giovedì 7 marzo 2013

FUORI DA PARLAMENTO, MA NON DAL PORTAFOGLIO DEGLI ITALIANI




Si tratta di una sorta di liquidazione che deputati e senatori ottengono quando non vengono più rieletti. Lo considerano un diritto acquisito, pagato con le tasche proprie, perché ogni mese sull’indennità lorda viene effettuato loro una piccola trattenuta.

E’ quanto pensano i “trombati” eccellenti, le personalità di grosso calibro (?) della politica nostrana che non sono riusciti a farsi rieleggere, che comunque possono ritenersi soddisfatti di ottenere quella liquidità pari all’80% dell’indennità parlamentare lorda per ogni anno in cui sono stati a Montecitorio.




Il nome più altisonante, sia per popolarità, ma anche e soprattutto per quanto gli spetta, è Gianfranco Fini (suvvia anche per il clamoroso flop alle elezioni), che si farà passare la delusione intascando un assegno di fine mandato che dovrebbe ammontare a circa 260 mila euro netti. Anche il suo braccio destro, rimasto al suo fianco anche nella meteora Fli, Italo Bocchino non può dire di essersela cavata male con il suo bell’assegnino da 145 mila euro.

Tra gli altri nomi eccellenti vi troviamo l’ex ministro e senatore PdFranco Marini che riceverà 175 mila euro e 9 mila lordi di vitalizio, l’ex deputata Pdl ed ora centrista Gabriella Carlucci con 90 mila e la ex vicepresidente del senato Emma Bonino che riceverà 60 mila euro.

Ci sono poi coloro che mostrano un certo rammarico nelle scelte politiche effettuate prima delle elezioni e che ora pagano essendo rimasti fuori dallo scacchiere politico come  Mario Baldassarri, ex capogruppo al Senato di Fli che dice: "Il partito ha completamente sbagliato linea politica, troppo antiberlusconiana. Io lo dicevo: se non siamo in grado di avanzare delle chiare proposte di riforma dell'economia e della politica finiremo travolti dalla protesta".

Mentre Paola Concia del Pd sostiene: "Mi hanno candidato al Senato, in Abruzzo, dietro Franco Marini che non è stato accettato dai nostri simpatizzanti. Hanno sottoscritto anche delle petizioni contro di lui e siccome il partito non li ha ascoltati, alla fine non ci hanno votato. Risultato: Marini è stato trombato e io pure. E ora? Mi rimetto sul mercato e torno a fare il mio vecchio lavoro di manager sportiva, laureata all’Isef, l’istituto superiore di educazione fisica".

Renato Farina (33 mila euro di buonuscita), Pdl spiega: "Nei prossimi giorni mi metterò a cercare un lavoro che mi consenta di mettere a frutto le esperienze maturate in Europa da politico", mentreGiuseppe Cossiga (90 mila euro di buonuscita), figlio del defunto presidente della Repubblica, ricandidato senza fortuna nel neonato Fratelli d’Italia, ex dirigente di Autostrade in aspettativa dal 2001: "Ho già chiamato il mio amministratore delegato per fargli presente che a partire dal 16 marzo riprenderò a timbrare il cartellino. Rimango pur sempre un ingegnere che parla tre lingue".

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