saranno le elezioni in Germania: una crisi italiana potrebbe costarle la rielezione.
Alla
Grecia è stato imposto di rivotare per accedere agli aiuti dell'EU ed ottenere
la
riduzione del debito: in cambio la popolazione ha dovuto accettare la politica
di
austerità.
Ma i risultati sono disastrosi: l'economia in 5 anni si è contratta di un
quarto
e la povertà avanza.
In Italia la gente non ha intenzione di ingoiare la stessa pillola. Ce lo conferma il
voto.
Un quarto degli italiani se ne sono stati a casa, troppo traumatizzati dalla
mala
politica persino per andare alle urne, un quarto ha votato 5Stelle,
movimento
apertamente anti-austerità ed anti-euro, infine un terzo ha votato un
Berlusconi
anti-austerità. Che significa? Che non c'è la massa critica per ripetere
l'esperienza
greca, rivotare e mandare in parlamento i tirapiedi di Bruxelles.
Ed i mercati? Ecco la grande incognita. Ebbene, nel breve periodo la situazione
non
dovrebbe precipitare a meno che Mario Draghi a luglio non ci abbia
raccontato
delle balle. Ha infatti detto che farà "di tutto" per salvare l'euro
e
tenere
gli spread bassi. Quindi nei prossimi giorni bisognerà osservare Draghi, ma
anche
la Merkel. L'obiettivo è tenere i mercati calmi fino a settembre quando ci
saranno
le elezioni in Germania: una crisi italiana potrebbe costarle la rielezione.
Forse
ci verranno fatte concessioni nuove, che nessuno ha ancora ottenuto. Ma è
un
gioco di prestigio, nel lungo periodo anche noi pagheremo lo stesso prezzo
della
Grecia.
Il problema sorgerà quando ci sarà bisogno di agire e se ci sarà bisogno di aiuti
concreti
da parte della BCE all'Italia per tenere bassi gli spread. A quel punto cosa
ci
chiederà Draghi? Una nuova austerità?
Con un Parlamento privo di una maggioranza pro-austerity sarà impossibile far
passare
accordi "a la Troika" e quello sarà il primo vero test del nuovo
schieramento,
un test che potrebbe portarci alle urne una seconda volta.
http://www.frontediliberazionedaibanchieri.it/
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