Ora che i senatori a vita stanno morendo uno dopo l’altro e i posti teoricamente liberi sono quattro (ma chissà poi perché sia obbligatorio riempirli), Repubblica presenta la lista dei papabili a Giorgio Napolitano. Gli dà pure una scadenza di massima, “dopo l’estate”. La novità maggiore, oltre ai soliti Abbado e Muti, sta nella possibilità che nonostante quanto si era detto mesi fa, anche qualche politico potrebbe giocare la sua partita con chance di successo.
Ma ecco che qui casca l’asino: Repubblica sostiene, tronfia e sicura, che Berlusconi è assolutamente escluso. Niente da fare per il puzzone di Arcore, i niet dal Quirinale sarebbero arrivati in tono perentorio che neanche Stalin a Mosca. E anche l’ultimo mesto pellegrinaggio di Angelino Alfano da Napolitano sarebbe finito in un buco nell’acqua. Da quell’orecchio non ci sente, l’anziano presidente. “Troppo divisivo” sarebbe infatti il leader del PdL.
Eppure, scrivono sempre i soloni di Ezio Mauro, chi ha veramente possibilità di essere nominato senatore a vita è Romano Prodi. Sì, lo statista del centrosinistra. Lui sì che non è divisivo, che è stato amato da tutti, che non si è mai gettato in mezzo alla mischia cavalcando la parte contrapposta a Berlusconi. Prodi, un padre della Patria, insomma. Non sappiamo se la lista di Repubblica sarà fatta propria in toto dal capo del Quirinale, ma intanto gli eredi di Scalfari gliel’hanno buttata lì. Della serie, tieni conto del promemoria.
http://www.daw-blog.com/2013/06/26/lincubo-non-e-finito-siete-pronti-per-romano-prodi-senatore-a-vita/
Nessun commento:
Posta un commento