giovedì 3 dicembre 2015

ANCHE LA MARIJUANA È OGM!

Nelle piazze italiane neanche l'erba non è più quella di un tempo. Più thc e meno cannabidiolo, un rischio maggiore che corrono consumatori e malati bisognosi di cura, per i casi cui la cannabis terapeutica può avere successo. Il disegno di legge in Parlamento.

Ormai molti parlamentari e magistrati spingono per la depenalizzazione e la liberalizzazione della cannabis. Intanto però nelle piazze italiane del narcotraffico, in cui resta confinata ancora la marijuana in Italia, si sta diffondendo un'unica varietà geneticamente modificata, imposta dal mercato della criminalità organizzata. Lo ha dimostrato un'inchiesta del Salvagente della scorsa settimana. E così una pianta dall'enorme potenziale terapeutico diventa più pericolosa, con effetti più forti e poco bilanciati. Le conseguenze ricadono sui consumatori che ne fanno un uso ricreativo, ma anche per chi ha bisogno di farsela prescrivere per finalità terapeutiche. I test effettuati dalla rivista Il Salvagente lo scorso novembre dimostrano che a un contenuto superiore di thc (tetraidrocannabinolo), corrisponde contenuto molto ridotto di cbd (cannabidiolo), sostanza sedativa e antinfiammatoria. Un problema grosso, visto che in Italia, secondo l'Onu, quasi il 15% della popolazione fa uso di droghe leggere. "Quella di oggi e' erba molto potente, difficile da definire 'droga leggera' con il suo contenuto del 10% di Thc" - spiega Tiziana Barilla', autrice della ricerca. Altro aspetto sorprendente: "la marijuana testata e' praticamente uguale, a prescindere dalla piazza di spaccio in cui e' stata acquistata. In ogni caso, infatti, oltre a non avere alcuna delle caratteristiche tipiche dell'erba coltivata all'aperto, e' chiaramente il frutto di una selezione genetica intensa, probabilmente associata alla modificazione transgenica, in grado di farla crescere velocemente in grandi serre dove viene illuminata 24 ore al giorno, senza pause".

Alcuni giorni fa in Parlamento è approdato il disegno di legge in commissione al Senato, sostenuto da un folto gruppo interparlamentare: 220 firmatari alla Camera e 70 in Senato. Sul piano fa notare Luigi Manconi, uno dei principali promotori, "la cannabis diventa tanto piu' pericolosa quanto piu' e' illegale". Lo scrittore Roberto Saviano ha voluto inviare un videomessaggio affermando che "il tema della marijuana non e' secondario e riguarda la salute dei consumatori, la coltura e soprattutto l'antimafia. Perche' sottrarre denaro alle organizzazioni criminali si puo' fare semplicemente attraverso la legalizzazione".
di Dario Scacciavento

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