mercoledì 22 giugno 2016

UNA DONNA SU 10 SOFFRE DI QUESTA MALATTIA INSIDIOSA ,SENZA SAPERLO



La malattia di cui parliamo è fra quelle poco conosciute, e di cui si è iniziato a parlare in modo aperto da poco tempo. La percentuale di donne che ne soffrono è più elevata di quanto si creda e i sintomi a volte rendono la quotidianità estremamente difficile, oltre a poter costituire una causa di infertilità.
Si stima, infatti, che in Europa una percentuale fra il 30 e il 40% dei casi di infertilità femminile si debba all’endometriosi.

Purtroppo la malattia non solo può essere molto dolorosa ma appunto può essere causa di incomprensioni e difficoltà al lavoro e nella coppia.

I dolori provocati dalla malattia durante il ciclo sono così intensi che è impossibile muoversi o parlare, ecco perché in quei momenti recarsi al lavoro è un compito impossibile. Se l’endometriosi fosse facilmente controllabile nel dolore e nelle conseguenze che può provocare, non sarebbe così grave.

La non conoscenza della malattia provoca a volte una certa incredulità da parte dei colleghi, che credono che si tratti dei “tipici” dolori mestruali, qualcosa quindi di comune e che si può controllare con deli analgesici da banco.

Ma non è così.

Evidentemente ne esistono di diverso tipo e ad ognuno corrispondono caratteristiche e relative terapie diverse.

Nei casi più gravi, nei quali è invalidante, può portare a dover affrontare degli interventi chirurgici.

Quando una donna affetta da endometriosi desidera diventare mamma, le difficoltà da affrontare sono molteplici. Oltre al fatto che la malattia può provocare infertilità, esiste il problema del dolore.
Se infatti normalmente si controlla il dolore grazie all’uso dei contraccettivi, nel momento in cui si cerca un figlio e si deve rinunciare a questa terapia, il ciclo mestruale diventa una tortura.

Come se non fosse abbastanza anche il coito può essere doloroso, per cui il quadro è realmente complesso da gestire.

La malattia, nei casi più gravi, può essere così invalidante da creare degli sbilanciamenti anche negli equilibri di coppia, per tutti i motivi sopra elencati.

La testimonianza di questa donna la dice lunga.

Operazioni chirurgiche, tentativi di rimanere incinta accompagnati da dolore, necessità di assistenza nei peggiori momenti, una serie di circostanze che mettono in crisi un matrimonio.

In generale convivere con qualcuno che soffre di una malattia invalidante è una grande sfida, per niente semplice da gestire.
Ma in media, quanto tempo ci vuole per una diagnosi corretta?

Questa forse è la nota più dolente, non perché le altre lo siano meno, ma perché questa si potrebbe evitare. I sintomi e le conseguenze della malattia possono essere anche gravi, ma si devono appunto alla patologia, ma i tempi per la diagnosi sono decisamente troppo lunghi.

Si calcola, infatti, che dalla comparsa dei sintomi alla diagnosi trascorrano più di dieci anni!

In questo intervallo di tempo, il fatto di non poter dare un nome a questi sintomi rende la quotidianità complessa a livello anche sociale e lavorativo, appunto.

Diffondere la conoscenza della malattia aiuta alla comprensione e a ridurre quella dose di superficialità con la quale a volte si viene giudicate per dei “normali” dolori mestruali.

http://healthadviceteam.com/

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