David Begg, numero
uno della Confederazione irlandese dei sindacati, critica pesantemente le
misure di austerity imposte al paese da Ue, Bce e Fmi. E aggiunge: "Il
paese sta affondando".
DUBLINO (WSI) -
"La Troika ha fatto in Irlanda più danni di quanti ne abbia mai fatti la
Gran Bretagna in 800 anni di dominazione". Non usa giri di parole, David
Begg, numero uno della Confederazione irlandese dei sindacati, che critica
pesantemente le misure di austertity imposte al paese da Unione europea, Banca
Centrale europea e Fondo Monetario Internazionale e aggiunge:
"La rappresentazione di Dublino
come immagine della ripresa europea è un mito creato a tavolino dai creditori
europei il cui unico obiettivo è quello di recuperare i loro soldi".
"Almeno i
funzionari del Fondo Monetario Internazionale sono disposti ad ammettere di
aver sbagliato. Al contrario, quelli dell'UE continuano a pensarla allo stesso
modo nonostante le evidenze", si legge sul Telegraph.
Secondo i
sindacati, infatti, da quando ha preso il via il programma di austerity, i
consumi interni sono crollati del 26% mentre gli investimenti sono scesi al
livello più basso registrato nella storia irlandese.
Come se non
bastasse, la disoccupazione ha raggiunto il 23%. E questo nonostante la recente
impennata dell’emigrazione verso Canada, Australia, Stati Uniti Gran Bretagna.
"L'austerity deve finire. Il paese sta affondando", ha concluso David
Begg.
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