Un gruppo di ricercatori della Harvard University credono di aver trovato prove sufficienti per sostenere l’idea che ci sia una antica Terra dentro e fuori il nostro pianeta. Per antica, intendiamo che questa si sia creata nel momento della in cui il nostro pianeta si è formato, miliardi di anni fa.
Il team di ricercatori ritiene che un rapporto isotopico precedentemente rilevato neis edimenti rocciosi antichi, quindi dalle profondità del pianeta, potrebbe rappresenate materiali di scarto di un’antica Terra prima di una collisione con un corpo celeste gigantesco, che alla fine ha portato alla creazione della Luna e della Terra. Scienziati di Harvard ritengono che questa potrebbe essere la prova dei resti di una antica Terra che potrebbe essere esistita almeno 4,5 miliardi di anni fa, prima della collisione di cui sopra.
La creazione della Luna della Terra e la sua origine sono tra alcuni dei più grandi misteri della scienza. Mentre scienziati sono ancora incerti su come la Luna si è formata, ci sono diverse teorie scientifiche che cercano di spiegare la formazione del satellite ‘naturale’ della Terra. Tra le teorie, quella più ampiamente accettata, suggerisce che la Luna si è formata circa 4,5 miliardi di anni fa, quando il nostro pianeta (chiamato Tiamat) è entrato in collisione con un oggetto celeste di grandi dimensioni chiamato Marduk (Nibiru). Secondo questa teoria, quella del sumerologo Zecharia Sitchin, lo scontro di questo pianeta e il conseguente calore generato dalla collisione cosmica, ha fuso il pianeta causando la nascita di enormi detriti spaziali, creando alla fine la Luna che vediamo oggi. Gli altri detriti spaziali creati nello scontro, sono oggi quelli che chiamiamo la Fascia di asteroidi Troiani, che i trovano tra Marte e Giove.
Tuttavia, secondo gli scienziati di Harvard guidati dal professor Sujoy Mukhopadhyay , ci sono prove sufficienti per suggerire, che solo una parte della Terra si è fusa e che una parte antica è ancora esistente all’interno del mantello terrestre. In altre parole, ciò significa che, prima della formazione della luna esistevano ancora parti della Terra antica sotto la superficie, intatta per miliardi di anni.
“L’energia rilasciata dall’impatto tra la Terra e Marduk (scienziati lo chiamano Theia) sarebbe stato enorme, certamente sufficiente a fondere l’intero pianeta. Tuttavia, riteniamo che l’energia di impatto non è stato distribuita in modo uniforme in tutta l’antica Terra. Ciò significa che una parte significativa dell’emisfero impattato, probabilmente sarebbe stata completamente vaporizzata, mentre l’altra parte di questo emisfero, sarebbe stata parzialmente schermata e non avrebbe subito il processo della completa fusione. “- spiega il Professor Mukhopadhyay.
Per giungere a questa conclusione, il team di scienziati ha analizzato i rapporti di isotopi di gas nobili che si trovano in profondità all’interno del mantello del nostro pianeta, e confrontato i risultati di isotopi dai rapporti situati dalle orcce che sono molto vicino alla superficie. Questa scoperta ha portato gli scienziati a credere che i due materiali sono completamente diversi: quelli appartenenti ad un antica Terra e quelli appartenenti alla nuova Terra.
“Ciò implica che l’ultimo impatto gigante non ha fuso completamente il mantello e non c’era un intero manto di oceano magmatico”, ha detto il professor Mukhopadhyay. Altre indicazioni a sostegno della loro teoria, provengono dall’analisi dello Xenon 129 e Xenon 120. Grazie al materiale che è stato portato in superficie dalle profondità della Terra, ovvero dall’interno del mantello del pianeta, ha dimostrato di avere un rapporto molto più basso rispetto alla media trovata vicino alla superficie. Gli isotopi hanno dimostrato che l’età formazione di questa antica parte del mantello terrestre, appartiene ai primi 100 milioni di anni di storia del nostro pianeta.
“La geochimica indica che ci sono differenze tra i rapporti isotopici di gas nobili in diverse parti della Terra, e questi hanno bisogno di essere spiegati. L’idea che una collisione molto dirompente della Terra con un altro corpo di dimensioni planetarie, il più grande evento nella storia geologica della Terra, non ha completamente sciolto e omogeneizzato la Terra, questo sfida alcune delle nostre nozioni sulla formazione dei pianeti e l’energetica di impatti giganti. Se la teoria è dimostrata correttamente, allora possiamo osservare echi dell’antica Terra, almeno un momento prima della collisione “, ha detto il professor Mukhopadhyay.
Massimo Fratini
Redazione Segnidalcielo
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