lunedì 2 novembre 2015

IL SANGUE SALVAVITA CHE VIENE DAI GRANCHI



I progressi compiuti nel campo della medicina sono sempre più straordinari, a tutto vantaggio della salvaguardia della nostra salute. Oggi, infatti, siamo in grado di curare un numero di malattie incredibilmente superiore rispetto al passato, grazie all’aiuto di metodi sempre più innovativi e di ricerche sempre più avanzate.

A volte l’aiuto in campo medico arriva da alcune specie animali, come nel caso dei limuli, granchi dalla singolare forma a ferro di cavallo il cui sangue viene sfruttato dalla medicina per via di alcune particolarità. I limuli sono geneticamente affini ad altre specie animali quali gli scorpioni, le zecche e i ragni, anch’esse utilizzate a fini medici proprio perché la composizione del loro sangue si presta bene a certi tipi di sperimentazioni e messe a punto di nuove cure. Come viene usato >>>

Il sangue dei limuli è speciale innanzitutto per il suo colore blu, ma anche per la sua capacità di riconoscere i lipopolisaccaridi dei batteri Gram negativi e di essere in grado di coagularvisi intorno formando una specie di barriera che li isola.

Detta così, questa caratteristica potrebbe non sembrare importante agli occhi di chi non opera nel settore, ma invece è una potenzialità davvero interessante. La capacità di isolare i batteri Gram negativi ha permesso agli scienziati di mettere a punto un particolare reagente, chiamato limulus test, che interagisce con il sangue del limulo e permette di individuare tracce di batteri Gram negativi (una tossina batterica) sia nell’acqua che nella composizione di farmaci e materie industriali.

Se vogliamo capire la portata di questa scoperta, basti pensare che il reagente limulus test è il banco di prova, almeno negli USA, per conferire a un farmaco la certificazione della FDA (Food and Drug Administration). In pratica, se un farmaco non viene sottoposto al test obbligatorio basato sul reagente, non può essere messo in commercio né somministrato in alcun caso. Scopriamo le applicazioni di questo sangue blu >>>


Non è questa, comunque, la sola applicazione del sangue di questo particolare granchio in campo medico: anche la ricerca sui tumori ha fatto dei passi avanti in questo senso, poiché lo stesso test eseguito sui farmaci riesce a individuare la presenza di cellule tumorali. Un validissimo aiuto, dunque, nella diagnosi precoce dei tumori, che permette di agire in maniera più tempestiva possibile nel tentativo di evitare il proliferare delle cellule tumorali, che in molti casi può mettere a rischio la vita del paziente e limitare le possibilità di intervento.

Abbiamo stabilito, dunque, che il sangue del limulo rappresenta davvero un ottimo aiuto nel campo della ricerca medica e delle sue applicazioni, in diverse branche. Ma come si fa a estrarlo? vediamolo >>>


Questi granchi speciali vengono presi dal loro habitat naturale e condotti in laboratorio, dove vengono disposti e preparati per la procedura di estrazione del sangue. Quest’ultima si esegue per mezzo di aghi particolari che gli scienziati inseriscono intorno al cuore dell’animale, prelevando una quantità di sangue pari a circa il 30% del totale. Cosa ne è del granchio una volta eseguita l’operazione? Viene riportato in mare, ma non nel punto da cui era stato pescato perché rischierebbe di essere ripescato e riutilizzato allo stesso scopo.

In genere, i granchi vengono liberati in un luogo lontano da quello di origine, in maniera tale che il loro sangue possa avere il tempo di rigenerarsi, solitamente nel giro di una settimana. Dopodiché, l’animale necessita di circa due mesi per rimettersi in piena forma e riprendere tutte le funzioni vitali, anche se purtroppo una buona quantità di granchi non riesce a guarire del tutto ma muore per dissanguamento. Il sangue di limulo è molto ricercato, tanto che i laboratori che lo estraggono lo rivendono a cifre esorbitanti, anche a 15.000 dollari al litro. Una vita non facile, dunque, quella dei granchi dal sangue blu.

fonte : letalpe

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