domenica 19 maggio 2013

IL PAESE È FALLITO, DITELO! IL BRODINO DELL’IMU NON SERVE A NULLA

di GIANLUCA MARCHI

Il Paese sta andando in pezzi, anzi è già a pezzi, e la cosiddetta classe dirigente (che cosa poi diriga, se non gli affari propri, sarebbe curioso saperlo) fatta di politici, di magistrati e di giornalisti succhiaruote ancora si accalora a fatti di oltre vent’anni fa, il presunto patto Stato/mafia (una cosa nei fatti per l’Italia), che mai e poi mai saranno chiariti fino in fondo. Si chiama a testimoniare un presidente della Repubblica in carica col quale s’è già consumato nei mesi scorsi un pesante scontro e si pretende di ascoltare un ex inquilino del Quirinale ultranovantenne che ormai non esce più nemmeno di casa.



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E’ come se si volesse continuare a camminare con la testa sempre rivolta all’indietro, non si capisce se per condizionare gli avvenimenti prossimi venturi oppure per rifugiarsi in un passato dove l’Italia era considerata meno sbrindellata di adesso. Non voglio comunque addentrarmi in un giudizio sulla magistratura – o meglio sulla parte di essa più politicizzata – perchè sull’argomento si dilunga efficacemente proprio oggi l’amico Romano Bracalini.
Altro tema d’attualità è il processo Ruby, vale a dire l’ennesima vicenda giudiziaria di un signore, Silvio Berlusconi, che è ancora padrone di una scena bloccata ormai da vent’anni dalla sua stessa presenza e dal tentativo, quasi sempre maldestro, degli avversari di farlo fuori. 


Personalmente sono d’accordo con Crozza, si facesse una modifica al codice penale per dire che le norme valgono per tutti i cittadini salvo il Cavaliere e poi lo si mandasse in pensione, se non altro perché in tutti gli anni che ha governato non ha cambiato di una virgola l’andazzo del Paese nonostante le premesse della rivoluzione liberale poi sistematicamente tradita. E invece è sempre lui a tenere in mano il pallino e per ora gli va benissimo il governo Letta, se non altro perché le azioni Mediaset, prima ampiamente in crisi, da qualche settimana hanno preso a galoppare. Segno che, come al solito, pe ril Cav prima vengono gli affari propri e tutto il resto vada a farsi fottere.
Mentre si discute di questi fondamentali argomenti, utilissimi a dar da mangiare a coloro che non arrivano più nemmeno alla terza settimana, il derelitto governo Letta offre alla gente incazzata il “brodino” (qui sono d’accordo con Grillo) del rinvio della prima rata dell’Imu fino a settembre. Sai che roba! Niente rinvio, o cancellazione, per i capannoni e così molte aziende già in difficoltà dovranno in qualche modo farsi prestare i quattrini per pagare l’Imu o, se già sul punto di traballare pericolosamente, riceveranno il colpo finale. E intanto si sproloquia di crescita: ma chi cavolo pensate di prendere ancora per i fondelli, ormai lo sanno tutti che non c’è più un becco di un quattrino e per innescare un poco di ripresa – come hanno scritto i professori Giavazzi e Alesina sul Corriere – bisognerebbe tagliare almeno tre punti di imposte alle imprese (una piccola cosa, sia chiaro, ma sarebbe un segnale) solo che servirebbero 50 miliardi di euro che non ci sono, finché non si deciderà di tagliare con la scure la spesa pubblica da 800 miliardi annui. Invece sotto il governo Monti si è fatta la spending review, che è stata l’ennesima presa per il culo…
Una classe dirigente responsabile a questo punto dovrebbe alzare le mani e dire: signori, siamo falliti, il Paese è fallito; mettiamoci intorno a un tavolo e vediamo come uscirne e a quali prezzi. Invece, la politica per mantenere buona parte dei propri privilegi e molte categorie per mantenere le proprie prebende, continuano a illudere la povera gente che se ne verrà a capo. Delinquenti!
L’unica buona notizia che ho colto negli ultimi giorni sapete qual è? Il ritorno sulla scena operativa della Life Veneto con a capo l’amico Lucio Chiavegato. Bisogna prepararsi. Sarebbe utile che la macchina si rimettesse in moto anche in altre regioni.



http://www.lindipendenza.com/il-paese-e-fallito-ditelo-il-brodino-dellimu-non-serve-a-nulla/

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