Mohammed Dayri: "Il Daesh invita le nuove reclute e dirigersi verso il nostro Paese. Ci associamo all'azione internazionale anti Isis"
La difficile situazione in Libia può trasformare il Paese nordafricano nel “nuovo santuario” dell’Isis. Lo ha detto il ministro degli Esteri del governo libico internazionalmente riconosciuto, che ha sede a Tobruk, Mohammed Dayri, il quale ha lanciato un appello alla comunità internazionale a includere il suo paese nella lotta contro il gruppo estremista.
Dayri ha affermato che il suo esecutivo ha informazioni “affidabili secondo le quali il comando di Daesh(Isis in arabo) chiede alle nuove reclute di dirigersi verso la Libia, e non più la Siria, soprattutto dopo gli attacchi russi”. Il titolare degli esteri ha condannato le “spaventose operazioni terroristiche realizzate dal Daesh” che hanno fatto almeno 129 morti venerdì a Parigi e ha avvertito che il gruppo jihadista si sta rafforzando nel suo Paese.
“Noi ci associamo agli appelli in Francia e altrove per un’azione internazionale e una reale determinazione contro il Daesh, in Siria e in Iraq, ma anche in Libia, perché la Libia non diventi in un avvenire vicino il prossimo santuario di Daesh”, ha avvertito il ministro.
La difficile situazione in Libia può trasformare il Paese nordafricano nel “nuovo santuario” dell’Isis. Lo ha detto il ministro degli Esteri del governo libico internazionalmente riconosciuto, che ha sede a Tobruk, Mohammed Dayri, il quale ha lanciato un appello alla comunità internazionale a includere il suo paese nella lotta contro il gruppo estremista.
Dayri ha affermato che il suo esecutivo ha informazioni “affidabili secondo le quali il comando di Daesh(Isis in arabo) chiede alle nuove reclute di dirigersi verso la Libia, e non più la Siria, soprattutto dopo gli attacchi russi”. Il titolare degli esteri ha condannato le “spaventose operazioni terroristiche realizzate dal Daesh” che hanno fatto almeno 129 morti venerdì a Parigi e ha avvertito che il gruppo jihadista si sta rafforzando nel suo Paese.
“Noi ci associamo agli appelli in Francia e altrove per un’azione internazionale e una reale determinazione contro il Daesh, in Siria e in Iraq, ma anche in Libia, perché la Libia non diventi in un avvenire vicino il prossimo santuario di Daesh”, ha avvertito il ministro.
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