giovedì 28 febbraio 2013

TREGUA FINO A SETTEMBRE, POI LA GERMANIA SI SCATENERA’




L'obiettivo è tenere i mercati calmi fino a settembre quando ci
saranno le elezioni in Germania: una crisi italiana potrebbe costarle la rielezione.
 
Alla Grecia è stato imposto di rivotare per accedere agli aiuti dell'EU ed ottenere
la riduzione del debito: in cambio la popolazione ha dovuto accettare la politica di
austerità. Ma i risultati sono disastrosi: l'economia in 5 anni si è contratta di un
quarto e la povertà avanza.

In Italia la gente non ha intenzione di ingoiare la stessa pillola. Ce lo conferma il
voto. Un quarto degli italiani se ne sono stati a casa, troppo traumatizzati dalla
mala politica persino per andare alle urne, un quarto ha votato 5Stelle,
movimento apertamente anti-austerità ed anti-euro, infine un terzo ha votato un
Berlusconi anti-austerità. Che significa? Che non c'è la massa critica per ripetere
l'esperienza greca, rivotare e mandare in parlamento i tirapiedi di Bruxelles.

Ed i mercati? Ecco la grande incognita. Ebbene, nel breve periodo la situazione

non dovrebbe precipitare a meno che Mario Draghi a luglio non ci abbia
raccontato delle balle. Ha infatti detto che farà "di tutto" per salvare l'euro e
tenere gli spread bassi. Quindi nei prossimi giorni bisognerà osservare Draghi, ma
anche la Merkel. L'obiettivo è tenere i mercati calmi fino a settembre quando ci
saranno le elezioni in Germania: una crisi italiana potrebbe costarle la rielezione.
Forse ci verranno fatte concessioni nuove, che nessuno ha ancora ottenuto. Ma è
un gioco di prestigio, nel lungo periodo anche noi pagheremo lo stesso prezzo
della Grecia.

Il problema sorgerà quando ci sarà bisogno di agire e se ci sarà bisogno di aiuti
concreti da parte della BCE all'Italia per tenere bassi gli spread. A quel punto cosa
ci chiederà Draghi? Una nuova austerità?

Con un Parlamento privo di una maggioranza pro-austerity sarà impossibile far
passare accordi "a la Troika" e quello sarà il primo vero test del nuovo
schieramento, un test che potrebbe portarci alle urne una seconda volta.

http://www.frontediliberazionedaibanchieri.it/


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