giovedì 3 dicembre 2015

GLI HACKER DIETRO GLI ATTACCHI PROTONMAIL ORA PUNTANO LE BANCHE GRECHE PER BITCOIN



Un gruppo di hacker (Armada Collettivo) precedentemente ritenuto responsabile per lanciare attacchi DDoS su ProtonMail è tornato e questa volta ha preso di mira le banche greche e usando lo schema del vecchio DDoS per estorcere Bitcoin.

Nel caso ProtonMail, la società ha pagato un riscatto al gruppo, ma le banche greche hanno contattato le autorità per contrastare il ricatto.


Gli attacchi hanno iniziato il 26 novembre e ha continuato per la settimana restante in cui sono stati presi di mira tre banche senza nome.
I cyber criminali hanno chiesto un riscatto di 20.000 Bitcoin che attualmente Valori 7210000 $, secondo il Kathimereini quotidiano greco.

L’amministratore delegato presso l’Imperial media (Yanni Koutsomitis) ha detto che le autorità greche hanno contattato uno specialista dell’FBI per aiutarli nelle indagini del gruppo di hacking.
Tuttavia l’FBI ha raccontando che le vittime di attacchi informatici sono state indotte a pagare un riscatto in questi casi.

La vittima dovrebbe pagare un riscatto?

FBI ha detto che le vittime devono  pagare il riscatto se sono sotto attacchi informatici.
La NSA a riprova ha indotto la ProtonMail a pagare i criminali informatici, ma, anche dopo il pagamento gli attacchi hanno continuato ad avvenire.
Quindi per qualsiasi istituzione pagare un riscatto non è la via d’uscita in quanto consente solo agruppi criminali di diventare più forti e mostrano ad altri gruppi un nuovo modo per guadagnare soldi.
Tuttavia, nel caso di Armada Collettivo, sembra che il gruppo sia coraggioso ed abile nella selezione ed il targeting di istituzioni di alto profilo per esigere un congruo riscatto.
Il gruppo è stato anche coinvolto in altre attività simili con  ISP in Svizzera ed alcuni servizi come Hishmail e Runbox in passato.
fonte:debuglies

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