“Renzi e Boschi avevano una banca. È ora di dire la verità sui soldi”. È l’appello lanciato su Libero da Luigi di Maio, vicepresidente della Camera M5S, che al premier chiede di “rendere trasparenti i bilanci delle sue fondazioni”. Il sospetto avanzato da Di Maio è che a tenere insieme il legame tra Renzi e Boschi siano compromettenti risvolti economici.
“Vorrei fare un appello al premier: renda trasparenti i bilanci delle sue fondazioni. Non vorrei scoprire che tra i titolari dei 90 milioni di fidi concessi da Banca Etruria figurassero finanziatori di Open, Big Bang o della Leopolda. Abbiamo sempre supposto che lo stretto rapporto tra Renzi e la Boschi si fondasse su una grande fiducia personale; comincio a pensare che ci siano anche risvolti economici. Renzi non può scaricarla perché se cade lei, cade il governo, ci sono troppi interessi in ballo”.
Di Maio afferma che “la commistione di interessi tra banche e Pd è ben nota, dalla merchant bank che parla italiano di D’Alema, all’abbiamo una banca di Fassino all’avevamo una banca di Renzi e Boschi. Ma non è che al Pd piacciono le banche – attacca Di Maio – gli piacciono i soldi. Hanno perso tessere e la base sul territorio non esiste più, quindi hanno bisogno di finanziarsi e le banche sono l’ideale”. Lo scandalo Etruria – sentenzia – “è solo la punta dell’iceberg””.
Il giudizio su Maria Elena Boschi resta invariato: “Deve dimettersi, è un fatto d’opportunità politica e correttezza: suo padre e suo fratello avevano delle responsabilità nel caso Banca Etruria, che ha azzerato i risparmi di 12mila investitori raggirati dalla banca”. Quanto al premier, i sui comportamenti – dichiara Di Maio – “dimostrano che usa due pesi e due misure con gli scandali finanziari, piegandoli ai suoi interessi politici”.
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