Le banche europee accusate di sovvenzionare il land grabbing
in Uganda
Alcune banche europee avrebbero finanziato il land grabbing
per la produzione
di olio di palma in Uganda con l'uso di fondi pensione
Le banche europee accusate di sovvenzionare il land grabbing
in Uganda
Secondo un rapporto presentato da FoE, Friends of the Earth
alcune banche note quali HSBC, BNP Paribas, Deutsche Bank e Rabobank hanno offerto
oltre € 1 miliardo di dollari di assistenza a Wilmar International società agro-alimentare
con sede a Singapore a (FOE) per operazioni di accaparramento di 3600 ettari di foresta
sull’isola di Kalangala in Uganda, che saranno rase al suolo e destinati alla
produzione di olio di palma con la popolazione scacciata
via.
Il progetto per la coltivazione di palme
da olio in Uganda è gestito da Palm Oil Uganda Limited (OPUL), una joint
venture in cui Wilmar possiede circa il 39% delle azioni; partecipa anche il
governo ugandese con un finanziamento da 12 milioni di dollari. Il progetto a
Kampala è partito nel 1998 e allora era presente anche la Banca Mondiale che
però si è ritirata 6 anni più tardi per evitare il conflitto con la sua politica di
garanzia per le foreste.
Secondo la ricerca del FoE, l’espansione delle piantagioni
di palma da olio della Wilmar ha violato diverse leggi nazionali terrestri, tra
cui:
Sezione 26 della
Costituzione ugandese che impedisce di acquisire con la forza i terreni;
il Land Acquisition Act, che definisce le procedure di risarcimento per il
terreno acquistato dal governo; la legge nazionale per
l’ambiente del 1988, che il progetto viola, non rispettando una zona cuscinetto
di 200 metri
tra la piantagione e
il lago Vittoria.
EurActiv che ha diffuso la notizia ha provato
a contattare un rappresentante della Wilmar che però si è rifiutata di fornire
commenti o spiegazioni.
Spiega Anne van Schaik finance campaigner per FoE:
Queste violazioni
non sono una novità. Wilmar è stata coinvolto in conflitti sui diritti
conflitti della terra e sulla violazione delle norme ambientali per molti anni.
Infine, negli ultimi due anni la rivista Newsweek ha
classificato la
Wilmar cone azienda peggiore al mondo per prestazioni
ambientali tra le 500 più grandi aziende quotate in borsa.
Via | Euractiv
Nessun commento:
Posta un commento