Spunto di riflessione dI Spiegalevele
14 Luglio 2010 dimissioni di Nicola Cosentino
15 Marzo 2013 arresto
e cosa scrive Travaglio ,il quale non sa cos'è il Signoraggio bancario?
Travaglio dovrebbe scrivere su IL FAZIOSO QUOTIDIANO
divertitevi
CAMERE DI SICUREZZA[ Il Fatto Quotidiano]
…………….. Gli ex onorevoli De Gregorio, Cosentino, Tedesco
e Nespoli, appena decaduti e dunque privi dell’immunità
raggiungono le patrie galere, dove avrebbero dovuto soggiornare da
anni se i partiti non li avessero protetti con scudi reciproci.
e questo invece lo scrive la redazione de Il Fatto quotidiano
di Gianluca Monaco
Oggetto: Importante risposta sottosegretario
Salve a tutti, vi allego l’importante e “drammatica”
risposta del sottosegretario all’economia COSENTINO, sì proprio quello che è
stato costretto a dimettersi in questi giorni a qualche giorno di distanza
dalla risposta in merito ad una interrogazione parlamentare sulle dichiarazioni
del defunto Duisemberg a Tremonti quando chiese di stampare monete da 1 e 2 €
in banconote per renderle “comode” La risposta di Cosentino è precisa ed
evidenzia il POTERE SOVRANO NON ELETTO dei banchieri della BCE. Buona lettura
ed un ringraziamento a Nicoletta Forcheri per aver pubblicato sul blog
Cosenostredicasanostra Enne di Effe e spiegato tali
dichiarazioni di Cosentino.
Se partiamo dal presupposto che:
1. qualsiasi politico è per definizione ricattabile,
condizione sine qua non per arrivare a ricoprire certe alte cariche,
2. la parola “mafia” – un po’ come “talebano” “alqaeda” e
“terrorista” – è talvolta affibbiata a persone che rischiano di inceppare il
“sistema”, dai guardiani dello stesso,
3. l’Italia è un paese dalla sovranità praticamente nulla
occupato da potentati economicofinanziari le cui cupole sono straniere,
4. tali poteri si avvalgono di prestanomi, complicità
affaristiche, e collusioni con il mondo politico istituzionale nella
spartizione della torta “res publica”, o bottino,
5. siamo in un regime bancarioassicurativo che ogni giorno
stringe la sua morsa sui nostri diritti, le conquiste sociali e le nostre
libertà, chiudendo abusivamente il credito alla società civile,
6. tale regime ci costringe nella situazione paradossale di
commettere infrazioni – nostro malgrado – alle troppe pletoriche regole
connesse alla mission, alla vision e agli obiettivi di tale big corporation
bancarioassicurativa (1), dalla logica estranea e ostile all’interesse della
collettività,
7. a maggior ragione i nostri politici per gestire politiche
che rappresentano profitti di diversi milioni di euro, su risorse primordiali
come in particolare acqua, energia, materie prime, semi, farmaci, petrolio,
banche dati sensibili e usura moneta, risultano costretti a lottare contro
poteri forti e comitati d’affari incommensurabili, invisibili, trasversali, in
particolare per la ragione numero 3 di cui sopra,
premesso tutto ciò, come non constatare la coincidenza che
il nome di Nicola Cosentino, Sotto segretario all’Economia dell’attuale governo
dimessosi appena ieri (14 luglio 2010), è stato citato nel nuovo polverone “P3″
appena il giorno dopo (rif. Articolo 8 luglio 2010 ) la pubblicazione di una
risposta esauriente a un’interrogazione scritta del deputato radicale Matteo
Mecacci sul signoraggio accompagnata da
ben 9 (nove!!!) solleciti e rivolta al Ministro dell’Economia e delle
Finanze? Infatti la risposta ha dimostrato, per chi sapesse leggere tra le
righe, qualcosa che il sistema bancarioassicurativo internazionale vuole
mantenere criptato ai più e cioé: il reddito monetario da signoraggio spartito
tra i rentier di BCE e BCN, con le
briciole agli Stati.
L’interrogazione, del 6 agosto 2008 (Interrogazione e
risposta Cosentino ) prende spunto da uno scambio intervenuto nell’autunno del
2002, tra Tremonti e l’allora presidente della BCE Duisenberg, scomparso nel
frattempo in condizioni un po’ sospette, sul signoraggio delle monetine allo
Stato. Duisenberg aveva risposto alla proposta di Tremonti di trasformare le
monetine da 1 euro in banconote:
“Mi auguro che il
Ministro Tremonti sia consapevole che così perderebbe i proventi del diritto di
signoraggio sulla moneta”.
Nell’interrogazione di Mecacci si rende atto che i diritti
di signoraggio erano “storicamente iscritti nei bilanci della Banca d’Italia
prima della volontaria devoluzione della prerogativa sovrana alla BCE” e che in
seguito a Maastricht sono stati
“riportati sotto la voce ‘proventi da signoraggio’ del bilancio della BCE”.
L’interrogazione verte principalmente sulla differenza di
regime tra l’emissione di cartamoneta, della BCE, e le monete metalliche, dello
Stato e, in particolare, sul fatto che queste ultime generano un utile allo
Stato, essendo caratterizzate
“dall’inesistenza
di un nesso tra l’emissione di moneta e l’interesse proveniente dal possesso di
titoli del debito pubblico” poiché non sono utilizzate “per acquistare alcun
titolo del debito pubblico”,
alludendo alla farsa delle aste pubbliche dei titoli di
Stato monopolizzato da un cartello di “dealer” ritualmente chiamati “mercato”
dai media (cfr. Lista dei dealer in Signoraggio, un trompe-l’oeil? ).
La domanda, retorica, sulla base legale per trasferire i
diritti di signoraggio ad altro ente giuridico in caso di trasformazione delle
monete metalliche in banconote, contiene un’allusione molto interessante, nella
frase:
[si chiede di
sapere] “se esistano atti o fatti giuridici che trasferiscano il diritto di
signoraggio, astrattamente inseribile nel bilancio dello Stato come utile,
concorrendo alla diminuzione del debito pubblico, ad altri soggetti giuridici”,
laddove la parola “astrattamente” si riferisce, per gli
addetti ai lavori, al fatto che in teoria tale utile dovrebbe essere
riconsegnato allo Stato, ma che nella pratica è trattenuto dai soci di
bankitalia, diventati privati dopo il golpe bianco del 1992 , e separati di
fatto dal ministero del Tesoro dopo il divorzio avvenuto nel 1981,
venendo così meno allo Stato un utile introito per potere
rimborsare e/o ridurre quel macigno del debito pubblico fraudolento che dovrebbe essere la principale preoccupazione
di qualsiasi governo, poiché esso ci porterà nel baratro del fallimento del
paese, rendendoci ricattabili nei
confronti del sistema bancario internazionale – i nostri creditori fraudolenti,
vedi Grecia – e costringendoci a svendere il demanio e la res publica, cioé le
nostre cose.
Nella risposta N. Cosentino cita scrupolosamente tutta la
base giuridica che definisce, spiega e giustifica la spartizione dei redditi
monetari tra BCE/Banche centrali nazionali (BCN) e Stati, ivi comprese le
decisioni originali del compianto Duisenberg.
Si apprende quindi che l’8% del totale reddito monetario per
l’emissione di cartamoneta va alla BCE, mentre gli interessi su tale percentuale di emissione, chiamati “remunerazione
al tasso marginale di rifinanziamento principale” costituiscono (parte del) reddito da
signoraggio ripartito tra le BCN secondo una chiave di ripartizione (rif.
chiave di ripartizione BCE) e che il restante 92% è ripartito tra le varie BCN
in proporzione alle quote di partecipazione al capitale con il citato “capital
key”.
Si apprende anche, dalla risposta dell’indagato Cosentino,
che la quota di circolazione di cartamoneta
assegnata alla BCE è inserita
nel suo bilancio come un credito di pari importo da vantare verso le BCN,
detratti gli interessi “al tasso marginale delle operazioni di rifinanziamento
principale”: se ne deduce che la BCE si appropria dell’8% del valore facciale
di tutta la cartamoneta circolante. Tutto ciò è spiegato bene nella decisione
della BCE, rif. ECB/2001/15, a firma del deceduto Duisenberg e successivamente
emendata da altre 5 decisioni, di cui l’articolo 2 della bce/2005/11 recita:
La decisione
BCE/2001/15, del 6 dicembre 2001, relativa all’emissione di banconote in euro
fissa la distribuzione alle banche centrali nazionali (BCN) delle banconote in
euro in circolazione in proporzione alle quote versate del capitale della BCE.
L’articolo 4 della decisione BCE/2001/15 e l’allegato alla medesima
attribuiscono alla BCE l’8 % dell’ammontare totale delle banconote in euro in
circolazione. La BCE detiene saldi creditizi interni all’Eurosistema nei
confronti delle BCN in proporzione alle quote di queste nello schema di
capitale sottoscritto, per un valore equivalente all’ammontare delle banconote
in euro che la stessa emette.
Si legge poi un controsenso che mette in luce la
dissimulazione rituale sul reale significato di signoraggio e cioé che gli
interessi sulla quota dell’8% assegnata alla BCE costituiscono “reddito da
signoraggio della BCE” – mentre il capitale è iscritto come credito, ma un credito non è un futuro reddito? –
distribuito secondo la chiave di ripartizione alle BCN, e che tale reddito può
essere trattenuto in parte o totalmente dal Consiglio Direttivo della BCE
“qualora la BCE avesse un utile netto inferiore all’importo del signoraggio…”
Ma se gli interessi sull’8% del valore totale della
cartamoneta in circolazione sono definiti come il reddito da signoraggio della
BCE, come fa la BCE a guadagnare meno di tale reddito? Di quale signoraggio si
parla?? Il controsenso deriva dalla definizione – falsa – di signoraggio che
non corrisponde agli interessi sulla quota circolante, bensì anche sul capitale
iscritto come passività.
Sempre dalla risposta del dimissionario Sottosegretario
all’economia, N. Cosentino, si apprende che il reddito sul restante 92% della
cartamoneta spetta alle BCN, non senza transitare dalle casse della BCE prima
della redistribuzione in funzione del capital key citato sopra. E quel reddito
cos’è, se non signoraggio?
E infatti in alcune delle decisioni citate come la
bce/2001/16, sempre a firma del compianto Duisenberg si definisce il reddito
monetario di ciascuna BCN conformemente alla formula :
RM = BP × TR,
dove RM: reddito monetario, BP: aggregato del passivo che
comprende il totale della cartamoneta circolante e altre passività (depositi),
come definito all’allegato della stessa decisione e TR: il tasso di
riferimento. Più chiaro di così…
Si apprende infine la risposta retorica alla domanda
retorica e cioé che, yes indeed, in caso di sostituzione delle monete
metalliche da 1 e 2 euro in banconote, gli utili passerebbero certamente “in
termini di signoraggio dagli Stati membri all’Eurosistema”. Ma questo si
sapeva.
Il succo quindi è che mentre l’onorevole radicale Mecacci
definisce il signoraggio sulla cartamoneta come “interessi sui titoli del
debito pubblico” (1), il “fedifrago” Sottosegretario all’Economia nella sua
risposta rimanda scrupolosamente alle decisioni vigenti della BCE che se ci
prendiamo la cura di leggere, fanno capire che quel 92% di signoraggio riscosso
dalle BCN corrisponde all’aggregato del passivo (totale valore cartamoneta e depositi)
moltiplicato per il tasso applicato. E che la nostra BCN, essendo smaccatamente
obbrobiosamente privata (rif. Partecipanti Banca d’Italia ), ecco chi si
intasca il reddito monetario! Non certo lo Stato. E che tra i privati soci di
banca d’Italia fanno eccezione l’INAIL e l’INPS
in quanto istituti pubblici ma
che come tutti gli italiani sanno, stanno palesemente abbandonando i cittadini
con una “bancarizzazione” degli “utili”, cartolarizzazioni varie, pensioni da
fame e la campagna di stampa sul trasferimento del TFR ai fondi pensione
privati, per citarne solo alcune.
Per concludere, il paradosso è che la cosiddetta nuova “P3″
è accusata di associazione a delinquere e violazione della legge Anselmi sulla
costituzione di associazioni segrete, proprio da una magistratura assoldata a
un sistema bancario il cui vertice italiano nascondeva i nomi dei suoi soci
fino solo al 2005, e la cui cupola internazionale agisce, fa affari, trama, e vive unicamente
grazie al segreto, basti pensare al Bilderberg e ad altre associazioni segrete,
a cui apparentemente non piace il nostro governo.
La BCE e il sistema bancario, si comportano insomma come uno
Stato (segreto) superiore agli altri stati, esercitando un diritto
(segreto) di signoraggio fondamentale
del sovrano. Questo diritto poteva essere ceduto a privati solo contando sulla
segretezza e il linguaggio cifrato di una elita stecnocratica che ha tenuto ben
nascosti i dati, i meccanismi e l’importanza della sovranità
economico-monetaria. D’altra parte, lo avesse capito prima, questo pubblico
europeo, avrebbe anche capito che la seconda guerra mondiale fu voluta per
accaparrare a Washington (Bretton Woods, 1944) il potere di signoraggio
mondiale attraverso il dollaro USA, anch’esso privatizzato attraverso la
Federal Reserve. Se avesse invece vinto l’asse nazionalista ROBERTO
(Roma-Berlino-Tokyo), il signoraggio su moneta e credito sarebbe rimasto
appannaggio degli stati sovrani. Meno male, per i banchieri, che c’erano i
partigiani!
Nicoletta Forcheri (15 luglio 2010)
esempi: eccessi di
velocità assurdi, assilli monetari per parcheggi abusivi, passare per servitù
abusivamente chiuse, andare in bici sul pedonale, giocare a palla sulla
spiaggia, poggiare l’asciugamano o sedersi sul bagnasciuga, camminare tra gli
ombrelloni nelle spiagge, pescare durante il giorno, superare i limiti in mare,
non pagare il canone per una TV che non
si ha, entrare in ZTL in macchina, servire acqua sfusa al bar, vendere
cibo casereccio al bar, servire totani e patate o novellame, produrre latte
fresco genuino naturale secondo la richiesta del mercato (multe quote latte),
non fare vaccinare i bambini, scambiare e vendere semi di piante considerate
rare dall’UE e così via dicendo norme sempre più assurde e limitative della
libertà personale.
2. ["che ogni anno la BCE riscuote poiché gli stessi
sono detenuti nel suo patrimono, buona parte di questi interessi tornano alle
banche centrali dei paesi dell'UE che detengono quote proprietarie della BCE
stessa"]
http://www.agerecontra.it/public/press10/?p=5193
http://www.agerecontra.it/public/press10/?p=5193
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