mercoledì 1 giugno 2016

STRANE CREATURE IN UNA GROTTA RUMENA SIGILLATA PER 5,5 MILIONI DI ANNI


Il tempo si è fermato nelle viscere del sottosuolo rumeno, consentendo agli scienziati di fare un salto in un universo parallelo.


La grotta di Movile (in romeno Peştera Movile) si trova nel Distretto di Costanza, Romania, a pochi chilometri dalla costa del Mar Nero, e fu scoperta casualmente, durante operazioni di scavo, nel 1986.

Alla grotta si accede tramite un pozzo artificiale di 18 metri di profondità; essa ha uno sviluppo suborizzontale di 300 metri e contiene un piccolo lago sotterraneo e dei sifoni.


È stata studiata in particolare dallo speleologo romeno Cristian Lascu. La grotta si è formata negli ultimi 5 milioni di anni in un ambiente calcareo con presenza di argilla che ha finito per sigillare la cavità, custodendo un ecosistema “molto” particolare.

Infatti, è considerato l’ecosistema più isolato al mondo, con un atmosfera velenosa e passaggi decisamente pericolosi. La galleria principale è accessibile unicamente attraverso cuniculi calcarei molto stretti.

Le sue peculiarità, unite alla selettività del governo rumeno in merito agli accessi, hanno di fatto ritardato lo studio di un mondo popolato soprattutto da insettoidi.

Chi ha avuto la fortuna di accedere a quello che può essere considerato un ecosistema unico al mondo, descrive un universo parallelo al nostro che cinque milioni di anni fa ha si è separato dal nostro. Movile Cave è pieno di strane creature che si caratterizzano per essere capaci di sopravvivere agli alti livelli di anidride carbonica e idrogeno solforato presenti nell’aria.



La maggior parte degli insettoidi presenti si è adattata al buio completo, perdendo occhi e pigmentazione. Molti hanno anche sviluppato gambe più lunghe e antenne per sentire intorno al buio. Ci sono specie uniche di ragni, scorpioni d’acqua, millepiedi, pseudoscorpioni, sanguisughe e altro ancora.

Oltre che sugli “animali” di Moville Cave, gli studiosi sono maggiormente interessati ai batteri perché sono proprio quelli che possono spiegare come la vita ha lavorato quando la Terra era ancora giovane: con l‘elevato calore, l’aria tossica e la scarsa illuminazione, le condizioni sono molto simili a quelle presenti sulla Terra miliardi di anni fa.



Un’ambiziosa e quasi fantascientifica ipotesi di lavoro degli scienziati riguarda la possibilità di proporre questi batteri nella lotta contro il riscaldamento globale, causato da anidride carbonica e metano, che di questo sono i maggiori colpevoli.




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