Si tratta di una sorta di liquidazione che deputati
e senatori ottengono quando non vengono più rieletti. Lo considerano un
diritto acquisito, pagato con le tasche proprie, perché ogni mese
sull’indennità lorda viene effettuato loro una piccola trattenuta.
E’ quanto pensano i “trombati” eccellenti, le
personalità di grosso calibro (?) della politica nostrana che non sono riusciti
a farsi rieleggere, che comunque possono ritenersi soddisfatti di ottenere
quella liquidità pari all’80% dell’indennità parlamentare lorda per ogni anno
in cui sono stati a Montecitorio.
Il nome più altisonante, sia per popolarità, ma anche e
soprattutto per quanto gli spetta, è Gianfranco Fini (suvvia
anche per il clamoroso flop alle elezioni), che si farà passare la delusione
intascando un assegno di fine mandato che dovrebbe ammontare a circa 260
mila euro netti. Anche il suo braccio destro, rimasto al suo fianco
anche nella meteora Fli, Italo Bocchino non può dire di
essersela cavata male con il suo bell’assegnino da 145 mila euro.
Tra gli altri nomi eccellenti vi troviamo l’ex
ministro e senatore PdFranco Marini che riceverà 175 mila euro e
9 mila lordi di vitalizio, l’ex deputata Pdl ed ora centrista
Gabriella Carlucci con 90 mila e la ex vicepresidente del senato Emma
Bonino che riceverà 60 mila euro.
Ci sono poi coloro che mostrano un certo rammarico nelle
scelte politiche effettuate prima delle elezioni e che ora pagano essendo
rimasti fuori dallo scacchiere politico come Mario Baldassarri, ex
capogruppo al Senato di Fli che dice: "Il partito ha completamente
sbagliato linea politica, troppo antiberlusconiana. Io lo dicevo: se non siamo
in grado di avanzare delle chiare proposte di riforma dell'economia e della
politica finiremo travolti dalla protesta".
Mentre Paola Concia del Pd sostiene:
"Mi hanno candidato al Senato, in Abruzzo, dietro Franco Marini che non è
stato accettato dai nostri simpatizzanti. Hanno sottoscritto anche delle
petizioni contro di lui e siccome il partito non li ha ascoltati, alla fine non
ci hanno votato. Risultato: Marini è stato trombato e io pure. E ora? Mi
rimetto sul mercato e torno a fare il mio vecchio lavoro di manager sportiva,
laureata all’Isef, l’istituto superiore di educazione fisica".
Renato Farina (33 mila euro di buonuscita), Pdl
spiega: "Nei prossimi giorni mi metterò a cercare un lavoro che mi
consenta di mettere a frutto le esperienze maturate in Europa da
politico", mentreGiuseppe Cossiga (90 mila euro di
buonuscita), figlio del defunto presidente della Repubblica, ricandidato senza
fortuna nel neonato Fratelli d’Italia, ex dirigente di Autostrade in
aspettativa dal 2001: "Ho già chiamato il mio amministratore delegato per
fargli presente che a partire dal 16 marzo riprenderò a timbrare il
cartellino. Rimango pur sempre un ingegnere che parla tre lingue".
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