mercoledì 16 dicembre 2015

E DE BENEDETTI SPECULÒ SULLE BANCHE POPOLARI



L’Ingegnere tramite la finanziaria personale Romed avrebbe acquistato nei mesi scorsi pacchetti di azioni di diverse banche popolari lucrando ingenti guadagni grazie al decreto salvabanche approvato dal governo Renzi.
Il nome di Carlo De Benedetti appare infatti in un’informativa della Guardia di finanza che riguarda plusvalenze sospette, in Borsa, sulle banche popolari, a ridosso del decreto del governo Renzi che le trasformava in società per azioni, provvedimento atteso dal mercato e salutato con sostanziosi rialzi. L’informativa, commissionata alle Fiamme gialle dalla Consob, è passata suol tavolo del procuratore aggiunto di Roma Nello Rossi, esperto di indagini finanziarie, ed è ora su quella del sostituto Stefano Pesci. La Procura deve valutare se sussitono gli estremi per il reato di abuso di informazioni privilegiate.

Secondo l’inchiesta della Guardia di Finanza la Romed, società finanziaria di cui De Benedetti è proprietario e che all’epoca presideva, dall’inizio del 2015 ha operato in modo massiccio sui titoli di quattro popolari, investendo tra i cinque e i sei milioni di euro, con una plusvalenza finale di 600mila euro.
Il decreto del governo Renzi è del 20 gennaio. L’informativa contiene le registrazoni tra gli operatori e la sala operativa di Romed e altre società di intermediazione finanziaria. Il decreto del governo ancora non c’è. Ma l’ingegnere “sosterrebbe di essere stato informato, tra gli altri, anche da ambienti vicini a Bankitalia”. Poi a inizio febbraio, De Benedetti lascia la presidenza di Romed, spiegando in Consiglio che la sua nuova residenza in Svizzera avrebbe reso complicato, dal punto di vista burocratico, continuare a guidare la società. La Procura di Roma avrebbe avviato una rogatoria per ottenere dettagli su un cellulare svizzero dell’Ingegnere, per avere ulteriori dettagli sulle telefonate con i suoi uomini.
Nella settimana precedente il decreto, il Banco popolare ha segnato un +21%, Ubi +15%, Popolare dell’Emilia +24%, Popolare di Milano +21% e Popolare dell’Etruria, protagonista in questi giorni del caso titoli tossici, addiritura +65%. Rialzi corposi che hanno spinto la Consob ad approfondire i movimenti borsistici di quei giorni.

giornale.it

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