giovedì 19 maggio 2016

ICONICON?


ICONICON POST è un notiziario di ciò che un artista che vive oggi è utile che sappia.
Le notizie qui riportate non provengono dal mondo accademico, né da quello delle riviste d’arte specializzate e neppure sono solo un resoconto dell’attività del direttore, l’artista visivo Jervé, di cui Iconicon Postrappresenta comunque organo ufficiale di comunicazione.

Le scuole d’arte, le realtà culturali/editoriali, i complessi museali, i circuiti commerciali e tutto ciò che appartiene a quello che è chiamato “il Sistema dell’Arte” sono ormai emanazione diretta del sistema finanziario, di cui ne ricalcano esattamente struttura piramidale, autoreferenzialità e metodiche di manipolazione della pubblica opinione che tendono sostanzialmente a conservare e stabilizzare lo status quo, secondo il principio cambiare tutto perché nulla cambi davvero.




Mentre la linea editoriale di quello che leggerete su queste pagine si concentra sul momento di singolarità assoluta che il genere umano sta vivendo.

Non siamo infatti lungo una qualsiasi delle tappe evolutive della coscienza umana, che si sono succedute per secoli e millenni con fluttuazioni, scossoni, ma con sostanziale continuità: il momento storico che stiamo vivendo è indiscutibilmente una discontinuità. Un momento speciale, in cui i mutamenti possibili mettono in discussione i fondamenti stessi della coscienza umana, non per singoli aspetti, ma per la totalità.

Dopo millenni di Ignoranza in cui il sapere è stato gelosamente custodito in luoghi inaccessibili ai più, gli sviluppi della stampa, delle comunicazioni, della tecnologia, che hanno trovato un culmine con la nascita di Internet hanno determinato un sempre crescente flusso di informazioni, in passato tenute riservate e ora fisicamente raggiungibili avendo curiosità e determinazione. Ciò significa che oggi la Conoscenzaha potuto emergere, rivelarsi e gettare sempre maggior luce sulla realtà. E significa per questo che noi uomini in questa ora decisiva siamo portati a giocarci il tutto per tutto per dare finalmente una risposta agli eterni interrogativi: chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando. Guadagnare una risposta definitiva… o perdere tutto e ritornare al via. Già, è proprio questo che ci sta capitando, che ne siate consapevoli o no.



Se saremo parte attiva, ricercando personalmente la verità anziché accettare passivamente ciò che ci viene distribuito, potremo noi stessi partecipare alla Disclosure, la gigantesca ondata di conoscenza che ha già cominciato ad innalzarsi e che si sta ingrossando fino a spazzare via la nostra stessa concezione di realtà, per far posto a paradigmi totalmente nuovi.

Ma chi allora, più di tutti, deve drizzare le antenne in questo momento? Sono gli artisti, le antenne viventi della comunità umana, a cui spetta il ruolo di captare e prefigurare oggi quella che sarà la vita di domani, per misteriosa e imperscrutabile che possa apparire nel caos sempre crescente della fine di un grande ciclo di coscienza. E allora che fare per un artista oggi, nel giorno in cui le certezze su cui abbiamo costruito finora la nostra arte si stanno dissolvendo?



Beh, la cosa migliore è prendere la Bussola Maestra, quell’Intuizione che i saggi di sempre hanno individuato come la nostra connessione al Divino, e con essa sciabolare le tenebre del caos per farvi luce, cercando appigli: procedendo nell’oscurità gli appigli diverranno sempre più numerosi, la nostra coscienza li comporrà in un nuovo disegno, collegandone man mano le parti finché, al termine del guado oscuro, una nuova visione apparirà: quella visione, formatasi nella nostra mente attraverso la coscienza, sarà il mondo in cui la nostra anima troverà la sua nuova casa.

Io ho cominciato ad attraversare il guado oscuro, facendomi luce con l’unica torcia che ho. Sono pronto a rinunciare a tutte le mie convinzioni sull’arte e sulla vita, se ve ne fosse la necessità, per far posto ad altro, che sia inequivocabilmente nuovo. Mi auguro che gli appigli che illumino di volta in volta possano essere di qualche utilità anche e voi, che siate o no artisti. In fondo poi artisti lo saremmo tutti, se potessimo, o semplicemente se ce lo concedessimo.

E se il futuro stesso dell’Arte fosse così radicale da determinarne la scomparsa? Allora vorrebbe dire che l’Arte sarebbe finalmente confluita nella vita, non ne sarebbe solo un suggerimento, una prefigurazione o una palestra, ne sarebbe la piena espressione: avrebbe quindi brillantemente portato a termine la sua vitale funzione di educazione evolutiva della nostra Coscienza.



Ecco perché se ci chiediamo cosa è l’arte oggi, cosa è diventata in un’epoca in cui l’accelerazione dello sviluppo tecnologico cambia di giorno in giorno la nostra vita sociale e le nostre abitudini, in cui la reperibilità delle informazioni è massiccia ed istantanea, la risposta può unicamente essere:


l’arte è ormai divenuta l’attività che più di ogni altra identifica l’essere umano in quanto creatore della propria realtà, la materia su cui e con cui dare vita alla Creazione è oggi rappresentata dall’intero universo percepito, e lo strumento con cui delineare la visione del nuovo – che si traduce istantaneamente in realtà – è il macroinsieme di tutti gli strumenti conosciuti con cui operare direttamente sulla Coscienza Collettiva.

In poche parole oggi la tela dell’artista è il mondo stesso, e il pennello è ogni atto che interviene direttamente sulla struttura sociale della nostra civiltà, intesa come entità vivente, pensante, creatrice.

Ecco perché io personalmente continuo sì ad usare il pennello o lo scalpello – poiché il contatto fisico con la materia rimane esperienza creativa fondamentale – ma uso estensivamente altresì il potere degli strumenti e del linguaggio digitali e intendo addirittura la comunicazione attraverso il web il mezzo più efficace per incidere drammaticamente sulla realtà

Jervé


http://www.iconicon.it/

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