NESSUNO NE PARLA PIU', RIEMERGE BERLUSCONI ....CORRUZIONE...ANCORA E ANCORA
L'informativa dei Carabinieri parla di contatti quasi quotidiani
SIENA. L'informativa di 24 pagine dei Carabinieri di Siena
(agli atti dell'inchiesta di Natalini sull'affidamento del ristorante
Millevini dell'Enoteca Italiana), parla chiaro: nel 2010 l'allora
presidente di Mps, Giuseppe Mussari, e l'ex deputato e sindaco senese del Pd,
Franco Ceccuzzi, si confrontavano "pressoché quotidianamente sui temi
politici nazionali e locali e in particolare quindi sulle decisioni da assumere
in seno alla banca'' con ''i conseguenti riverberi sulle amministrazioni e
sulle imprese ad essa collegate''. Le intercettazioni eseguite dalla Procura di
Siena lo hanno messo ben in evidenza. L'obiettivo delle intercettazioni era
quello di indagare se esistesse un ''gruppo politico-imprenditoriale'', detto
''gruppo della birreria'', di cui avrebbe fatto parte lo stesso Mussari. Sia
Ceccuzzi che Mussari non risultano però indagati.
La conclusione dei Carabinieri è che la "supposta esistenza di un gruppo (il "gruppo della birreria ndr) politico-imprenditoriale è supportato da un 'fievole quadro indiziario circa l'operatività di una associazione stabile e dedita alla commissione di delitti''. Ma si sottolinea come "gli evidenti rapporti di natura personale, politica ed economica che certamente legano alcuni dei personaggi più in vista del capoluogo senese e che probabilmente ne hanno determinato le singole fortune", non possono essere "ricondotti all'esistenza di un accordo illecito permanente teso alla realizzazione di un numero indeterminato di reati".
La conclusione dei Carabinieri è che la "supposta esistenza di un gruppo (il "gruppo della birreria ndr) politico-imprenditoriale è supportato da un 'fievole quadro indiziario circa l'operatività di una associazione stabile e dedita alla commissione di delitti''. Ma si sottolinea come "gli evidenti rapporti di natura personale, politica ed economica che certamente legano alcuni dei personaggi più in vista del capoluogo senese e che probabilmente ne hanno determinato le singole fortune", non possono essere "ricondotti all'esistenza di un accordo illecito permanente teso alla realizzazione di un numero indeterminato di reati".
Il telefono di Mussari è stato intercettato nel periodo gennaio-aprile 2010. E secondo l'informativa, ''le stesse intercettazioni avevano messo in luce come gli argomenti cardinali delle conversazioni tra il presidente della Banca Mps'', che i Carabinieri definiscono ''espressione dell'anima diessina del Pd'', e Ceccuzzi ''fossero il difficile equilibrio tra le due anime del partito, quella di loro riferimento e quella minoritaria di provenienza diellina, soprattutto in relazione alle nomine, e la candidatura a sindaco di Siena proprio del Ceccuzzi alle elezioni del 2011''.
Ceccuzzi, all'epoca delle intercettazioni era deputato del Pd e fu successivamente eletto sindaco di Siena alle amministrative del 2011. Il 20 maggio 2012, però, si è dimesso non ritenendo di riuscire a far appprovare il bilancio del Comune. Attualmente, lasciata la candidatura alla carica di sindaco, è indagato (assieme a Mussari) per il crac del pastificio Amato proprio oggi si trova a Salerno a disposizione della Procura locale.
Nell'informativa dei Carabinieri vengono riportati dettagliatamente i movimenti che hanno portato ai reati di cui sono accusatii cinque che hanno avuto gli avvisi di garanzia nell'ambito dell'inchiesta sull'affidamento di 'Millevini'. Si tratta di Antonio Degortes e del fratello Alberto, figli di Aceto, storico fantino del Palio di Siena, il presidente e il direttore dell'Enoteca Italiana, Claudio Galletti e Fabio Carlesi, e la compagna di Antonio. L'ipotesi di reato è concorso in 'turbata libertà degli incanti'. De Gortes, Carlesi e Mussari "con tutta probabilità ebbero a concordare l'operazione in virtù dei loro rapporti, di natura personale, economica e politica".
Nelle conclusioni i Carabinieri parlano anche di "gravi indizi di reato per infedeltà patrimoniale in danno del Gruppo bancario Mps in relazione agli atti di disposizione dei beni sociali compiuti in favore della SG Investimenti"
E' doveroso segnalare che l'indagine non è direttamente legata a quella sull'acquisizione di Antonveneta da parte del Monte dei Paschi.
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