Una storia proveniente dalla Siria, sostiene che l’affondamento di un
sottomarino di costruzione tedesca con armamento nucleare del governo
d’Israele non solo sarebbe stato parzialmente confermato, ma che
l’attacco nucleare pienamente confermato alla Siria, si ritiene esser
stato una rappresaglia israeliana per questo naufragio.
È stato riferito che il sottomarino israeliano Delfin, un battello
diesel/elettrico di costruzione tedesca, sia stato attaccato e affondato
da una torpediniera della marina siriana alle 02:30 del 2 maggio 2013,
mentre navigava ad una profondità di 150 metri. Prima del naufragio, una
nave dei servizi segreti della Germania era in zona. Dopo la notizia, o
forse dovremmo dire l’occultamento dell’affondamento del sottomarino
israeliano e l’altrettanto attacco nucleare “non dichiarato” alla Siria,
un grosso contingente di navi da guerra russe si è posizionato nella
zona.
Le prove si accumulano a sostegno di tale scenario, in cui la Russia è
costretta ad utilizzare le sue capacità militari per stabilizzare la
regione e disinnescare un conflitto più ampio. L’analisi del video dell’attacco nucleare, due giorni dopo l’affondamento, è conclusiva.
Ciò che poneva una questione era il “perché?” Non c’erano prove che la
Siria avesse un obiettivo tale da giustificare il rischio d’Israele di
usare un’arma nucleare. Le ipotesi iniziali erano che la Siria potesse
avere un impianto nucleare sotterraneo, ma si sono rivelate infondate.
Cosa ha spinto Israele, allora? Ora si potrebbe avere la risposta.
L’affermazione proviene da Syrianews. Questa è la pubblicazione che ha
segnalato l’uso di armi chimiche da parte delle forze ribelli, il 19
marzo, nei pressi di Aleppo. Sono fonti legittime, sicuramente più di
qualsiasi media mainstream, e informano in modo serio e credibile. Ci
sono anche ampie conferme che Israele abbia perso un F 16 durante
l’attacco.
Questo sarebbe il secondo sottomarino che Israele ha perduto. L’ex HMS
Totem, ribattezzato Dakar da Israele quando fu consegnato dalla Gran
Bretagna, nel 1968 “scomparve” con tutto l’equipaggio. Ci furono molte
speculazioni secondo cui l’US Navy avesse affondato il Dakar in
rappresaglia per l’attacco israeliano che uccise e ferì oltre 200
marinai statunitensi dell’USS Liberty l’anno prima. Israele ora ammette
apertamente di aver attaccato la Liberty, sostenendo che gli Stati
Uniti spiavano per conto dell’Egitto nel corso della Guerra dei Sei
Giorni del 1967. Ammissioni apertamente fatte in Israele e insegnate ai
bambini delle scuole, ma accuratamente espunte persino dalla storia
insegnata nelle accademie militari statunitensi.
Scarne segnalazioni
Le notizie dei media sulla Siria sono le più abissali di qualsiasi
conflitto negli ultimi anni. In genere, dichiarazioni infondate a favore
d’Israele vengono riportate come fatti e senza nessuna fonte di sorta,
mentre le prove video di torture, mutilazioni e uso di armi chimiche da
parte dei ribelli non solo non sono trasmesse, ma non sono neanche
commentate, anche quando tali prove sono accolte dalle Nazioni Unite.
Dei giornalisti russi in missione in Siria hanno consegnato al
Segretariato delle Nazioni Unite dei video che mostrano l’attacco con
armi chimiche, presumibilmente commesso dai combattenti dell’opposizione
nelle vicinanze di Aleppo, il 19 marzo. Lo ha confermato il portavoce
del Segretario generale Farhan Haq. Ha detto che le informazioni saranno
trasmesse ad Oke Selstemu, capo del gruppo di esperti che indagano sul
possibile uso di armi di distruzione di massa in Siria. A fine marzo,
Damasco ha notificato al Segretariato delle Nazioni Unite gli attacchi
chimici effettuati dagli insorti armati.
Finora, diversi aspetti sono stati elusi dalla censura occidentale:
- Le forze ribelli siriane sono accompagnate da osservatori dell’artiglieria mobile israeliana.
- Gruppi che cooperano con Israele e Turchia vengono addestrati dai
servizi segreti occidentali e sono, secondo gli standard statunitensi,
classificati come “affiliazioni di al-Qaida“.
- L’uso di armi nucleari, la perdita di un sottomarino e di un aereo da
caccia israeliani non sono stati riferiti, ma solo le perdite turche (si
è mentito anche sui 3 F-16 persi durante i bombardamenti sulla Siria)
Di seguito, la notizia di Syirianews:
Syrianews può confermare la notizia che abbiamo ricevuto un paio di
giorni fa, che un natante della Marina siriana ha distrutto un
sottomarino israeliano al largo della costa siriana, a 150 metri di
profondità, il 2 maggio 2013 alle 2 – 02:30. Non ci hanno detto il tipo o
la dimensione del sottomarino, ma abbiamo la conferma che è stato
distrutto. Dai dettagli che siamo riusciti ad ottenere, l’oggetto nemico
è stato rilevato e l’ordine di distruggerlo era stato dato a uno dei
mezzi vicini, affondandolo con un siluro (non hanno detto di quale
tipo), poi è stato monitorato fino allo schianto sul fondale marino, al
largo delle coste. Un grande movimento di elicotteri dell’esercito
siriano è stato osservato sopra il luogo dove il sottomarino è stato
distrutto. Non è la prima volta che la Marina siriana impegna oggetti
nemici ed ostili. All’inizio della crisi siriana, la marina siriana
aveva avvistato una nave della marina tedesca in missione di
ricognizione, scacciandola; un ministro tedesco si era poi lamentato
dell’azione della marina siriana, sostenendo che la nave non stava
spiando, ma stava solo ascoltando e raccogliendo informazioni!
Un elevato numero di palloni per lo spionaggio israeliani sono stati
avvistati sulle costa siriane e i sionisti hanno iniziato a inserire
trappole esplosive nei palloni, in modo che esplodano quando toccano il
suolo se abbattuti dall’esercito siriano. Da segnalare che Israele, con
la benedizione degli Stati Uniti, ha effettuato un attacco contro un
pollaio e un deposito di armi nei pressi di Damasco, il 5 maggio 2013,
tre giorni dopo che il sottomarino è stato distrutto. Il raid è stato
coordinato a terra con i terroristi del fronte al-Nusra, che avevano
attaccato 19 diversi posti di blocco dell’EAS intorno alla capitale
siriana, all’alba.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
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