terminali GNL nel mercato europeo”, ha affermato Wardzinski. Con la
costruzione di detto terminale, la Polonia diventa un nuovo attore nel mercato
globale GNL, mentre il Qatar garantirà le forniture al terminal, sulle quali
conta anche la Croazia. L’accordo sulla fornitura del gas dal Qatar in Polonia
è stato concordato dalla società polacca PGNiG (Polish Oil and Gas Company) e
dalla Qatargas, per un ventennio, cioè dal 2014 al 2034.
Progetto di matrice italiana
Il terminal
sarà realizzato da un consorzio multinazionale, guidato dalla italiana Saipem
(Gruppo ENI) e composto anche da Techint, Snamprogetti Canada, e le polacche
PBG e PBG Export. Il consorzio si è aggiudicato la gara nel 2008 per costruire
il primo terminale di rigassificazione in Polonia con un contratto da 720
milioni di euro, assegnato dalla Polskie LNG. Il terminal offshore avrà
una capacità iniziale di 5 miliardi di metri cubi di gas l’anno, un terzo della
domanda nazionale polacca, che potrà salire fino a 7,5 miliardi di euro. L’avvio
dell’impianto è previsto per il giugno del 2014. La Polonia al momento consuma
14 miliardi di metri cubi di gas, in maggioranza proveniente dalla
Russia. Nell’aggiudicarsi la gara internazionale le aziende italiane hanno
superato le offerte di Daewoo Engineering e di Construction di Daewoo
International, mentre la società di ingegneria canadese
specializzata in tecnologia LNG, la SNC-Lavalin, è stata
scelto per effettuare il piano di ingegneria e progettazione (FEED),
preferito alla Suez-Tractebel.
La crisi e le rassicurazioni di Saipem
Stando alle
ultime notizie fatte trapelare dai media locali, la costruzione è in ritardo di
alcuni mesi a causa delle difficoltà finanziarie che stanno affrontando i
contractor del progetto tra cui proprio l’italiana Saipem insieme alla polacca
PBG SA, la quale a giugno ha chiesto e ottenuto dal tribunale la protezione
dalle richieste di bancarotta. Saipem è oggi oggetto di un controverso
scandalo, che la vedono indagata presso la procura di Milano presunti reati di
corruzione relativi ad alcuni contratti stipulati in Algeria. Al riguardo
Saipem ritiene che la propria attività sia stata svolta nel rispetto delle
leggi applicabili, delle procedure interne, del codice etico e del modello 231
e offre massima collaborazione alla Procura di Milano.
Delegazione del Qatar ad aprile in Croazia
Ai canali
diplomatici il Qatar ha inviato una lettera con la quale conferma il suo
interesse per il progetto GNL. Il neo eletto Ministro dell’Economia, Ivan
Vrdoljak, ha rifiutato di commentare le informazioni, secondo le quali
gli sceicchi del Qatar hanno presentato i progetti di accordo sulla
cooperazione economica, nonché un promemoria del terminale GNL sulla Krk. La
delegazione del Qatar sarà in visita in Croazia nell’aprile dell’anno prossimo.
Secondo notizie informali, oltre al terminale GNL, il Qatar è interessato anche
ad altri sei progetti, nel settore dell’energia, dell’agricoltura e
dell’industria.
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