“Noi stiamo buoni e quelli ci ammazzano. Se non ricevono una sana lezione fanno quello che vogliono. Non avete notato che da quando Bresci ha sparato al re, di stragi non ce ne sono più state? Quando hanno paura loro, abbiamo meno paura noi.” Valerio Evangelisti, Il sole dell'avvenire
“Wunderland!”, pare che abbia esclamato la Merkel, “Ile merveilleuse”, sembra sia stato il commento di Hollande: la regina d’Inghilterra, memore dei tanti viaggi nel Mediterraneo sul Britannia, pare abbia esclamato: Renzi’s nice idea!
Proprio così: l’ultima “zingarata” del marmocchio fiorentino l’ha condotto a pensare di ristrutturare l’ex carcere di Ventotene (in realtà, sull’Isola di Santo Stefano, ad un miglio da Ventotene) per la “modica” cifra di 80 milioni di euro. Per farne cosa? Un “scuola” d’altissimo livello per funzionari/dirigenti europei. E chi paga? Noi, ovvio.
Premesso che questa non è la sede per infinite diatribe sulla detenzione degli antifascisti sull’isola – non me ne fa una pippa – invito chi volesse innestare la solita disfida di Barletta fra fascisti/antifascisti, piddini/grillini a cercarsi un’altra sede. Grazie.
A me, interessano quegli 80, dicesi ottanta, miglioni. Che fa rima con cogl... ossia noi. Ma, veramente, abbiamo bisogno di dare a Renzi circa un caffè e mezzo a testa (infanti compresi) per ristrutturare quelle quattro pietre?
La cifra.
Ottanta milioni, detti così, sembrano poca cosa. Sono circa 150 miliardi di vecchie lire, oppure il corrispettivo per mandare in pensione 3.000 ultrasessantenni o, ancora, l’equivalente di 500 appartamenti d’edilizia popolare. Così, sembrano meno bazzecole e pinzillacchere.
A cosa serve l’investimento (pubblico)?
Il contesto geografico.
Le isole Pontine, delle quali Ventotene fa parte, si trovano a circa 30 miglia al largo di Formia: 2 ore di navigazione con un motoscafo o con i traghetti, 6 ore sotto vela con buon vento. Godono di un clima sub-tropicale, il mare è di una bellezza da togliere il fiato e le natura altrettanto: numerosi i reperti archeologici e storici.
Il carcere.
L’ex carcere si trova sull’isola (in realtà isolotto, o addirittura scoglio) di Santo Stefano, che ha un diametro di 500 metri circa, 37 ettari di superficie e dista circa un miglio (2000 metri) da Ventotene. Il carcere aveva 99 celle ed una torre centrale (crollata) per l’osservazione.
La struttura del carcere è ancora valida: va da sé che il tutto comporti una ristrutturazione radicale per portarlo allo standard dei giorni nostri. Soprattutto se deve diventare una “scuola” per manager UE.
Cos’ha in mente Renzi?
Può darsi che, durante l’Inverno, si vogliano tenere conferenze, seminari od altre attività “formative” su quello scoglio, ma non sfugge a nessuno che, quello, è il posto meno pratico nell’intera UE per portarci delle persone che arrivano da tutto il mondo. Pur costruendo un mini-eliporto sull’isolotto (ce n’è già uno a Ventotene), la logistica è da pazzi e, oltretutto, molto costosa: cosa che, a dirla tutta, è l’ultima cosa che interessi Renzi.
A Ventotene ci sono due porti, uno più antico ed il secondo moderno: in quello moderno i posti barca sono 40. Dunque, dunque...40 posti barca, 40 minialloggi (bisognerà vedere quanti saranno al termine della ristrutturazione, ed anche se saranno veramente 80 milioni di spesa)...ecco fatto il resort più esclusivo per la supercasta dei politici italiani, quelli “premiati” per “fedeltà” ed “impegno”. Hanno già fatto alle Eolie qualcosa di simile, dove una notte in ormeggio al gavitello per un gommone (fuori porto!) costa 200 euro.
Da Roma, per il week-end (che per loro inizia il Giovedì pomeriggio e termina il Lunedì sera), il nuovo resort sarà raggiungibile in un’ora di volo, in elicottero, dalla zona EUR (dove partono i voli “VIP”) a Ventotene, quindi trasbordo al resort via mare (2 km), oppure con altro elicottero (più piccolo) se le condizioni del mare non lo consentono.
Quindi, 4 giorni di riposo nella più assoluta tranquillità – l’isolotto è quasi una fortezza! – pranzi, incontri, relax, un giorno in barca, pesca subacquea...ecco la vita dei politici italiani. Insomma, Berlusconi aveva villa Certosa in Sardegna – almeno se l’era pagata! – mentre Renzi se la fa a spese nostre.
Cos’avrei in mente io.
Un’imbiancata a calce, tanto per l’igiene, acqua e viveri. Per chi? Per portarci:
Amato, Ciampi, Prodi, D’Alema, Treu, Berlusconi, Casini, Fini, Bertinotti, Bossi, Maroni, Monti, Fornero, Bersani, Letta (entrambi), Renzi...e tutti i loro tirapiedi. In celle doppie, ci sono 198 posti. Non spingete, c’è posto per tutti!
Poi, si butta via la chiave.
Carlo Bertani
Fonte: http://carlobertani.blogspot.it
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