Pubblichiamo il comunicato stampa dell'ISDE, l'Associazione
Medici per l'Ambiente, in risposta alle recenti dichiarazioni del commissario
dell'ILVA, nominato dal governo, il sig. Enrico Bondi.
"Il Commissario dell'Ilva, Enrico Bondi, è stato
nominato dal Governo per rappresentare gli interessi di tutti. Tuttavia le sue
recenti affermazioni, che riprendono una perizia di parte aziendale, sono lungi
dall'essere imparziali. Nella sua relazione al Presidente della Regione Puglia,
Bondi cita infatti una relazione dei periti aziendali (Boffetta et al), secondo
cui: " E' noto che a Taranto, città portuale, la disponibilità di
sigarette era in passato più alta rispetto ad altre aree del Sud Italia dove
per ragioni economiche il fumo di sigaretta era ridotto fino agli anni '70".
La frase sottintende che non vi sarebbe un eccesso di tumori dovuti
all'inquinamento ma tale eccesso sarebbe attribuibile al consumo di sigarette.
Contestiamo questo modo di porre il problema: (a) il
Commissario non può sposare un tesi di parte, in modo peraltro superficiale;
(b) la relazione consegnata dai Periti della Procura di Taranto e degli Enti
pubblici preposti (Istituto Superiore di Sanità, ISPRA, ARPA Puglia, Agenzia
Regionale Sanitaria Pugliese) contiene un'analisi approfondita della mortalità
per tumori a Taranto e nei suoi quartieri, e va considerata nella sua
interezza.
La parzialità e la superficialità delle dichiarazioni di
Bondi sono coerenti con il decennale disinteresse delle nostre classi dirigenti
per i danni che l'inquinamento ambientale arreca all'ambiente e alla salute
umana.
Sia il Commissario sia la perizia di parte sembrano ignorare
le prove del fatto che l'inquinamento atmosferico è causa del cancro del
polmone anche nei non fumatori. L'autorevole rivista Lancet Oncology pubblica
in questi giorni i risultati di un grande studio epidemiologico europeo che
dimostra come l'inquinamento atmosferico svolga un ruolo importante nell'aumentare
il rischio di cancro del polmone anche nei non-fumatori.
Se Bondi, come sarebbe stato suo dovere, si fosse
preoccupato di informarsi sulle prove scientifiche nel loro insieme, e non solo
sul parere dei periti di parte, avrebbe tratto delle conclusioni diverse. In
tal modo avrebbe dimostrato rispetto per i cittadini, per i lavoratori e per
gli operatori sanitari anziché agire sulla base di un'agenda precostituita.
Sulla base di queste semplici riflessioni ISDE Italia chiede
al Governo Italiano di provvedere a ristabilire la verità e a richiamare i suoi
rappresentanti a un maggiore equilibrio e senso della giustizia."
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