domenica 7 febbraio 2016

ECCO LA LETTERA CHE IL PIU’ GRANDE INVESTITORE AL MONDO

IL CEO DI BLACKROCK LARRY FINK, HA MANDATO AD ALTRI CEO IN TUTTO IL MONDO



Larry Fink, CEO di BlackRock, il più grande fondo d’investimento al mondo con i suoi 4.6 trilioni di dollari, ha appena inviato una lettera ai CEO delle S&P500 e di molte aziende europee.

La lettera si concentra sul breve periodo sia negli USA sia in Europa, ma parla anche di politica e chiede a tutti di pianificare meglio per quanto riguarda il futuro.

Business Insider è riuscito ad ottenere questa lettera, che viene riportata qui (il grassetto è stato aggiunto):

Negli ultimi anni, ho scritto ai CEO delle più importanti aziende di resistere alle tentazioni del ‘breve termine’ nella loro gestione. Ridurre la pressione e lavorare per investire in una crescita a lungo termine è di fondamentale importanza per i clienti di BlackRock, la maggior parte dei quali stanno risparmiando in vista della pensione e altri obiettivi a lungo termine, così come per l’economia globale.

Nonostante i leader ci garantiscano supporto in questa visione, molte aziende continuano ad operare in modi che mineranno la loro capacità di investire per il futuro. I dividendi distribuiti dalle S&P500 nel 2015 incidevano per una maggior proporzione sugli introiti dei loro corrispettivi del 2009. Alla fine del terzo quadrimestre del 2015 i ‘buyback’ erano aumentati del 27% rispetto ad un anno prima. Siamo d’accordo sul restituire la liquidità in eccesso agli azionisti, ma non a spese di investimenti che possono creare ricchezza. Continuiamo a suggerire alle imprese di sfruttare piani finanziari bilanciati, appropriati per i loro settori, che supportino strategie di crescita a lungo termine.

Crediamo inoltre che le aziende abbiano l’obbligo di essere trasparenti ed aperte per quanto riguarda i propri piani di crescita, di modo che gli azionisti possano valutarli e controllare i progressi aziendali nella loro messa in atto.

Chiediamo ad ogni CEO di creare per gli azionisti uno schema annuale che mostri la crescita di valore a lungo termine. Per di più, dato che i consigli di amministrazione hanno un ruolo fondamentale nella pianificazione strategica, pensiamo che i CEO debbano affermare ufficialmente che i CDA hanno visionato ed approvato quegli stessi piani. Il team di governance di BlackRock, nei propri rapporti con le aziende, analizzerebbe questi schemi e le relazioni dei CDA.

Le comunicazioni annuali agli azionisti e le altre comunicazioni sono spesso rivolte ad eventi passati e non articolano a dovere i piani del management per il futuro. Questa prospettiva sul futuro, però, è quello che gli investitori vogliono, ad esempio, come l’azienda si muoverà in un mercato competitivo, come si sta innovando, come si adatta ai problemi tecnologici, agli eventi geopolitici, dove sta investendo e come sviluppa i propri talenti. Come parte di questo sforzo, le aziende dovrebbero sviluppare dei misuratori finanziari, adatti per tutti, che supportino una schematizzazione della crescita a lungo termine. Alcune componenti della compensazione di lungo termine andrebbero legati a questi parametri.

Sappiamo che le aziende operano in un sistema dinamico, che le mette di fronte ad un mix di innumerevoli fattori esterni. Dato il corretto contesto, gli azionisti di lungo corso capiranno, e addirittura si aspetteranno, che si facciano dei cambi di rotta in funzione della situazione contingente. Una motivazione della visione a breve termine degli investitori è che le aziende non li hanno educati a sufficienza riguardo l’ambiente in cui esse operano, quali siano le minacce che affrontano e come la tecnologia e l’innovazione influenzino i loro affari.

Senza piani ben articolati, le aziende rischiano di perdere la fiducia degli investitori di lungo corso. Le aziende si espongono anche alla pressione degli investitori concentrati solo sulla massimizzazione dei profitti veloci a spese di quelli a lungo termine. Sicuramente, alcuni analisti ed investitori a breve termine, offrono visioni più persuasive di quelle delle aziende stesse, facendo sì che queste prospettive riempiano il vuoto e siano di supporto ad azioni potenzialmente destabilizzanti.

Gli attivisti che si concentrano sulla creazione di valore a lungo termine a volte offrono migliori strategie dei management stessi. In quei casi, BlackRock supporta i loro piani. Durante la stagione delle deleghe del 2015, nei 18 più grandi contesti degli USA (misurati dal mercato), BlackRock ha votato con gli attivisti nel 39% dei casi.

Ciononostante pensiamo che le aziende siano spesso meglio sostenute, quando le idee per la creazione di valore sono parte di un progetto creato dall’azienda stessa, piuttosto che imposto da esterni con delega. Grazie ad una migliore comprensione della strategia a lungo termine, del processo che la determina e i fattori esterni che influenzano il business, gli azionisti possono inquadrare i risultati annuali in modo migliore.

Nel corso del tempo, mentre le aziende mostrano in modo migliore i loro piani di crescita, diventa meno necessario utilizzare gli ‘utili per azione’ come parametro, molto probabilmente questi diventerebbero inutili. La cultura dell’isteria degli utili per azione quadrimestrali è contraria all’approccio di lungo termine del quale abbiamo bisogno. Per essere chiari, siamo convinti che le aziende dovrebbero continuare a fare report dei risultati quadrimestrali – “pensare a lungo termine” non significa non essere trasparenti – ma i CEO dovrebbero essere più concentrati nei rapporti a dimostrare i progressi rispetto alla strategia in atto piuttosto che una deviazione di un penny rispetto alla previsione di utile.

Con piani di crescita comprensibili e divulgati con chiarezza, i report quadrimestrali passerebbero da essere un punto d’arrivo ad essere un mattone del muro di un progetto. Sarebbero un utile “elettrocardiogramma” delle aziende, dando informazioni su come le aziende si comportano in funzione dell’ “ECG di base” del progetto a lungo termine per creare valore.

Suggeriamo anche che le aziende affermino ufficialmente che i CDA hanno revisionati i piani strategici. Queste revisioni dovrebbero essere un processo rigoroso che fornisca al CDA il contesto reale e permetta un dibattito. I CDA hanno l’obbligo di visionare, comprendere, discutere e valutare la strategia aziendale.

Generare ritorno sostenibile nel tempo richiede attenzione non solo nella governance, ma anche nei fattori ambientali e sociali che un’azienda affronta. Questi possono offrire opportunità ma comportare dei rischi, ma troppo a lungo le aziende non li hanno considerati parte integrante dei loro affari – anche quando i leader politici se ne interessano, come dimostrato dall’Accordo sul Clima di Parigi. A lungo termine, impatto ambientale, sociale e di governance – dai cambi climatici, alla diversità, all’efficienza dei CDA – hanno un impatto finanziario inimmaginabile.

Nelle aziende in cui questi vengono affrontati correttamente, spesso ci si trova davanti all’eccellenza operativa. BlackRock si sta impegnando da anni per integrare questi parametri nei processi di investimento e si aspetta che le aziende abbiano delle strategie per affrontarli a dovere. Alcune recenti decisioni del Dipartimento del Lavoro USA hanno reso palese che i fondi di pensione fiduciari possono includerli nei propri processi decisionali. Sappiamo che la cultura del risultato a breve termine non può essere modificata solo dai CEO e dai CDA. Gli investitori, i media e gli ufficiali pubblici devono fare la loro parte. A Washington (e nelle altre capitali), il lungo termine è spesso inteso come ‘la prossima tornata elettorale’, questa attitudine sta facendo marcire le fondamenta della nazione.

I pubblici ufficiali devono intraprendere politiche che supportino la creazione di valore a lungo termine. Le aziende, da parte loro, devono rendersi conto che mentre chiedono migliori infrastrutture e una riforma delle tasse, potrebbero non vedere miglioramenti nei successivi due quadrimestri, l’assenza di strategia efficaci a lungo termine in questi comparti mina l’ecosistema economico in cui le aziende operano – e con esso, le possibilità concrete di crescita.

Abbiamo selezionato due aree, in particolare, in cui una prospettiva a più lungo termine aiuterebbe la crescita delle aziende e dell’intera economia:

1) La metodologia di tassazione troppo spesso disincentiva le strategie a lungo termine. Parlando dei guadagni, un anno non è sufficiente a valutare il lungo periodo. Come ho scritto lo scorso anno, serve un regime che premi gli investimenti a lungo termine – con trattamenti di lungo periodo che entrino in vigore dopo 3 anni e una tassazione decrescente per ogni anno di possesso a seguire (possibilmente che scenda a zero dopo 10 anni)

2) Il cronico scarso investimento in infrastrutture negli USA – dalle strade, alle fogne, alla rete energetica – non solo costerà 1.8 trilioni di dollari nei prossimi 5 anni, ma chiaramente è una minaccia alla possibilità di crescita delle aziende. In un periodo di grande disuguaglianza a livello mondiale, gli investimenti nelle infrastrutture – e tutti i benefici che esso porta con sè, tra cui la creazione di posti di lavoro – sono critici per la crescita in tutti i mercati emergenti del mondo. Le aziende e gli investitori devono spingere per colmare il gap tra la necessità di infrastrutture e gli scarsi fondi governativi, incentivando anche strategie per sviluppare meccanismi di finanziamento privati.

Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad innumerevoli dibattiti su come incoraggiare atteggiamenti costruttivi. Nonostante questi dibattiti siano incoraggianti, raggiungeremo l’obiettivo solo cambiando atteggiamento e strategie e i CEO delle maggiori aziende statunitensi hanno un ruolo chiave da sostenere in queste discussioni.

I leader delle aziende sono sempre stati fonte di ottimismo circa il futuro della nostra economia. In un contesto in cui regnano timore ed incertezza nei mercati, nella politica e nella società, è fondamentale che gli investitori percepiscano una visione di lungo termine riguardo le vostre aziende e le politiche di cui avete bisogno per ottenere una crescita reale e sostenibile. Le soluzioni a queste sfide sono nelle nostre mani e io vi chiedo di unirvi a me per trovarle.

In fede

Laurence D. Fink



Fonte: http://uk.businessinsider.com/

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