L’acqua di mare diluita contiene quasi la medesima concentrazione di minerali ed elementi in traccia del plasma sanguigno, mentre il suo contenuto di sodio equivale a quello del sangue. È stata utilizzata con successo in test animali come sostituto nelle trasfusioni di sangue, tuttavia i test su umani sono attesi da lungo tempo.
Prelevare la soluzione vivente
Prelevare la soluzione vivente
Si può assumere l’acqua di mare per via orale o tramite iniezione. Tuttavia procurarsi tale elemento non è semplice; sono richieste competenze, cautela e attrezzature apposite. L’acqua di mare presenta diversi tipi di composizione, a seconda della distanza dalla costa, del clima e della vegetazione marina, e non può essere prelevata a caso. Nel corso dell’intero processo dall’oceano alla bottiglia l’acqua di mare non può venire a contatto con metallo; deve essere preservata fredda, poiché il calore ne vanifica le corroboranti proprietà viventi. Deve essere trasportata e conservata in contenitori di vetro o di plastica per uso alimentare; quindi deve essere controllata e purificata a freddo, secondo una modalità che la protegga da alterazione e mantenga il suo stato di soluzione viva.
(Per ulteriori dettagli sull’argomento, vedere la pagina web http://www.truthquest2.com/oceanplasma.htm.)
Nel suo stato originario e primitivo l’acqua di mare presentava solo un terzo del contenuto salino attuale, un aspetto tuttora rispecchiato dal contenuto salino di sangue e lacrime. Nel corso del tempo gli oceani sono diventati più concentrati ed ora le loro acque sono troppo salate per essere ingerite in grandi quantitativi. Per utilizzare l’acqua oceanica come plasma sanguigno essa deve essere diluita con acqua ultra-pura sino a raggiungere la medesima concentrazione del plasma stesso: nello specifico, nove grammi di sali per litro. Posto che i fruitori non presentino sensibilità al sodio, come perfetto integratore di minerali può essere consumata oralmente in forma diluita o concentrata – ma solo in piccole quantità, ad esempio un’oncia [0,03 litri] alla volta, se necessario più volte al giorno.
Ad ogni modo, è estremamente importante diluirla con pura acqua sorgiva ad uso domestico, dato che, in base a determinati studi, l’acqua additivata con cloro ha sull’acqua oceanica il medesimo effetto dannoso che ha sull’organismo umano. I Francesi seguono la prassi corretta: invece di aggiungere alla loro acqua potabile additivi (di scarsa qualità), la integrano con ozono.
Per la scienza moderna le precise proprietà dell’acqua di mare restano un mistero. Nonostante la nostra grande competenza tecnica, la natura complessiva dell’acqua di mare sfugge all’analisi. Essa presenta alcune qualità viventi che superano la somma delle sue parti; non è possibile prosciugarla e ricostituirla o sintetizzarla in un laboratorio chimico. Il grande scienziato francese Antoine Béchamp considerava il sangue come una sorta di tessuto fluido piuttosto che un semplice elemento liquido.
Inoltre l’acqua di mare ha qualcosa che la rende superiore alla “semplice acqua”. Sostiene la vita, come ha dimostrato il premio Nobel Alexis Carroll, il quale per oltre 26 anni ha tenuto in vita immerso in acqua di mare un pezzo di cuore di pollo, con l’unico accorgimento di sostituire quotidianamente il liquido per eliminare le scorie metaboliche.
In realtà, si potrebbe di fatto affermare che abbiamo interiorizzato l’oceano dentro di noi e che questo medium ricco di sostanze nutritive è la sorgente della vita; ogni cellula dell’organismo è immersa e si alimenta in essa. L’acqua raccoglie e porta via i prodotti di scarto del metabolismo cellulare; ha una forza vitale – diversa da quella della soluzione salina presente negli appositi sacchetti degli ospedali, la quale non è altro che una soluzione di sale alimentare da tavola e semplice acqua. Il sale da tavola raffinato ha ben poche corrispondenze con il sale marino grezzo, non raffinato e ricco dei minerali che dovremmo utilizzare, e il nostro organismo ne paga le conseguenze.
Se dovessi sottopormi ad un intervento chirurgico, prima di addormentarmi vorrei vedere sopra la mia testa un sacchetto che rilascia “plasma oceanico”. Il mondo ha bisogno di qualcuno dotato di coraggio ed inventiva, disposto ad avviare i primi test di trasfusione di acqua di mare su esseri umani; qualcuno disposto ad ampliare i test di René Quinton sugli animali e a compiere quel balzo nel futuro che contraddistingue il reale progresso. ∞
Sopra: casp di atrepsia curata con Acqua di mare (da oceanplasma.org)
Sopra: due casi di colera infantile curato con Acqua di mare (da oceanplasma.org)
Sopra: un caso di eczema curato con Acqua di mare (da oceanplasma.org)Nota del Direttore:
Nel suo stato originario e primitivo l’acqua di mare presentava solo un terzo del contenuto salino attuale, un aspetto tuttora rispecchiato dal contenuto salino di sangue e lacrime. Nel corso del tempo gli oceani sono diventati più concentrati ed ora le loro acque sono troppo salate per essere ingerite in grandi quantitativi. Per utilizzare l’acqua oceanica come plasma sanguigno essa deve essere diluita con acqua ultra-pura sino a raggiungere la medesima concentrazione del plasma stesso: nello specifico, nove grammi di sali per litro. Posto che i fruitori non presentino sensibilità al sodio, come perfetto integratore di minerali può essere consumata oralmente in forma diluita o concentrata – ma solo in piccole quantità, ad esempio un’oncia [0,03 litri] alla volta, se necessario più volte al giorno.
Ad ogni modo, è estremamente importante diluirla con pura acqua sorgiva ad uso domestico, dato che, in base a determinati studi, l’acqua additivata con cloro ha sull’acqua oceanica il medesimo effetto dannoso che ha sull’organismo umano. I Francesi seguono la prassi corretta: invece di aggiungere alla loro acqua potabile additivi (di scarsa qualità), la integrano con ozono.
Per la scienza moderna le precise proprietà dell’acqua di mare restano un mistero. Nonostante la nostra grande competenza tecnica, la natura complessiva dell’acqua di mare sfugge all’analisi. Essa presenta alcune qualità viventi che superano la somma delle sue parti; non è possibile prosciugarla e ricostituirla o sintetizzarla in un laboratorio chimico. Il grande scienziato francese Antoine Béchamp considerava il sangue come una sorta di tessuto fluido piuttosto che un semplice elemento liquido.
Inoltre l’acqua di mare ha qualcosa che la rende superiore alla “semplice acqua”. Sostiene la vita, come ha dimostrato il premio Nobel Alexis Carroll, il quale per oltre 26 anni ha tenuto in vita immerso in acqua di mare un pezzo di cuore di pollo, con l’unico accorgimento di sostituire quotidianamente il liquido per eliminare le scorie metaboliche.
In realtà, si potrebbe di fatto affermare che abbiamo interiorizzato l’oceano dentro di noi e che questo medium ricco di sostanze nutritive è la sorgente della vita; ogni cellula dell’organismo è immersa e si alimenta in essa. L’acqua raccoglie e porta via i prodotti di scarto del metabolismo cellulare; ha una forza vitale – diversa da quella della soluzione salina presente negli appositi sacchetti degli ospedali, la quale non è altro che una soluzione di sale alimentare da tavola e semplice acqua. Il sale da tavola raffinato ha ben poche corrispondenze con il sale marino grezzo, non raffinato e ricco dei minerali che dovremmo utilizzare, e il nostro organismo ne paga le conseguenze.
Se dovessi sottopormi ad un intervento chirurgico, prima di addormentarmi vorrei vedere sopra la mia testa un sacchetto che rilascia “plasma oceanico”. Il mondo ha bisogno di qualcuno dotato di coraggio ed inventiva, disposto ad avviare i primi test di trasfusione di acqua di mare su esseri umani; qualcuno disposto ad ampliare i test di René Quinton sugli animali e a compiere quel balzo nel futuro che contraddistingue il reale progresso. ∞
Sopra: casp di atrepsia curata con Acqua di mare (da oceanplasma.org)
Sopra: due casi di colera infantile curato con Acqua di mare (da oceanplasma.org)
Sopra: un caso di eczema curato con Acqua di mare (da oceanplasma.org)Nota del Direttore:
A causa di limiti di spazio, non ci è possibile pubblicare le note e i riferimenti inerenti al presente articolo. Se desiderate consultarli, visitate il nostro sito web (australiano) pressohttp://www.nexusmagazine.com oppure la pagina web dell’autrice pressohttp://www.truthquest2.com/oceanplasma.htm.
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