“Luc Montagnier” ha vinto il premio Nobel per la Medicina nel 2008, e mentre studiava come sconfiggere il virus dell’AIDS, ha scoperto che il teletrasporto di molecole di DNA da un posto all’altro, un giorno potrebbe diventare realtà.
“Montagnier” ha studiato e condotto con alcuni colleghi francesi, italiani e tedeschi, inediti esperimenti sul teletrasporto. Gli scienziati hanno isolato e schermato elettro-magneticamente due provette. In una c’era una molecola di DNA e nell’altra acqua pura. La provetta contenente il DNA è stata irradiata in modo che la radiazione emessa arrivasse anche alla provetta con l’acqua. Meno di 24 ore dopo è apparsa nella provetta contenente solo acqua un clone della molecola di DNA, presente nell’altra provetta.Secondo i ricercatori di “Montagnier”, il DNA emette infatti onde elettro-magnetiche a bassa frequenza, che si fondono con la struttura delle molecole dell’acqua. L’esperimento potrebbe un giorno aprire la porta al teletrasporto, utilizzato continuamente nei famosi telefilms della serie “Star Trek”, dove ad essere trasportati da un posto all’altro erano addirittura esseri umani.
Ora gli scienziati legati al premio Nobel stanno sperimentando il teletrasporto del DNA dei batteri, poiché bisogna ovviamente incominciare dalla cose più piccole. “Montagnier” ovviamente ha condotto questi esperimenti per scopi medici: il suo scopo resta infatti quello di eliminare il virus dell’AIDS da un organismo, usando una sorta di radiazione virale che, senza alcun contatto fisico, potrà teletrasportare DNA sano da persona all’altra. Se tutto questo non resterà solo un’utopia, la speranza di sviluppare nuovi metodi – sia per la diagnosi che per il trattamento di svariate malattie – diventerà realtà.
Fonte http://www.blitzquotidiano.it/facebook/nobel-luc-montagnier-studi-teletrasporto-712347/
Tratto da: http://www.fisicaquantistica.it/fisica-quantistica/gli-studi-del-premio-nobel-luc-montagnier-il-teletrasporto-diventera-realta
Note biografiche:
“Luc Montagnier” è un medico, biologo e virologo francese, presidente della fondazione mondiale per la ricerca e prevenzione dell’AIDS. Egli ha scoperto nel 1983 il virus dell’HIV, insieme alla dottoressa “Françoise Barré-Sinoussi” e al dottor “Robert Gallo”, e ha vinto il Premio Nobel per la medicina nel 2008.
Nel 1967 incominciò le prime ricerche nell’ambito della virologia, dedicandosi in particolar modo allo studio dei meccanismi di replicazione dei virus a RNA e successivamente dei virus a RNA oncogeni (capaci di indurre tumore), analizzando specialmente le modificazioni biochimiche che avvengono all’interno delle cellule da essi infettate. Nel 1972 fu quindi nominato capo dell’Unità Oncologica Virale dell’Istituto Pasteur e nel 1974, direttore delCNRS (Centro nazionale di ricerca scientifica).
Nel 1982 il dottor “Willy Rozenbaum”, medico dell’Hôpital Bichat di Parigi, gli chiese di mettere la propria competenza al servizio di una ricerca sulla possibile causa retrovirale di una nuova, misteriosa sindrome: l’AIDS. Attraverso una biopsia al linfonodo di uno dei pazienti di “Rozenbaum” nel 1983, il gruppo di ricercatori guidato da “Montagnier” fu in grado di scoprire il virus, a cui fu dato il nome di LAV (lymphadenopathy-associated virus, ovvero virus associato a linfoadenopatia).
In seguito “Montagnier” si impegnò in progetti di prevenzione dell’AIDS e nella ricerca di un vaccino efficace contro questa patologia, collaborando con diversi virologi, tra cui l’italiano “Vittorio Colizzi”. Gli ultimi studi di “Montagnier” evidenziano quanto un sistema immunitario efficiente sia fondamentale per evitare di contrarre virus, HIV incluso, e di quanto sia invece fragile il sistema immunitario delle popolazioni che seguono un’alimentazione scorretta, esposte per questo ad una maggior possibilità di contagio.
“Montagnier” è attivamente impegnato anche nello studio e nella ricerca sull’efficacia dei rimedi omeopatici. Tali studi, tuttavia, sono stati accolti molto negativamente dalla comunità scientifica, poiché ad oggi ancora nessuna prova è stata portata che possa avallare una qualche efficacia dell’omeopatia. Nel 2011 una sezione della rivista scientifica “Journal of Physics”, ha pubblicato uno studio di “Luc Montagnier” ed altri ricercatori, intitolato “DNA waves and water”, nel quale viene illustrato come alcune sequenze di DNA potrebbero indurre segnali elettromagnetici di bassa frequenza, in soluzioni acquose altamente diluite, le quali manterrebbero poi memoria delle caratteristiche del DNA stesso. Una scoperta che, se fosse confermata, potrebbe aprire nuove prospettive in tema di omeopatia.
Fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Luc_Montagnier
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