mercoledì 10 febbraio 2016

ESCLUSIVO: L’IRAN VUOLE CHE LE SUE NUOVE FORNITURE DI PETROLIO VENGANO PAGATE IN EURO



L’Iran vuole che gli arretrati delle decine di miliardi di dollari che gli sono dovuti dall’India e dagli altri acquirenti di petrolio siano pagati in euro e sta anche fatturando in euro le nuove vendite, puntando a ridurre la propria dipendenza dal dollaro USA, in seguito all’alleggerimento delle sanzioni del mese scorso.

Una fonte interna alla National Iranian Oil Co (NIOC), di proprietà statale, ha detto alla Reuters che l’Iran fatturerà in euro i contratti petroliferi di recente siglati con aziende come French Oil, e per quanto riguarda il gas con Total, con la raffineria spagnola Cepsa e con Litasco, il braccio comemrciale della Lukoil russa.



“Nelle nostre fatture compare una clausola in cui specifichiamo che i nostri clienti dovranno pagare in euro, in considerazione del cambio contro il dollaro alla data di consegna” ha affermato la fonte della NIOC.

Lukoil e Total non hanno commentato, mentre Cepsa non ha nemmeno risposto alla richiesta di un commento in merito.

L’Iran ha anche comunicato ai propri partner commerciali, i quali devono allo stato miliardi di dollari, che vuole che i debiti siano saldati in euro invece che in dollari, ha affermato la fonte, che ha una conoscenza diretta della questione.

All’Iran è stato permesso di recuperare parte dei fondi in valute diverse dal dollaro congelati durante le sanzioni imposte dagli USA, nello specifico si tratta di rial dell’Oman e dhiram degli Emirati Arabi Uniti.

È sensato cambiare la valuta di scambio del petrolio, essendo l’Europa uno dei maggiori partner commerciali dell’Iran.

“Molte aziende europee stanno accorrendo in Iran per cogliere opportunità di affari, per cui è sensato avere ricavi in euro”, ha affermato Robin Mills, CEO della Qamar Energy, con sede a Dubai.

L’Iran ha spinto per anni per sostituire il dollaro con l’euro negli scambi internazionali di petrolio. Nel 2007 Teheran non era riuscita a persuadere i membri dell’OPEC a staccarsi dal dollaro, che l’allora presidente Mahmoud Ahmadinejad aveva definito “carta straccia”.

La fonte alla NIOC ha affermato che la Banca Centrale Iraniana ha sviluppato una strategia per portare avanti gli scambi internazionali in euro mentre lo stato era vittima delle sanzioni imposte a causa del programma nucleare.

“L’Iran è passato all’euro ed ha cancellato gli scambi in dollari per ragioni politiche” ha affermato la fonte.

Spinta per scambi in euro

L’Iran detiene le quarte maggiori riserve conosciute di greggio al mondo e ci si aspetta che l’estrazione aumenti velocemente, il che comporterebbe la comparsa di nuovi scambi per un valore di miliardi di euro.

L’insistenza iraniana sui pagamenti in euro invece che in dollari è sintomo di una tregua precaria tra Teheran e Washington, nonostante il mese scorso la maggior parte delle sanzioni sia stata rimossa.

Esperti negli USA stimano che 100 miliardi di dollari (69 miliardi di sterline) di asset iraniani erano stati congelati all’estero, circa la metà dei quali è ora a disposizione di Teheran dopo l’alleggerimento delle sanzioni.

Non è chiaro quanto di quell’ammontare siano crediti del ramo petrolifero che l’Iran vorrà riscuotere in euro.

L’India deve a Teheran circa 6 miliardi di dollari per il petrolio consegnato durante gli anni delle sanzioni.

Il mese scorso il direttore generale per gli affari internazionali della NIOC ha affermato alla Reuters che l’Iran “preferirebbe riceve (quanto dovuto per quanto riguarda il petrolio) in valuta estera, che d’ora in poi sarà l’euro”.

Fonti interne al governo indiano hanno confermato che l’Iran si aspetta di essere pagato in euro.

Teheran ha chiesto di essere pagata secondo i tassi di cambio del periodo in cui il petrolio era stato consegnato, con gli interessi per la dilazione di pagamento, sostengono fonti sia iraniane sia indiane.

Ufficiali indiani stanno lavorando ad un meccanismo che coinvolga le banche indiane United Commercial Bank (UCO) e IDBI Bank per gestire i pagamenti all’Iran, ha affermato una fonte governativa.

Il CEO di UCO R. K. Takar ha confermato che la banca è coinvolta nei pagamenti all’Iran, ma non ha specificato se ci sono piani per cambiare le modalità. Non è stato possibile contattare il CEO di IDBI per chiedergli un commento.

L’India potrebbe ristabilire i pagamenti attraverso la banca turca Halkbank, un canale che non sfrutta dal 2012, oppure con strasferimenti diretti alle banche iraniane attraverso il network di scambio internazionale SWIFT.

Visto che l’Iran può di nuovo approcciare i prestatori internazionali attraverso la piattaforma SWIFT, la fonte della NIOC ha affermato che è facile per Teheran essere pagata con qualsiasi valuta voglia, aggiungendo “Noi vogliamo che sia l’euro”.



Fonte: http://www.reuters.com/

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