di Massimo Nardi
Nel testo si richiede l’adozione di linee guida più rigide sull’esposizione ai campi elettromagnetici, incoraggiando misure precauzionali, ed educando il pubblico riguardo ai rischi per la salute, in particolare dei bambini e delle donne incinte. L’analisi della Dottoressa Fiorella Belpoggi, Direttore Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni dell’Istituto Ramazzini di Bologna, tra i firmatari dell’appello.
Numerose pubblicazioni scientifiche recenti hanno dimostrato che i campi elettromagnetici non ionizzanti (EMF) influiscono sugli organismi viventi a livelli ben inferiori a molte linee guida sia nazionali che internazionali. Gli EMF includono le apparecchiature che emettono radiazione a radiofrequenza (RFR), quali i cellulari, i telefoni cordless e le loro stazioni base, il wi-fi, le antenne di trasmissione, gli smart-meter e i monitor per neonati, oltre alle apparecchiature elettriche e alle infrastrutture utilizzate nel trasporto e consegna di elettricità che generano un campo elettromagnetico a frequenza estremamente bassa (ELF EMF).
Gli effetti aumentano il rischio di tumori, lo stress cellulare, i radicali liberi dannosi, e apportano modifiche strutturali e funzionali del sistema riproduttivo, deficit di apprendimento e di memoria, disturbi neurologici, e impatti negativi sul generale benessere degli esseri umani.
I danni non riguardano solamente la specie umana, ma anche quella animale e vegetale. Per questi motivi, 190 scienziati di 39 Paesi hanno inoltrato un appello all’Onu, fatto di 9 punti (leggi in basso), destinatari Ban Ki-moon, Segretario Generale, Margaret Chan, Direttore Generale, e tutti gli Stati membri, “per incoraggiare l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ad esercitare una forte leadership nella promozione dello sviluppo di linee guida più protettive nei confronti degli EMF, incoraggiando misure precauzionali, ed educando il pubblico riguardo ai rischi per la salute, in particolare per lo sviluppo dei bambini e del feto”.
«Siamo seriamente preoccupati riguardo all’esposizione ubiquitaria e agli effetti, spesso negati o sottovalutati, dei campi elettromagnetici», spiega la Dottoressa Fiorella Belpoggi, Direttore Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni dell’Istituto Ramazzini di Bologna, tra i firmatari dell’appello. In esso, infatti, si sottolinea che l’OMS viene a mancare all’adempimento del suo ruolo quale preminente ente internazionale di salute pubblica. Ragion per cui le linee guida per gli EMF sono al momento inadeguate.
«Siamo seriamente preoccupati riguardo all’esposizione ubiquitaria e agli effetti, spesso negati o sottovalutati, dei campi elettromagnetici», spiega la Dottoressa Fiorella Belpoggi, Direttore Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni dell’Istituto Ramazzini di Bologna, tra i firmatari dell’appello. In esso, infatti, si sottolinea che l’OMS viene a mancare all’adempimento del suo ruolo quale preminente ente internazionale di salute pubblica. Ragion per cui le linee guida per gli EMF sono al momento inadeguate.
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