Con un video postato in rete in diverse lingue, la rete di hacker internazionali di Anonymous – molto spesso contestata perché molte spesso opera in campi al limite della legalità – aveva duramente condannato gli attacchi del 13 novembre avvenuti a Parigi e in seguito rivendicati dall’Isis. I pirati informatici che coprono il loro volto con la maschera di Guy Fawkes, nel filmato dichiarano “guerra” a tutti i profili presenti sui social che hanno collegamenti con il sedicente Stato Islamico.
Dopo le minacce sono arrivati i dati concreti. Infatti la rete di Anonymous ha fatto sapere di aver oscurato 5.500 profili Twitter, appartenenti ad utenti presumibilmente collegati con lo Stato Islamico. In un’intervista esclusiva a “QN”, nella quale un appartenente alla rete di hacker svela che i pirati informatici italiani hanno un ruolo di primo piano nella campagna #opPARIS e #opISIS.
Secondo l’hacker intervistato dal giornalista di “QN” i pirati informatici del Califfato non sono un vero problema per l’Italia. Ha infatti spiegato che essi “vagano per la rete creando scompiglio, ma non sono una vera e propria organizzazione. Ognuno fa quello che vuole”. Al momento gli appartenenti di Anonymous non hanno informazioni su possibili attacchi in Italia, dicono che in rete non hanno trovato nulla.
Al momento la loro missione è quella di fermare gli attentatori, perché loro agiscono “quando vengono violati i diritti umani” e se dovessero trovare delle informazioni, spiega ancora al giornalista, le condivideranno in forma anonima alle forze dell’ordine. La stessa modalità verrà usata nei confronti del Califfo: se Anonymous dovesse scoprire la sua posizione, informerà le autorità e poi la renderà pubblica.
FONTE:INTERRIS
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