I ‘taliban siriani’, l’incidente del Sinai e ‘Gladio-B’ fanno riflettere Mosca
L’intervento della Russia in Siria ha scatenato rabbia nella regione e nel mondo. Appena gli aerei russi iniziarono ad attaccare in Siria, i media occidentali hanno iniziato a lamentarsi che la Russia bombardava i terroristi sbagliati. [1] Dopo che il Pentagono non trovava che una dozzina di “ribelli moderati” per il suo assai pubblicizzato programma di addestramento, [2] le bombe russe riuscivano a trovare innumerevoli “ribelli moderati siriani” e i funzionari degli Stati Uniti improvvisamente ricordavano che la CIA aveva un programma di addestramento molto più efficace di quello del Pentagono. [3] Il governo e i media degli Stati Uniti ancora fingono che la CIA “abbia iniziato un’operazione segreta nel 2013 per armare, finanziare e addestrare un’opposizione moderata ad Assad” e che tale programma segreto “sia l’unico modo per gli Stati Uniti di sconfiggere Assad militarmente“.
[4] Come Boiling Frogs ha denunciato quattro anni fa, le operazioni segrete degli USA iniziarono fin dall’aprile-maggio 2011, quando un campo di addestramento congiunto USA-NATO fu istituito nella base aerea di Incirlik in Turchia. [5]
L’intervento di Mosca ormai complica gli sforzi per nascondere la reale portata del coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto, così come gli obiettivi reali di Washington. Anche i comici neocon de The Daily Beast non possono fare a meno di chiedersi perché i “ribelli” addestrati dalla CIA si siano schierati con Jabhat al-Nusra contro le forze governative siriane, invece di combattere il cosiddetto Stato islamico (ISIS). [6] A peggiorare le cose, la mossa della Russia ha fatto fallire i piani della coalizione degli statunitensi per una no-fly zone in Siria, come il Financial Timesgiustamente ha indicato. [7] Con la scusa d’istituire una “zona libera dal SIIL”, Stati Uniti e Turchia guidavano gli sforzi per creare una no-fly zone e occupare il Governatorato di Aleppo della Siria. I media turchi avevano già allegramente proclamato Aleppo come 82.ma provincia della Turchia prima che i russi rovinassero tutto. [8] Anche se non è proprio un segreto che “un’azione imminente per aumentare le attività della coalizione in Siria” forzasse la mano di Mosca, [9] gli stessi Paesi che operano illegalmente in Siria [10] hanno cercato di rivendicare una superiorità morale quando l’Aeronautica russa si univa alla lotta su richiesta del governo siriano. Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita, Qatar e gli altri membri della coalizione invitavano la Russia “a cessare immediatamente gli attacchi all’opposizione siriana e ai civili” e avvertivano che le azioni militari russe “alimenteranno solo estremismo e radicalizzazione“. [11] Nel caso qualcuno non avesse recepito il messaggio, una fonte del Qatar ha detto a Middle East Eye che i russi “imploreranno il Qatar per 10 anni di negoziare un cessate il fuoco con i ‘taliban siriani’” se non si ritirano. [ 12]
SIIL e ramo siriano di al-Qaida, Jabhat al-Nusra, invocano la jihad contro la Russia. [13] I terroristi evidentemente non condividono la valutazione del governo degli Stati Uniti secondo cui l’85-90 per cento degli attacchi aerei russi colpisce “l’opposizione siriana moderata”. [14] Ormai, lo Stato islamico ha probabilmente capito che di The Daily Beast non ci si può fidare. [15] Invece del supporto aereo ai combattenti dello SIIL, l’Aeronautica russa in realtà ne bombarda le linee di rifornimento vitali dalla Turchia, dopo che gli USA avevano permesso che “tali linee di rifornimento continuassero a funzionare”. [16] Ciò potrebbe spiegare perché lo SIIL fosse così ansioso di rivendicare l’abbattimento dell’aereo passeggeri russo schiantatosi nella penisola del Sinai in Egitto. Secondo lo Stato islamico della “provincia” di Aleppo , l’aereo è stato attaccato in rappresaglia dell’intervento della Russia in Siria. [17] Mentre gli investigatori ancora cercano di capire cosa abbia causato l’incidente, un ex-diplomatico statunitense dal passato interessante [18], che appare su The Lone Gladio di di Sibel Edmonds, si allineava allo SIIL e dava al presidente russo Vladimir Putin un piccolo consiglio: Matthew Bryza e il Cremlino hanno chiaramente una diversa interpretazione di come “combattere veramente lo SIIL”. I russi non si fanno illusioni sulla campagna degli USA contro lo SIIL e la vera natura del cosiddetto Stato islamico. Dopo aver detto che la coalizione degli Stati Uniti “fa finta” di bombardare lo SIIL [19], l’influente parlamentare russo Aleksej Pushkov ha recentemente spiegato che la Russia lotta in Siria per la propria sicurezza, perché “dietro lo Stato islamico vi sono le stesse persone che in passato destabilizzarono l’Asia centrale e tentarono di staccare la Cecenia dalla Russia“. [20] L’accenno di Pushkov alle operazioni di ‘Gladio B’ del Pentagono in Asia centrale e Caucaso è particolarmente interessante alla luce delle recenti notizie secondo cui il capo di al-Qaida, Ayman al-Zawahiri, che partecipò a tali operazioni, [21] abbia ora un ruolo più importante nel conflitto siriano. In un messaggio audio appena diffuso, Zawahiri ha esortato i “fratelli mujahidin in tutti i luoghi e di tutti i gruppi” a unire le forze contro la Russia e l’occidente. [22] Secondo notizie non confermate, ha già inviato il vecchio capo di al- Qaida Saif al-Adil in Siria per mediare tra Jabhat al-Nusra e SIIL. [23] In considerazione del passato di Zawahiri, è sicuro dire che sia più interessato a combattere la Russia che l’occidente. Mentre Stati Uniti e alleati intensificano le forniture di armi ad inesistenti “ribelli moderati siriani”, [24] i russi potrebbero chiedersi se non vi sia alcuna differenza tra “taliban siriani” e i loro prototipi afgani.Christoph Germann è un analista e ricercatore indipendente residente in Germania dove studia scienze politiche. Il suo lavoro si concentra sul Nuovo Grande Gioco in Asia centrale e Caucaso.
L’intervento di Mosca ormai complica gli sforzi per nascondere la reale portata del coinvolgimento degli Stati Uniti nel conflitto, così come gli obiettivi reali di Washington. Anche i comici neocon de The Daily Beast non possono fare a meno di chiedersi perché i “ribelli” addestrati dalla CIA si siano schierati con Jabhat al-Nusra contro le forze governative siriane, invece di combattere il cosiddetto Stato islamico (ISIS). [6] A peggiorare le cose, la mossa della Russia ha fatto fallire i piani della coalizione degli statunitensi per una no-fly zone in Siria, come il Financial Timesgiustamente ha indicato. [7] Con la scusa d’istituire una “zona libera dal SIIL”, Stati Uniti e Turchia guidavano gli sforzi per creare una no-fly zone e occupare il Governatorato di Aleppo della Siria. I media turchi avevano già allegramente proclamato Aleppo come 82.ma provincia della Turchia prima che i russi rovinassero tutto. [8] Anche se non è proprio un segreto che “un’azione imminente per aumentare le attività della coalizione in Siria” forzasse la mano di Mosca, [9] gli stessi Paesi che operano illegalmente in Siria [10] hanno cercato di rivendicare una superiorità morale quando l’Aeronautica russa si univa alla lotta su richiesta del governo siriano. Stati Uniti, Turchia, Arabia Saudita, Qatar e gli altri membri della coalizione invitavano la Russia “a cessare immediatamente gli attacchi all’opposizione siriana e ai civili” e avvertivano che le azioni militari russe “alimenteranno solo estremismo e radicalizzazione“. [11] Nel caso qualcuno non avesse recepito il messaggio, una fonte del Qatar ha detto a Middle East Eye che i russi “imploreranno il Qatar per 10 anni di negoziare un cessate il fuoco con i ‘taliban siriani’” se non si ritirano. [ 12]
SIIL e ramo siriano di al-Qaida, Jabhat al-Nusra, invocano la jihad contro la Russia. [13] I terroristi evidentemente non condividono la valutazione del governo degli Stati Uniti secondo cui l’85-90 per cento degli attacchi aerei russi colpisce “l’opposizione siriana moderata”. [14] Ormai, lo Stato islamico ha probabilmente capito che di The Daily Beast non ci si può fidare. [15] Invece del supporto aereo ai combattenti dello SIIL, l’Aeronautica russa in realtà ne bombarda le linee di rifornimento vitali dalla Turchia, dopo che gli USA avevano permesso che “tali linee di rifornimento continuassero a funzionare”. [16] Ciò potrebbe spiegare perché lo SIIL fosse così ansioso di rivendicare l’abbattimento dell’aereo passeggeri russo schiantatosi nella penisola del Sinai in Egitto. Secondo lo Stato islamico della “provincia” di Aleppo , l’aereo è stato attaccato in rappresaglia dell’intervento della Russia in Siria. [17] Mentre gli investigatori ancora cercano di capire cosa abbia causato l’incidente, un ex-diplomatico statunitense dal passato interessante [18], che appare su The Lone Gladio di di Sibel Edmonds, si allineava allo SIIL e dava al presidente russo Vladimir Putin un piccolo consiglio: Matthew Bryza e il Cremlino hanno chiaramente una diversa interpretazione di come “combattere veramente lo SIIL”. I russi non si fanno illusioni sulla campagna degli USA contro lo SIIL e la vera natura del cosiddetto Stato islamico. Dopo aver detto che la coalizione degli Stati Uniti “fa finta” di bombardare lo SIIL [19], l’influente parlamentare russo Aleksej Pushkov ha recentemente spiegato che la Russia lotta in Siria per la propria sicurezza, perché “dietro lo Stato islamico vi sono le stesse persone che in passato destabilizzarono l’Asia centrale e tentarono di staccare la Cecenia dalla Russia“. [20] L’accenno di Pushkov alle operazioni di ‘Gladio B’ del Pentagono in Asia centrale e Caucaso è particolarmente interessante alla luce delle recenti notizie secondo cui il capo di al-Qaida, Ayman al-Zawahiri, che partecipò a tali operazioni, [21] abbia ora un ruolo più importante nel conflitto siriano. In un messaggio audio appena diffuso, Zawahiri ha esortato i “fratelli mujahidin in tutti i luoghi e di tutti i gruppi” a unire le forze contro la Russia e l’occidente. [22] Secondo notizie non confermate, ha già inviato il vecchio capo di al- Qaida Saif al-Adil in Siria per mediare tra Jabhat al-Nusra e SIIL. [23] In considerazione del passato di Zawahiri, è sicuro dire che sia più interessato a combattere la Russia che l’occidente. Mentre Stati Uniti e alleati intensificano le forniture di armi ad inesistenti “ribelli moderati siriani”, [24] i russi potrebbero chiedersi se non vi sia alcuna differenza tra “taliban siriani” e i loro prototipi afgani.Christoph Germann è un analista e ricercatore indipendente residente in Germania dove studia scienze politiche. Il suo lavoro si concentra sul Nuovo Grande Gioco in Asia centrale e Caucaso.
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