Gladio è tornata in Europa. Il fine è dare all’Unione Europea un maggior controllo politico e sociale sulle popolazioni del continente. E per raggiungere l’obiettivo Gladio è capace di tutto. Anche di organizzare attentati come quello di Parigi: ecco le prove raccolte da Andrea Cinquegrani, Direttore de La Voce delle Voci.
Non pochi, nei servizi di intelligence, si chiedono: “Perché la connection terroristica ora porta in Belgio? Per via del quartier generale della Nato a Bruxelles? Per quei vecchi trascorsi della base terroristica che tra gli anni ’70 e gli ’80 portavano all’Hyperion?”. Cerchiamo di decodificare, partendo da un fresco saggio – 14 settembre 2015 – firmato da Wayne Madsen dal significativo titolo: “Gladio è tornata in Europa?”. Eccone alcuni passaggi “caldi”.“La recente sparatoria al Consolato americano di Istanbul da parte di due donne, secondo il governo turco membri di un gruppo terroristico di estrema sinistra, così come l’incidente sospetto sul treno ad alta velocità Thalys diretto a Parigi da Amsterdam, indicano come le operazioni false flag condotte dalla rete stay-behind della CIA dell’epoca della guerra fredda, conosciuta come Gladio, siano di nuovo pienamente operative”.
Analizza, più in dettaglio, Madsen. “Il marocchino Ayoub El Khazzani è accusato di essere salito a Bruxelles sul treno diretto a Parigi con l’intenzione di sterminare i passeggeri. Si ritiene che El Khazzani, al pari degli altri numerosi presunti terroristi in Francia, abbia molto viaggiato all’estero prima di compiere l’atto terroristico. (…) Durante il mese di giugno di quest’anno, si ritiene che El Khazzani stesse combattendo al fianco dei guerriglieri dello Stato islamico in Siria, per poi spostarsi ad Antiochia, in Turchia, e a Tirana, in Albania. La sua storia è quasi uguale a quella di Nahidi Nemmouche, il franco-algerino ritenuto responsabile per l’attacco al Museo ebraico di Bruxelles. Precedentemente all’attacco di Bruxelles, Nemmouche avrebbe combattuto con le forze dello Stato islamico in Siria ed avrebbe trascorso del tempo in Inghilterra. (…) Dopo essere stato arrestato dalla polizia francese, ha dichiarato di aver trovato le armi in una macchina parcheggiata a Bruxelles e di averle rubate per poi venderle sul mercato nero a Marsiglia. (…) Anche Mohamed Merah, il franco-algerino che nel 2012 ha ucciso 7 persone nella regione di Tolosa, e Said e Cherif Kouachi, i fratelli franco algerini che hanno attaccato gli uffici di ‘Charlie Hebdo’ a gennaio, erano l’oggetto di ‘Fiches S’ e altri dossier delle forze dell’ordine raccolti dalle autorità francesi. Anche il franco-maliano-senegalese Amedy Coulibaly, che ha attaccato il supermarket ebraico Hyper-Cacher a Parigi, era persona nota alla polizia e all’intelligence francesi”.
Così come Mohammed Atta – il super attentatore delle Torri Gemelle quell’11 settembre – era ben noto a Cia, Fbi e dintorni.
Ma venendo a Gladio, ecco cosa scrive Wayne Madsen due mesi fa: “La ricomparsa di Gladio sulla scena politica europea è la risposta alla crescente ostilità all’Unione Europea e all’austerità dettata dai banchieri centrali. Dopo l’incidente del treno Thalys a Bruxelles, il ministro degli interni francese Bernard Cazeneuve e il primo ministro, il socialista di destra Manuel Valls, stanno richiedendo controlli di tipo aeroportuale alle stazioni ferroviarie europee. Il fine è dare all’Unione Europea un maggior controllo politico e sociale sulle popolazioni del continente”.
E dopo la tragedia di Parigi, Hollande vuol chiudere la Francia dentro i suoi confini.
Commenta ancora Madsen: “E’ da notare che l’avanzata di gruppi ‘anarchici’, precedentemente sconosciuti, stia avvenendo negli stessi Paesi in cui le operazioni di Gladio erano più ampie: Italia, Turchia e Grecia. L’Italia era il centro focale per l’organizzazione Gladio, la filiale italiana delle operazioni terroristiche paneuropee gestite dalla Cia. In Turchia Gladio era conosciuta come ‘Ergenekon’ e in Grecia come ‘Operazione Sheepskin’. Finchè Gladio sarà di nuovo attiva in Europa, i popoli del continente dovranno avere paura. Molta paura”.
E con Gladio tornano i fantasmi di “Hyperion” e del “Superclan”. Sigle italo francesi (quartier generale a Parigi, anni ’70) che hanno segnato la nostra epoca del terrorismo e delle stragi di Stato. Prima fucina che ha “costruito” in modo scientifico i rapporti tra certe BR pseudo rosse e le “istituzioni” già allora in fase di deviazione. Tra l’estremismo guerrigliero e i Servizi.
E in tanta bagarre terroristica, chissà perchè, proprio in queste settimane, dalle nostre parti tornano alla ribalta il caso Moro e il caso Cirillo (in attesa delle mirabolanti rivelazioni di don Raffaele Cutolo dal supercarcere di Parma, dopo trent’anni e passa di silenzio tombale). Si fa finalmente luce sugli anni bui? Sulle stragi di Stato anche a casa nostra? Dopo il ciclone di Mani Pulite, altri sipari che si alzano ad orologeria? Altri burattini, altri pupari per inaugurare nuove stagioni? Staremo a vedere.
Fonte: infiltrato
Non pochi, nei servizi di intelligence, si chiedono: “Perché la connection terroristica ora porta in Belgio? Per via del quartier generale della Nato a Bruxelles? Per quei vecchi trascorsi della base terroristica che tra gli anni ’70 e gli ’80 portavano all’Hyperion?”. Cerchiamo di decodificare, partendo da un fresco saggio – 14 settembre 2015 – firmato da Wayne Madsen dal significativo titolo: “Gladio è tornata in Europa?”. Eccone alcuni passaggi “caldi”.“La recente sparatoria al Consolato americano di Istanbul da parte di due donne, secondo il governo turco membri di un gruppo terroristico di estrema sinistra, così come l’incidente sospetto sul treno ad alta velocità Thalys diretto a Parigi da Amsterdam, indicano come le operazioni false flag condotte dalla rete stay-behind della CIA dell’epoca della guerra fredda, conosciuta come Gladio, siano di nuovo pienamente operative”.
Analizza, più in dettaglio, Madsen. “Il marocchino Ayoub El Khazzani è accusato di essere salito a Bruxelles sul treno diretto a Parigi con l’intenzione di sterminare i passeggeri. Si ritiene che El Khazzani, al pari degli altri numerosi presunti terroristi in Francia, abbia molto viaggiato all’estero prima di compiere l’atto terroristico. (…) Durante il mese di giugno di quest’anno, si ritiene che El Khazzani stesse combattendo al fianco dei guerriglieri dello Stato islamico in Siria, per poi spostarsi ad Antiochia, in Turchia, e a Tirana, in Albania. La sua storia è quasi uguale a quella di Nahidi Nemmouche, il franco-algerino ritenuto responsabile per l’attacco al Museo ebraico di Bruxelles. Precedentemente all’attacco di Bruxelles, Nemmouche avrebbe combattuto con le forze dello Stato islamico in Siria ed avrebbe trascorso del tempo in Inghilterra. (…) Dopo essere stato arrestato dalla polizia francese, ha dichiarato di aver trovato le armi in una macchina parcheggiata a Bruxelles e di averle rubate per poi venderle sul mercato nero a Marsiglia. (…) Anche Mohamed Merah, il franco-algerino che nel 2012 ha ucciso 7 persone nella regione di Tolosa, e Said e Cherif Kouachi, i fratelli franco algerini che hanno attaccato gli uffici di ‘Charlie Hebdo’ a gennaio, erano l’oggetto di ‘Fiches S’ e altri dossier delle forze dell’ordine raccolti dalle autorità francesi. Anche il franco-maliano-senegalese Amedy Coulibaly, che ha attaccato il supermarket ebraico Hyper-Cacher a Parigi, era persona nota alla polizia e all’intelligence francesi”.
Così come Mohammed Atta – il super attentatore delle Torri Gemelle quell’11 settembre – era ben noto a Cia, Fbi e dintorni.
Ma venendo a Gladio, ecco cosa scrive Wayne Madsen due mesi fa: “La ricomparsa di Gladio sulla scena politica europea è la risposta alla crescente ostilità all’Unione Europea e all’austerità dettata dai banchieri centrali. Dopo l’incidente del treno Thalys a Bruxelles, il ministro degli interni francese Bernard Cazeneuve e il primo ministro, il socialista di destra Manuel Valls, stanno richiedendo controlli di tipo aeroportuale alle stazioni ferroviarie europee. Il fine è dare all’Unione Europea un maggior controllo politico e sociale sulle popolazioni del continente”.
E dopo la tragedia di Parigi, Hollande vuol chiudere la Francia dentro i suoi confini.
Commenta ancora Madsen: “E’ da notare che l’avanzata di gruppi ‘anarchici’, precedentemente sconosciuti, stia avvenendo negli stessi Paesi in cui le operazioni di Gladio erano più ampie: Italia, Turchia e Grecia. L’Italia era il centro focale per l’organizzazione Gladio, la filiale italiana delle operazioni terroristiche paneuropee gestite dalla Cia. In Turchia Gladio era conosciuta come ‘Ergenekon’ e in Grecia come ‘Operazione Sheepskin’. Finchè Gladio sarà di nuovo attiva in Europa, i popoli del continente dovranno avere paura. Molta paura”.
E con Gladio tornano i fantasmi di “Hyperion” e del “Superclan”. Sigle italo francesi (quartier generale a Parigi, anni ’70) che hanno segnato la nostra epoca del terrorismo e delle stragi di Stato. Prima fucina che ha “costruito” in modo scientifico i rapporti tra certe BR pseudo rosse e le “istituzioni” già allora in fase di deviazione. Tra l’estremismo guerrigliero e i Servizi.
E in tanta bagarre terroristica, chissà perchè, proprio in queste settimane, dalle nostre parti tornano alla ribalta il caso Moro e il caso Cirillo (in attesa delle mirabolanti rivelazioni di don Raffaele Cutolo dal supercarcere di Parma, dopo trent’anni e passa di silenzio tombale). Si fa finalmente luce sugli anni bui? Sulle stragi di Stato anche a casa nostra? Dopo il ciclone di Mani Pulite, altri sipari che si alzano ad orologeria? Altri burattini, altri pupari per inaugurare nuove stagioni? Staremo a vedere.
Fonte: infiltrato
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