giovedì 17 dicembre 2015

EMOZIONARSI PER IL MALE ANZICHÉ PER IL BENE

Noi uccideremo il desiderio, scateneremo l’ubriachezza, il pettegolezzo, la delazione. Scateneremo una corruzione inaudita, spegneremo ogni genio dell’infanzia. Tutto ridotto ad un unico denominatore, uguaglianza piena […]

Una o due generazioni di corrotti ora sono indispensabili; una corruzione inaudita, ignobile, che converta l’uomo in una sozzura schifosa, paurosa, crudele, egoista: ecco cosa ci vuole […]
(da i Demoni di Dostoevskij)


Non sempre i valori positivi, quelli dettati dalla nostra coscienza morale, individualmente scelte o socialmente imposte, suscitano la nostra ammirazione. Spesso i valori che ci emozionano sono il male anziché il bene.


Tale premessa potrebbe risultare un po’ inquietante, in realtà questa considerazione è nata dalla rilettura del romanzo de i demoni di Dostoevskij. La trama interessa poco, e sommariamente riguarda l’azione di un gruppo di cospiratori che portano scompiglio in una regione della Russia. Interessante è invece una paradossale somiglianza con quanto accade oggi. Di ragioni infatti, c’è ne sono molte, e tutte buone. Prima di tutto è, storicamente, il primo romanzo sul terrorismo, un tema che oggi è cronaca quotidiana. Argomento sul quale, non abbiamo mai smesso di interrogarci. Come se non bastasse, il protagonista, è forse il più inquietante fra gli inquietanti: mistico e luciferino, stupratore e idealista, nichilista, praticamente un nostro contemporaneo


Noi che riteniamo la massima aspirazione alla libertà una questione individuale ed esistenziale, posso allora sospettare che la massima aspirazione al male, per molti, è camuffata dietro alle varie propagande politiche. Ma questa è una vera è propria illusione. Quello che riteniamo un rinnovamento sociale è un pretesto che conduce al male fine a se stesso, il tutto con compiaciuta freddezza. Usiamo la menzogna come strumento programmatico, si inventano gerarchie e titoli per avere il controllo assoluto, si usa il termine suicido per camuffare altri delitti.


Oggi come nel romanzo il vero protagonista pur comparendo saltuariamente rispetto agli altri personaggi, è il nodo intorno al quale tutti i “demoni” agiscono. Mutando pelle ed ideologie all’occorrenza, distrugge il mondo, macchiandosi dei crimini più orrendi, senza mai credere veramente in ciò che fa.



Qui non siamo di fronte a quelle ribellioni romantiche dell’ottocento, ma di fronte a una radicale negazione della vita che ci ha portati all’indifferenza, trasformando tutto in una sorta di ipocrita apparenza e normalità. Eppure è evidente che siamo attratti dal fascino del male, così cerchiamo di colmare in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, la distanza tra la nostra visione del mondo e la realtà desiderata. Mentre la ragione non ha neanche bisogno di mentire per camuffare la trasgressione.


La “zona grigia”, presente in ogni convivenza umana, è l’ossatura su cui si regge il potere oggi. E più un dominio si fa totale, più attira con prepotenza “quel tipo umano che di potere è ghiotto. E per quanto diversi tra loro, hanno tutti un tratto in comune: la volontà di conservare il loro privilegio, che nel campo significava rimanere vivi il più a lungo possibile.

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