Tornado della Raf bombardano i giacimenti petroliferi dell'Isis
Al via nella notte i primi bombardamenti dell'aviazione britannica. Colpite le postazioni del Califfato nel nord della Siria
La Gran Bretagna entra in azione. I cieli della Siria si aprono anche ai bombardieri della Raf dopo il sonante voto favorevole incassato dal governo di David Cameron.
Lo stesso via libera che gli era stato negato nell'estate del 2013, quando l'obiettivo erano per le truppe di Bashar al Assad. E così, subito in nottata i Tornado britannici, decollati dalla base di Akrotiri a Cipro, hanno iniziato i raid contro i tagliagole dello Stato islamico. Che ora minacciano sui social network: "Non prendetevela con l'Islam quando vi colpiremo".
Da Bruxelles, a spingere l'Alleanza Atlantica ci ha pensato intanto il segretario di Stato americano, John Kerry, invitando i 26 alleati a "fare di più" ed evocando, sia pure in termini generici, un incremento dello "sforzo militare" collettivo nei confronti dei jihadisti. Non si tratterà certo di "una guerra lampo", come ha sottolineato Paolo Gentiloni. E non si dovrà ripetere l'errore dell'Iraq, quando gli stessi Stati Uniti favorirono il crollo di uno Stato senza avere una strategia credibile per il dopo. Ma la sfida, pur in uno scenario affollato nel quale s'incrociano le bombe e gli interessi di molti attori - dall'Occidente alla Russia, dalla Turchia all'Iran, dai Paesi del Golfo a Israele - è lanciata. A raccoglierla, questa volta per ultima, arriva ora anche Londra. La partita di Cameron si è chiusa ai Comuni al sopraggiungere della notte dopo lunghi mesi di esitazioni. E subito sono partiti i primi bombardamenti che hanno colpito le postazioni del Califfato nel nord della Siria. Il ministro della Difesa, Michael Fallon, ha fatto sapere che sono stati colpiti "i campi petroliferi e pozzi di Omar".
fonte:stampalibera
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