Perché qualcuno possa rovinarci la vita, deve avere il nostro permesso. Se non glielo diamo, non avrà potere su di essa, perché siamo noi gli artefici della nostra felicità.
Spesso riusciamo a complicarci la vita con molta facilità: per paura, a causa di atteggiamenti negativi, insicurezze, perché ci preoccupiamo di ciò che non dovremmo, ecc.
Si tratta di un talento umano molto comune, ma problematico, che, quasi senza sapere come, fa sprofondare in un grigio abisso di apatia e malessere.
È necessario focalizzarsi sulle cose in un altro modo. È molto comune permettere agli altri, con il loro atteggiamento, di rovinarci le giornate.
Una cosa che dovremmo tenere tutti in considerazione è che questa amarezza, più di tutto, rappresenta l’incapacità di essere felici.
Prima di criticare o rimproverare qualcuno di rovinarci la vita, siate pazienti e recettivi, cercate di capire se questa persona soffre di qualche problema, ad esempio depressione.
Se però ciò che trovate è solo la chiara volontà di fare del male, di controllare e di fare dei ricatti emotivi, allora non permetteteglielo.
Nessuno dovrebbe essere talmente importante da strapparci la felicità. Vi invitiamo a riflette su ciò.
Vietato rovinare la vita agli altri
A partire da oggi, metteremo in pratica un nuovo obiettivo: sarà espressamente vietato rovinare la vita agli altri e non permetteremo che gli altri lo facciano a noi.
Apriamo i nostri scudi emotivi per proteggerci dai commenti dannosi di coloro che cercano di tarparci le ali quando vogliamo volare, di chi cerca di spegnere il fuoco dei nostri sogni, di chi ci ripete ogni giorno “non puoi farcela” quando ciò che sentiamo, invece, è che vogliamo farlo.
Per riuscire in tale intento, possiamo seguire queste semplici strategie.
Spesso riusciamo a complicarci la vita con molta facilità: per paura, a causa di atteggiamenti negativi, insicurezze, perché ci preoccupiamo di ciò che non dovremmo, ecc.
Si tratta di un talento umano molto comune, ma problematico, che, quasi senza sapere come, fa sprofondare in un grigio abisso di apatia e malessere.
È necessario focalizzarsi sulle cose in un altro modo. È molto comune permettere agli altri, con il loro atteggiamento, di rovinarci le giornate.
Una cosa che dovremmo tenere tutti in considerazione è che questa amarezza, più di tutto, rappresenta l’incapacità di essere felici.
Prima di criticare o rimproverare qualcuno di rovinarci la vita, siate pazienti e recettivi, cercate di capire se questa persona soffre di qualche problema, ad esempio depressione.
Se però ciò che trovate è solo la chiara volontà di fare del male, di controllare e di fare dei ricatti emotivi, allora non permetteteglielo.
Nessuno dovrebbe essere talmente importante da strapparci la felicità. Vi invitiamo a riflette su ciò.
Vietato rovinare la vita agli altri
A partire da oggi, metteremo in pratica un nuovo obiettivo: sarà espressamente vietato rovinare la vita agli altri e non permetteremo che gli altri lo facciano a noi.
Apriamo i nostri scudi emotivi per proteggerci dai commenti dannosi di coloro che cercano di tarparci le ali quando vogliamo volare, di chi cerca di spegnere il fuoco dei nostri sogni, di chi ci ripete ogni giorno “non puoi farcela” quando ciò che sentiamo, invece, è che vogliamo farlo.
Per riuscire in tale intento, possiamo seguire queste semplici strategie.
Ti ascolto, ti capisco, ma mi proteggo da te
Proprio come abbiamo segnalato all’inizio dell’articolo, a volte un atteggiamento caratterizzato da amarezza, irritabilità o apatia può essere il segnale di una depressione nascosta.
Reagire con rabbia o disinteresse, potrebbe intensificare le emozioni negative dell’altra persona.
Consigliamo di ascoltare sempre chi tenta di amareggiarci e soppesare i suoi argomenti con calma, assertività e pazienza.
Se questa persona ha bisogno di una mano, fornitele strategie che la aiutino a rendersi conto di ciò che succede dentro di sé.
Se ciò che esiste è, semplicemente, una rotonda mancanza di empatia e rispetto verso di voi, aprite il vostro schermo protettivo e mantenetevi a distanza.
L’amarezza non si risolve con altra amarezza
Un rimprovero non viene risolto da un insulto, le paure non possono essere spente da paure ancora più grandi e le amarezze non scompaiono accumulando altre emozioni negative.
Se uno dei vostri familiari, partner o amici è abituato a rovinarvi la giornata quando siete felici, a porre limiti ad ognuno dei vostri sogni o ambizioni, non intensificate la situazione con la rabbia o con reazioni cariche di ostilità.
Dobbiamo essere assertivi, ma anche intelligenti. A volte non possiamo cambiare il modo di essere di chi ci circonda. Esistono personalità abituate a disprezzare gli altri, a offendere e a sottovalutare.
Prima accettiamo questo fatto, meglio sarà. In questo modo, potremo agire in modo più logico: con distanza e schermi difensivi.
La soluzione contro l’amarezza
Rafael Santandreu è uno psicologo che, grazie a libri come L’arte di non amareggiarsi la vita, ci ha dimostrato che la cattiva qualità di vita di cui godiamo in alcuni momenti è il risultato di una filosofia sbagliata che applichiamo, quasi senza sapere come, sulle nostre azioni e sui nostri pensieri.
Un modo di gestire questi approcci sbagliati sarebbe, senza dubbio, quello di imparare a non amareggiarsi la vita. Per sapere come fare, basta tenere in considerazione queste semplici strategie:
Non bisogna lamentarsi troppo. Invece di lamentarvi di quanto vadano male le cose e di tutto ciò che ci manca, cercate di apprezzare ciò che già avete o di risolvere ciò che vi preoccupa.
Per usare le parole dello psicologo, non “terribilizziamo” la vita. Le persone dicono sempre cose come “Se mi licenziano, sarà terribile, sarà la fine”, “Se il mio compagno mi lascia morirò, sarà terribile”, ecc.
Anche se forse non ve ne rendete conto, avete bisogno di poco per essere felici. Cercate di apprezzare le cose piccole che vi circondano.
Curate il vostro dialogo interno. A volte siamo proprio noi i nostri peggiori nemici.
Non esigete niente da nessuno, non aspettate tutto dagli altri.
Amatevi incondizionatamente e, a sua volta, siate capaci di accettare chi vi circonda per quello che è. Amate gli altri con rispetto, esattamente come rispettate voi stessi.
Usate la risata di fronte al caos di chi vi circonda. Se qualcuno tenta di rovinarvi il momento, rispondete con il vostro buon umore.
Non vale la pena amareggiarsi, ognuna delle arti che queste persone possono usare su di voi non avrà effetto se non lo consentirete.
Proprio come abbiamo segnalato all’inizio dell’articolo, a volte un atteggiamento caratterizzato da amarezza, irritabilità o apatia può essere il segnale di una depressione nascosta.
Reagire con rabbia o disinteresse, potrebbe intensificare le emozioni negative dell’altra persona.
Consigliamo di ascoltare sempre chi tenta di amareggiarci e soppesare i suoi argomenti con calma, assertività e pazienza.
Se questa persona ha bisogno di una mano, fornitele strategie che la aiutino a rendersi conto di ciò che succede dentro di sé.
Se ciò che esiste è, semplicemente, una rotonda mancanza di empatia e rispetto verso di voi, aprite il vostro schermo protettivo e mantenetevi a distanza.
L’amarezza non si risolve con altra amarezza
Un rimprovero non viene risolto da un insulto, le paure non possono essere spente da paure ancora più grandi e le amarezze non scompaiono accumulando altre emozioni negative.
Se uno dei vostri familiari, partner o amici è abituato a rovinarvi la giornata quando siete felici, a porre limiti ad ognuno dei vostri sogni o ambizioni, non intensificate la situazione con la rabbia o con reazioni cariche di ostilità.
Dobbiamo essere assertivi, ma anche intelligenti. A volte non possiamo cambiare il modo di essere di chi ci circonda. Esistono personalità abituate a disprezzare gli altri, a offendere e a sottovalutare.
Prima accettiamo questo fatto, meglio sarà. In questo modo, potremo agire in modo più logico: con distanza e schermi difensivi.
La soluzione contro l’amarezza
Rafael Santandreu è uno psicologo che, grazie a libri come L’arte di non amareggiarsi la vita, ci ha dimostrato che la cattiva qualità di vita di cui godiamo in alcuni momenti è il risultato di una filosofia sbagliata che applichiamo, quasi senza sapere come, sulle nostre azioni e sui nostri pensieri.
Un modo di gestire questi approcci sbagliati sarebbe, senza dubbio, quello di imparare a non amareggiarsi la vita. Per sapere come fare, basta tenere in considerazione queste semplici strategie:
Non bisogna lamentarsi troppo. Invece di lamentarvi di quanto vadano male le cose e di tutto ciò che ci manca, cercate di apprezzare ciò che già avete o di risolvere ciò che vi preoccupa.
Per usare le parole dello psicologo, non “terribilizziamo” la vita. Le persone dicono sempre cose come “Se mi licenziano, sarà terribile, sarà la fine”, “Se il mio compagno mi lascia morirò, sarà terribile”, ecc.
Anche se forse non ve ne rendete conto, avete bisogno di poco per essere felici. Cercate di apprezzare le cose piccole che vi circondano.
Curate il vostro dialogo interno. A volte siamo proprio noi i nostri peggiori nemici.
Non esigete niente da nessuno, non aspettate tutto dagli altri.
Amatevi incondizionatamente e, a sua volta, siate capaci di accettare chi vi circonda per quello che è. Amate gli altri con rispetto, esattamente come rispettate voi stessi.
Usate la risata di fronte al caos di chi vi circonda. Se qualcuno tenta di rovinarvi il momento, rispondete con il vostro buon umore.
Non vale la pena amareggiarsi, ognuna delle arti che queste persone possono usare su di voi non avrà effetto se non lo consentirete.
http://viverepiusani.it/
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