giovedì 7 marzo 2013

L’ONDA ANTI EURO PERVADE L’INTERA EUROPA

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Germania



Guidato dall’economista di Amburgo Bernd Lucke, il partito «Alternativa per la Germania», che ha tra i suoi membri fondatori anche l’ex presidente della Confindustria tedesca Hans Olof Henkel, correrà alle prossime elezioni di settembre con un programma contrario ai salvataggi europei e con un piano B che, in caso di peggioramento della crisi, non esclude la separazione dell’Eurozona in un euro del Nord e un euro del Sud.


Austria



In vista delle elezioni di settembre, il Partito della libertà di Heinz-Christian Strache (FPO, estrema destra) guadagna più del 20% nei sondaggi, dietro ai due grandi partiti della coalizione di governo, Socialdemocratici e Popolari. Criticati dagli euroscettici per l’accordo sul budget Ue giudicato sfavorevole per l’Austria: “Basta contributi alla Ue, non diamo via il denaro degli austriaci”, è uno degli slogan del FPO.


Francia




Il Fronte nazionale di Marine Le Pen è arrivato terzo con il 17,9% al primo turno delle presidenziali della scorsa primavera. Il suo programma prevede la possibilità di un’uscita della Francia dall’euro. Sulla sponda opposta, Jean-Luc Mélenchon ha ottenuto l’11% con il suo no all’austerità imposta dalla Ue.


Olanda



Il partito della libertà guidato da Geert Wilders ha fatto cadere il Governo olandese nell’aprile scorso perché contrario a nuovi sacrifici in nome dell’euro. La sua piattaforma anti-moneta unica non ha però sfondato alle elezioni di settembre: il suo movimento ha ottenuto solo 16 seggi, contro i 24 del 2010.


Grecia



Alba dorata, il partito di estrema destra guidato da Nikolaos Michaloliakos, ha usato toni molto duri contro gli immigrati, ma anche contro il rigore. Alle elezioni del 2012 ha ottenuto il 7% dei voti. Sul fronte opposto, Syriza è diventato il secondo partito greco: la sua parola d’ordine è il no all’austerity.


Finlandia



In Finlandia è l’opposizione al salvataggio di Portogallo e Grecia ad aver fatto conoscere i True Finns di Timo Soini, euroscettici al punto da rinunciare a entrare nel governo di coalizione, malgrado il terzo posto raggiunto (19,1%) nelle elezioni dell’aprile 2011.


Gran Bretagna



Lo Uk Independence Party di Nigel Farage (UKIP) sta guadagnando sempre più consensi nelle elezioni locali (le ultime le suppletive a Eastleigh a fine febbraio) con l’obiettivo di entrare in Parlamento nel 2015: il partito fa leva sulla stanchezza verso l’Unione Europea, e la diffidenza verso gli immigrati in tempi di crisi. Il premier David Cameron, alle prese con una crescente fronda anti-europea all’interno del suo partito, ha annunciato che in caso di vittoria alle prossime elezioni del 2015, organizzerà un referendum sulla permanenza del Regno Unito nella Ue.




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