Pensavate che le riunioni massoniche dei potenti si
tenessero nell’ombra e nel silenzio per oscuri motivi di potere e di decisioni
prese sulla testa del popolo?
Siete degli stolti complottisti! Secondo Sergio Romano,
l’ex-ambasciatore tanto amato dall’elite e dai radical-chic, bisogna stare
tranquilli perchè il gruppo Bilderberg, la Commissione Trilaterale, l’Aspen
Institute, il Council of Foreign Relations e logge varie sono segrete per il
nostro bene!
La ridicola affermazione di Romano è stata scritta in una risposta data
ad un lettore del Corriere della Sera che chiedeva quanto segue:“Vorrei sapere che cosa pensa delle varie organizzazioni di cui fanno
parte i potenti banchieri, politici ed economisti quali il gruppo Bilderberg,
la Commissione Trilaterale, l’Aspen Institute e, non ultimo, il Council of
Foreign Relations, e soprattutto perché i giornali non parlano mai di
quest’ultime quando si riuniscono?”.
A questo punto, comincia il ‘delirio illuminato’ di Sergio Romano.
Sergio Romano è uno che nel mondo della politica e della diplomazia ci
sguazza perfettamente a suo agio: secondo la biografia riportata su wikipedia,
Romano, dopo essersi laureato in giurisprudenza, è entrato alla Farnesina nel
1954.
Dopo quattro anni trascorsi a Roma viene assegnato alla sede di Londra,
dove rimane fino al 1964. Rientrato a Roma per collaborare al gabinetto del
ministro Saragat, quando quest’ultimo viene eletto presidente della Repubblica
lo segue al Quirinale, assegnato alla segreteria generale della Presidenza.
Dal 1968 al 1977 è a Parigi e, dopo essere stato direttore generale delle
relazioni culturali e ambasciatore alla NATO (1983-85), conclude la sua
carriera diplomatica a Mosca, nell’allora Unione Sovietica, sede che negli anni
del governo Craxi usciva dall’isolamento in cui era stata tenuta negli anni
precedenti, caratterizzati dall’assoluto atlantismo della diplomazia italiana.
Nel 2010 vince il premio “È giornalismo”, confermando di essere stato per
anni ambasciatore senza essere munito di diploma di laurea in Scienze
Politiche!
Una carriera entusiasmante, forse agevolata da qualche aiutino da parte
degli amici conosciuti nella Commissione Trilaterale, di cui fa parte anche
Mario Monti. Chi lo dice? Ma il Romano stesso nella risposta fornita al lettore
del Corriere:
“Caro Marinelli, sono stato
membro della Commissione Trilaterale per parecchi anni, ho partecipato a una
riunione del gruppo Bilderberg e a parecchi incontri dell’Aspen Institute.
Conosco bene il lavoro del Council of Foreign Relations, una istituzione che ha
le sue sedi principali a New York e a Chicago, ma non ho mai avuto l’occasione
di prendere parte a uno dei suoi seminari”.
Una delle questioni spinose sollevate dal lettore è la totale mancanza di
copertura informativa delle riunioni del gruppo Bilderberg e delle altre logge
segrete massoniche. Secondo Sergio Romano, non è vero che i media ignorino le
riunioni di costoro:
“Non è vero che i giornali ignorino gli
incontri organizzati da queste associazioni. Ma quando lo fanno devono
osservare in molti casi le «regole di Chatham House».[...]
Secondo queste regole i
giornalisti, quando sono invitati, possono riassumere gli interventi e le idee
esposte nel corso del dibattito, ma devono astenersi dal rivelarne la
paternità. La sola fra queste associazioni che chieda un riserbo maggiore è
Bilderberg”.
Eppure, personalmente non ricordo mai di aver letto sul Corriere della Sera
(il giornale dove scrive Romano), la Repubblica e sulle altre testate nazionali
notizie o resoconti sulle riunioni di almeno una di questi club di potenti.
Nè mai un telegiornale nazionale, su reti private o nazionali, ha mai
pronunciato una sola volta uno di questi nomi. Al che, sorge un pochino il
dubbio che queste società siano un pò segrete! Ma nemmeno in questo caso Romano
è d’accordo. Secondo lui sono… riservate!
“Società segrete? Non credo che
possano considerarsi tali le associazioni di cui conosciamo la sede, il nome
dei fondatori, dei dirigenti, dei membri. La regola del riserbo e della
confidenzialità non serve a ordire complotti e a stringere patti segreti.
Non posso escludere che due
banchieri, in un incontro separato, colgano l’occasione per accordarsi
sull’utilità di una fusione o di un acquisto. Ma potrebbero fare altrettanto se
s’incontrassero in un teatro o in una casa privata”.
E allora perchè non è dato sapere di cosa parlano, visto che prendono
decisioni che influenzano in maniera drammatica la vita di miliardi di persone
che hanno tutto il diritto di determinare quello che è il loro destino?
“La mancanza di pubblicità, in
questo caso, serve a permettere che i partecipanti possano esprimersi
liberamente, fare e farsi domande, azzardare ipotesi, calcolare i vantaggi e
gli svantaggi di scelte politiche non ancora pienamente adottate.
Che cosa accadrebbe se le
riunioni fossero pubbliche e ogni cittadino della «repubblica di Internet»
potesse assistervi in streaming sul proprio computer? Molti intervenuti,
soprattutto fra quelli che hanno maggiori responsabilità politiche e
finanziarie, misurerebbero le loro parole, eluderebbero gli argomenti più
spinosi, farebbero affermazioni politicamente corrette, parlerebbero come nei
comizi e nei dibattiti televisivi.
E tutti tornerebbero a casa
senza avere imparato nulla di nuovo. So che questo non piace al Movimento 5
Stelle e a suoi seguaci, ma verrà il giorno in cui anche i grillini scopriranno
che in molte circostanze il mito della pubblicità totale favorisce gli slogan,
le banalità, le affermazioni demagogiche e, in ultima analisi, le bugie”.
Ecco la risposta: il paternalismo di costoro che si sentono capaci e in
dovere (per diritto divino?) di dover guidare le vite di noi poveri stronzi
cittadini che non sappiamo nulla di economia, finanza, industria, festini e
riti esoterici.Ci pensano loro!
Il parlamento e le istituzioni democratiche? Ma solo degli organi
esecutivi per attuare le decisioni prese in un angusto albergo, fumando sigari
comunisti cubani, bevendo vini pregiati e facendosi sollazzare da qualche
nipotina di Mubarack sempre pronta a stimolare gli ormai mosci ugelli
illuminati (dietro lauto compenso)!
“Che cosa accadrebbe se le
riunioni fossero pubbliche e ogni cittadino della «repubblica di Internet»
potesse assistervi in streaming sul proprio computer?”
Già, caro ambasciatore, cosa accadrebbe? Che forse costoro non potrebbero
prendere le decisioni che prendono! Fossero almeno capaci!
Sono anni che l’Europa e il mondo intero è in preda alla crisi economica:
questo può significare solo due cosa: o costoro sono degli emeriti imbecilli
impreparati e incapaci, ma che si arrogano il diritto a-democratico di decidere
le sorti dei popoli del pianeta Terra, oppure la faccenda della crisi
economica, della povertà, dell’inquinamento e del terrorismo è tutta una farsa
finalizzata a limitare sempre di più il diritto dei popoli ad autodeterminarsi,
a limitare le libertà personali e a instaurare quello che mi pare si chiami
“Nuovo Ordine Mondiale”! Ma queste sono fantasie contorte di una mente
complottista, non è vero ambasciatore?
fonte: Il Navigatore Curioso
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