PERCHÉ SOLO LA RUSSIA COMBATTE IL TERRORISMO...
Da trentacinque anni l’Occidente finanzia i gruppi terroristi. Al Qaeda nacque originariamente come un “file” della CIA, come una cartella contenente i nomi dei guerriglieri al seguito dello sceicco Bin Laden – per combattere i Russi in Afghanistan.
Viene in mente la frase di Goethe: “Dai demoni che evochi mai più ti libererai”. L’occidente ha evocato il demone del fondamentalismo islamico, pensando di poterlo manovrare a proprio piacimento. In gran parte è avvenuto così: i burattini sanguinari sono stati manovrati, ma nello stesso tempo essi si espandono e spargono sangue. Sull’onda delle migrazioni incontrollate rischiano di infiltrarsi nei punti chiave delle città europee ponendo le basi per future campagne di terrore e conquista. “Dei demoni che tu evochi, mai più ti libererai”.
È forse il caso di liberarsi sia dei demoni che dei loro evocatori.
Bisogna riflettere su quell’intreccio internazionale tra Poteri Forti occidentali, Oligarchi russi e terrorismo. Una triangolazione.
Gli oligarchi emersero alla fine dell’esperienza storica dell’URSS, ricevettero finanziamenti dalle banche inglesi, con quei soldi parteciparono alla fiera delle liquidazioni delle grandi imprese dello Stato socialista russo. L’obiettivo di tutto era l’espropriazione delle grandi risorse del sottosuolo russo-siberiano, che sarebbero passati alla finanza internazionale, lasciando la Russia come un paese impoverito, ridotto a Terzo Mondo mendicante, disorientato e ubriaco come – letteralmente – il presidente Eltsin in una tragica conferenza stampa a fianco di un Clinton euforico e sghignazzante.
In questa trama si inseriscono i gruppi terroristi.
La guerriglia in Cecenia è stata abbondantemente finanziata per creare crisi nel Caucaso, tanto che un leader dei guerriglieri ceceni era guardia del corpo di un noto oligarca, protagonista delle razzie delle risorse del popolo russo. Il Caucaso esplose e le schegge infuocate della deflagrazione giunsero fino a Beslan, luogo della strage degli innocenti, e fino a Mosca.
E’ a quel punto che arriva Putin e si capisce allora perché oggi la Russia di Putin sia motivata a chiudere il conto con i terroristi.
Bisogna combattere per davvero il terrorismo, non finanziarlo, non utilizzarlo, non giustificarlo. Oggi parlando con la gente per strada, nei bar, nei luoghi di ritrovo ci si accorge che una consapevolezza si sta diffondendo: la Russia e Putin per davvero combattono il terrorismo. Altri invece l’hanno finanziato e ancor prima evocato.
Da trentacinque anni l’Occidente finanzia i gruppi terroristi. Al Qaeda nacque originariamente come un “file” della CIA, come una cartella contenente i nomi dei guerriglieri al seguito dello sceicco Bin Laden – per combattere i Russi in Afghanistan.
Viene in mente la frase di Goethe: “Dai demoni che evochi mai più ti libererai”. L’occidente ha evocato il demone del fondamentalismo islamico, pensando di poterlo manovrare a proprio piacimento. In gran parte è avvenuto così: i burattini sanguinari sono stati manovrati, ma nello stesso tempo essi si espandono e spargono sangue. Sull’onda delle migrazioni incontrollate rischiano di infiltrarsi nei punti chiave delle città europee ponendo le basi per future campagne di terrore e conquista. “Dei demoni che tu evochi, mai più ti libererai”.
È forse il caso di liberarsi sia dei demoni che dei loro evocatori.
Bisogna riflettere su quell’intreccio internazionale tra Poteri Forti occidentali, Oligarchi russi e terrorismo. Una triangolazione.
Gli oligarchi emersero alla fine dell’esperienza storica dell’URSS, ricevettero finanziamenti dalle banche inglesi, con quei soldi parteciparono alla fiera delle liquidazioni delle grandi imprese dello Stato socialista russo. L’obiettivo di tutto era l’espropriazione delle grandi risorse del sottosuolo russo-siberiano, che sarebbero passati alla finanza internazionale, lasciando la Russia come un paese impoverito, ridotto a Terzo Mondo mendicante, disorientato e ubriaco come – letteralmente – il presidente Eltsin in una tragica conferenza stampa a fianco di un Clinton euforico e sghignazzante.
In questa trama si inseriscono i gruppi terroristi.
La guerriglia in Cecenia è stata abbondantemente finanziata per creare crisi nel Caucaso, tanto che un leader dei guerriglieri ceceni era guardia del corpo di un noto oligarca, protagonista delle razzie delle risorse del popolo russo. Il Caucaso esplose e le schegge infuocate della deflagrazione giunsero fino a Beslan, luogo della strage degli innocenti, e fino a Mosca.
E’ a quel punto che arriva Putin e si capisce allora perché oggi la Russia di Putin sia motivata a chiudere il conto con i terroristi.
Bisogna combattere per davvero il terrorismo, non finanziarlo, non utilizzarlo, non giustificarlo. Oggi parlando con la gente per strada, nei bar, nei luoghi di ritrovo ci si accorge che una consapevolezza si sta diffondendo: la Russia e Putin per davvero combattono il terrorismo. Altri invece l’hanno finanziato e ancor prima evocato.
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