mercoledì 24 aprile 2013

ANITA MOORJANI, MALATA TERMINALE TORNA DAL COMA GUARITA "MORIRE PER ESSERE ME STESSA"

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Per chi sa l'inglese un MUST vedere questo video di soli 30 min..... una delle bellissime (e in tempi recenti frequenti?) esperienze di NDE (si veda anche l'esperienza di cui ho già parlato , del dr Alexander) ,  di esperienze prossime alla morte.



Nel seguito riassumo quel che racconta nella succitata intervista ad una tv delle Filippine.



La signora Moorjani è indiana di origine, proviene da una famiglia tradizionale che le impose - come di prassi- un marito prescelto, che lei rifiuto'. Visse poi a Hong Kong e racconta come,  seppur triligue, non abbia mai sentito di essere integrata in nessuna di queste tre culture. Decise invece di sposare un uomo che amava e dice che la presenza di questa persona fu l'unica ragione che la spinse a tornare nel corpo, quando il coma  la proiettò' "nell'altro regno"...



(come era, foto)







La sua storia: ammalata di linfoma da 4 anni, con degenerazioni ormai ritenute letali (linfomi in tutto il corpo grandi come limoni, dice), ora è guarita da anni, dopo un coma che l'ha portata a sperimentare altri stati di coscienza.



L'intervistatrice le chiede se avesse visto il "il paradiso" e lei risponde si, ma che non ama definirlo tale con molta enfasi, perchè si è accorta che ognuno ha su di esso una aspettativa. Parla infatti non di un "luogo" ma di uno stato di cosienza... infinita, dove contemporaneamente poteva muoversi avanti e indietro, sotto e sopra. Nessun attaccamento al corpo...poichè questo stato di infinita coscienza, non è legato al corpo.



"Ero consapevole di altre mie vite passate, tutto era cosi chiaro e anche la mia decisione del perchè mi torvavo in quello stato, di come ogni decisione che avevo preso in questa vita, mi avesse portato a questo punto [di malattia terminale]. Persino compresi perchè avevo il cancro. E per me particolarmente era perchè avevo vissuto una vita di paure tremende: paura di essere me stessa, di essere autentica, del giudizio degli altri; avevo sempre bisogno di compiacere gli altri, avevo completamente perso la mia identità. Avevo paura di non corrispondere alle aspettative degli altri e di non soddisfarle.  Per tutta la vita avevo soppresso "chi sono io.



Gli esseri in quel regno non sono fisici. Dio è Amore ed energia. E' coscienza universale. In questa esperienza mi sono fusa con cio' che credo sia Dio .



Nell'altro regno che incontriamo quando trapassiamo, tutto è diverso. Dio non ha bisogno di essere biologico, con una bocca etc. Non assomiglia affatto a come lo immaginiamo in questa realtà fisica. Anche noi quando trapassiamo... siamo pura essenza.



Ho incontrato l'essenza di mio padre che era morto 10 anni prima e quel che ho trovato è che si fondesse con l'essenza di Dio. Ho potuto sentire questo Amore incondizionato. Per la prima volta nella mia vita non dovevo fare qualcosa per dimostrare che potevo essere amata.



Il tempo non esiste come lo comprendiamo qui. Quando sono "tornata" in vita, mi sorpresi di sapere che ero stata "assente" per 30 ore, che mi erano sembrate un tempo molto piu' lungo, perchè mentro ero "là" moltissime cose sono accadute.



Penso che quando è chiaro che il corpo è tenuto in vita solo artificialmente con le macchine, forse è il caso di smettere che questo accada. Penso è importante che comunichiamo sempre con chi è in coma e che diciamo che è "ok che vada" se questo è quel che deve accadere, senza trattenerlo. E che è assolutamente meraviglioso da "quella parte".



Non c'è niente da temere con la morte, assolutamente niente. I vostri cari sono amati, sono in pace là. Sono felici e vogliono che lo siate anche voi. A volte le persone si sentono in colpa se [una volta che la persona cara ha lasciato il corpo] ritrovano la loro felicità,



I vostri cari, tuttavia, non vogliono che voi sprechiate la vostra vita solo perchè se ne sono andati.



Quando incontrai l'essenza di mio padre la nostra comunicazione non era con le parole ma telepatica; mi disse che non era ancora il mio tempo per andarmene e che dovevo ritornare . Ed io non volevo, facevo resistenza, perchè il mio corpo qui era malato, qui soffrivo e la mia famiglia soffriva altrettanto nel prendersi cura di me  Ma poi ebbi questa enorme chiarezza che mi fece comprendere perchè avevo questo cancro e che io ero molto molto piu' grande del mio corpo fisico e che non avevo ancora finito il mio scopo di vita qui.



Ma ora che sapevo chi ero e che avevo compreso cosa aveva causato la mia malattia, sapevo che se tornavo indietro beh sarei veramente guarita. E questo è piu' che fede, perchè poniamo la fede in qualcosa di cui non abbiamo esperienza di prima mano, ma in questo caso "sapevo", comprendevo che in verità ero già guarita e che il mio corpo avrebbe seguito questa guarigione.



Quando "tornai" cominciai a risvegliarmi dal coma e la mia famiglia fu molto sorpresa . Io non ero nemmeno consapevole che ero stata da un'altra parte e che mi stavo lentamente risvegliando .Parlavo con la mia famiglia ma dicevo tante cose "strane" che li confondevano.



Stupii anche il medico che venne nella mia stanza, poichè lo chiamai per nome e mi chiese come facessi a saperlo: perchè il giorno prima- gli dissi- mi aveva fatto dei trattamenti... "ma lei era in coma, non aveva nememno gli occhi aperti" ...



Mi ci vollero 4 giorni poi per stare suduta nel letto . Mi tolsero poi l'ossigeno, le sonde per il cibo: volevo cominciare  a mangiare cibo normale; non potevo camminare, ma i tumori se ne andarono per il 70% in 4 giorni. Si sciolsero. Inimmaginabile...



Voglio che le persone sappiano che è POSSIBILE. Voglio veramente che lo sappiano. Voglio dire alle persone: non abbiate paura di essere quel che siete e trovare a vostra gioia.



Uno dei nostri problemi di vita è che abbiamo perso la gioia. Abbiamo dimenticato chi siamo e non abbiamo piu' passione per la nostra vita. Abbiamo tutti paura di esprimere noi stessi. Vivete la vita con gioia e abbandono.



Viviamo ogni giorno con paura.Ogni cosa che facciamo muove da questa paura: se mangiare o meno un cibo nella paura che venga o meno il cancro, se lasciare questo o quel lavoro nella paura e cosi via...Siamo diventati una cultura patologica: piena di paure per tutto. E non solo qui nelle Filippine, ma in tutto il mondo.



Le persone non si amano. Amano gli altri ma non se stesse. Ci trattiamo spesso senza rispetto, come zerbini. Quindi ci indeboliamo, il nostro sitema immunitario ne subisce le conseguenze e cominciamo ad avere malattie e disturbi .



Prima di manifestarsi nel corpo la nostra malattia è nelle nostre emozioni a lungo. Il corpo è l'ultimo luogo dove la malattia si manifesta. Guardate quindi come vivete la vostra vita emozionalmente. Imparate ad amare voi stessi. Dopo 6 anni e mezzo di grave malattia ora io sono completamente guarita.



Non avete bisogno di aver paura della morte. Quando perdete questa paura, perdete anche la paura della vita. La vita è un dono. Vivetela pienamente. Amatela, senza paura. Amate voi stessi. Quando amate voi stessi, amate la vita. Quando amate la vita amate tutto il resto e gli altri.



Quando non amate voi stessi la vita diventa una tragedia. E voi diventate tali e questo è quel che condividete poi con tutti gli altri".



Traduzione e sintesi Cristina Bassi




Dettagli prodotto 


il suo libro, un best seller tradotto in 28 lingue. "Dying to be me" :



MORIRE PER ESSERE ME STESSA, UN VIAGGIO DAL CANCRO ALLA VERA GUARIGIONE





  vedere anche questo video:  http://www.youtube.com/watch?v=W8fAXSGwJhE&feature=player_embedded

 
fonte:
http://www.thelivingspirits.net/php/articolo.php?lingua=ita&id_articolo=657&id_categoria=11&id_sottocategoria=7

1 commento:

  1. Ma dai, ha scoperto l'acqua calda! Attenzione queste guarigioni capitano sempre agli altri. Se qualcuno però si e' autoguarito da una "malattia " genetica, prego di rispondermi qua'. Anche la fisica oggi suggerisce cose del genere con la teoria delle stringhe. Sapere esattamente come si comporta un elettrone, un quark, o altra particella non significa sapere se avverrà un terremoto o dove si dirigerà un uragano.

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