Germania
Guidato dall’economista di Amburgo Bernd Lucke, il partito
«Alternativa per la Germania», che ha tra i suoi membri fondatori anche
l’ex presidente della Confindustria tedesca Hans Olof Henkel, correrà
alle prossime elezioni di settembre con un programma contrario ai
salvataggi europei e con un piano B che, in caso di peggioramento della
crisi, non esclude la separazione dell’Eurozona in un euro del Nord e un
euro del Sud.
Austria
In vista delle elezioni di settembre, il Partito della libertà di
Heinz-Christian Strache (FPO, estrema destra) guadagna più del 20% nei
sondaggi, dietro ai due grandi partiti della coalizione di governo,
Socialdemocratici e Popolari. Criticati dagli euroscettici per l’accordo
sul budget Ue giudicato sfavorevole per l’Austria: “Basta contributi
alla Ue, non diamo via il denaro degli austriaci”, è uno degli slogan
del FPO.
Francia
Il Fronte nazionale di Marine Le Pen è arrivato terzo con il 17,9%
al primo turno delle presidenziali della scorsa primavera. Il suo
programma prevede la possibilità di un’uscita della Francia dall’euro.
Sulla sponda opposta, Jean-Luc Mélenchon ha ottenuto l’11% con il suo no
all’austerità imposta dalla Ue.
Olanda
Il partito della libertà guidato da Geert Wilders ha fatto cadere
il Governo olandese nell’aprile scorso perché contrario a nuovi
sacrifici in nome dell’euro. La sua piattaforma anti-moneta unica non ha
però sfondato alle elezioni di settembre: il suo movimento ha ottenuto
solo 16 seggi, contro i 24 del 2010.
Grecia
Alba dorata, il partito di estrema destra guidato da Nikolaos
Michaloliakos, ha usato toni molto duri contro gli immigrati, ma anche
contro il rigore. Alle elezioni del 2012 ha ottenuto il 7% dei voti. Sul
fronte opposto, Syriza è diventato il secondo partito greco: la sua
parola d’ordine è il no all’austerity.
Finlandia
In Finlandia è l’opposizione al salvataggio di Portogallo e Grecia
ad aver fatto conoscere i True Finns di Timo Soini, euroscettici al
punto da rinunciare a entrare nel governo di coalizione, malgrado il
terzo posto raggiunto (19,1%) nelle elezioni dell’aprile 2011.
Gran Bretagna
Lo Uk Independence Party di Nigel Farage (UKIP) sta guadagnando
sempre più consensi nelle elezioni locali (le ultime le suppletive a
Eastleigh a fine febbraio) con l’obiettivo di entrare in Parlamento nel
2015: il partito fa leva sulla stanchezza verso l’Unione Europea, e la
diffidenza verso gli immigrati in tempi di crisi. Il premier David
Cameron, alle prese con una crescente fronda anti-europea all’interno
del suo partito, ha annunciato che in caso di vittoria alle prossime
elezioni del 2015, organizzerà un referendum sulla permanenza del Regno
Unito nella Ue.
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