lunedì 11 aprile 2016

SE BERRAI QUESTA BEVANDA FERMENTATA, POTRAI PREOCCUPARTI MENO DI CIÒ CHE PERDI CON LA COTTURA DEI CIBI

Il Rejuvelac

Leggermente gassata e dal sapore simile a quello della limonata, il Rejuvelac è una bevanda fermentata ad alto contenuto di enzimi, ottenuta a partire dal grano o altri cereali.

Energizzante e ricostituente, abbonda di vitamine del gruppo B, C ed E e contiene batteri benefici che aiutano a ripulire l’intestino e a mantenere il colon sano, nonché a eliminare dall’organismo le tossine nocive. Si tratta dunque di un drink naturale, rinfrescante e depurativo, che regola la digestione, combatte le infiammazioni di stomaco e intestino, risolve i problemi di costipazione e rafforza il sistema immunitario.





Questo liquido fermentato ricavato dai germogli dei cereali crudi, ideale per tutti anche per i vegani, sostituisce gli enzimi che vengono distrutti durante il processo di cottura dei cibi, rendendo i nutrienti facilmente assimilabili anche per coloro che soffrono di disturbi allo stomaco. Di facile preparazione casalinga, il Rejuvelac costituisce un’alternativa semplice a sana rispetto ad altri cibi fermentati che richiedono preparazioni più complesse, non necessitando di alcun starter. Anzi, è proprio questo liquido che può esser utilizzato come starter per la fermentazione di altri alimenti, quali formaggi, salse ecc. I chicchi e i germogli di grano sono infatti ricchi per natura di microrganismi benefici, mentre il processo di germogliazione in acqua stimola un’alta attività enzimatica e supporta la produzione di lattobacilli che proliferano poi il tratto gastrointestinale, mantenendolo in salute.










Digestivo, rinvigorente e dal sapore piacevole e forte, il Rejuvelac, così come suggerisce il nome, aiuta a mantenersi giovani e rappresenta un elemento fondamentale del “Living Foods Lifestyle”, ideato e messo a punto dalla nutrizionista Ann Wigmore (1909-1994) per combattere le malattie e migliorare la qualità di vita.

L’inventrice del Rejuvelac, cittadina americana di origini lituane e pioniera del movimento di salute naturale, dedicò tutta la sua vita allo sviluppo e alla condivisione del potere dei cosiddetti “Living Foods”. Ricercatrice, insegnante e autrice di libri, fondò a Boston l’ “Hyppocrate Healts Institute” (1961) e l’ “Ann Wigmore Foundation” (1987), oltre all’ “Ann Wigmore Natural Health Institute”, attivo a Porto Rico dal 1990.

Secondo il “Living Foods Lifestyle”, che fornisce le indicazioni nutritive per mantenersi in salute e in armonia con la natura, le malattie sono legate a due principali cause, tradotte coi termini inglesi di deficiency e toxemia. Il primo sta a significare che l’organismo è sottonutrito perché non riceve i nutrienti utili dai cibi cucinati, mentre il secondo indica i veleni presenti nel corpo, derivati dal consumo di alimenti innaturali, raffinati, trattati e ricchi di pesticidi, così come da uno stato di stress o disagio emotivo.

I “Living Foods”, sani, nutrienti e facilmente digeribili, colmerebbero secondo Wigmore la prima lacuna, così come il “Living Foods Lifestyle” risolverebbe il secondo problema, perché se l’organismo non impiega tutta la sua energia per il processo digestivo, la conserva per altri più importanti compiti, quali l’eliminazione di tossine e la guarigione, fondamentali per la salute.


I “Living Foods” sono cibi organici, vegani, prevalentemente crudi e consumati allo stato naturale per non compromettere la forza vitale degli enzimi, che tendono a distruggersi col processo di cottura. Gli alimenti non crudi, a loro volta, sono preparati con specifici procedimenti per assimilare al meglio i nutrienti e sfruttare le loro proprietà. Convinta sostenitrice dell’insegnamento di Ippocrate, secondo cui il cibo è la nostra medicina, nel corso dei suoi lunghi studi Ann Wigmore ha elaborato un vero e proprio stile di vita che va al di là dei dettami di una semplice dieta basata su cibi nutrienti, organici, vegani e altamente enzimatici, conciliando consumo responsabile, combinazione appropriata degli alimenti, lavoro sul corpo, massaggi, auto-guarigione e spiritualità, al fine di vivere una vita piena, gratificante e in armonia con la natura.

In tutta la sua esistenza Ann Wigmore insegnò e mise in pratica i principi di questo innovativo stile di vita, il “Livings Food Lifestyle”, che ancora oggi è un vero e proprio marchio registrato per difendere l’integrità e l’efficacia del lavoro della nutrizionista americana, scomparsa nel 1994. Come affermava lo stesso Ippocrate: «La forza di guarigione naturale che è dentro ciascuno di noi è la più grande forza per stare bene». La disciplina elaborata da Ann Wigmore, mira a creare quell’ambiente interno necessario per un totale ringiovanimento di mente, corpo e spirito.

Tra gli alimenti “inventati” dalla fondatrice dell’ “Hyppocrate Healts Institute” troviamo proprio il Rejuvelac, che può esser preparato non solo col grano ma anche con altri cereali, quali riso, miglio, quinoa, segale e avena. Scopriamo come realizzarlo semplicemente a casa vostra.








Ponete due tazze di semi di grano integrale biologico, precedentemente ben lavati, in un recipiente di vetro. Riempite con acqua non clorata, coprite il contenitore con una garza di cotone leggero e fissate con una fascia elastica, lasciando i chicchi a mollo per otto-dieci ore.

Trascorso tale tempo, scolate attraverso la garza e riempite di nuovo con acqua pura, quindi mescolate e scolate ancora. Ponete quindi il vaso di vetro a testa in giù in modo che i semi possano continuare a scolare. Asciugateli e scolateli e poi ripetete tale operazione anche il giorno successivo. Generalmente in 48 ore i semi avranno prodotto i primi germogli. A questo punto trasferiteli in un altro contenitore di vetro, riempite con acqua pura e coprite sempre con la stessa garza di cotone, fissando con una fascia elastica.











Tenete il recipiente in un luogo areato e al riparo dalla luce diretta del sole per 48 ore. La temperature ideale per ottenere i migliori risultati è di 21-24°. Rimuovete pure il sottile strato di schiuma che si può formare in superficie e, trascorsi i due giorni, filtrate e imbottigliate per gustarvi il Rejuvelac, che può esser conservato in frigorifero fino a due settimane. I germogli possono anche esser riutilizzati con lo stesso procedimento, questa volta tenendoli a mollo per sole 24 ore, qualora vogliate ottenere una seconda produzione. Per una massima efficacia, bevete piccole quantità di questo super-drink subito la mattina a digiuno o prima o durante i pasti.

Dal genio di Ann Wigmore, ecco il “Living Food” per il benessere del nostro organismo.

Marco Grilli






http://www.eticamente.net/48693/rejuvelac-la-bevanda-fermentata-che-purifica-lorganismo.html#t1f92OGeBMLo11I3.99

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